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“La mia Africa”, 5 cose da sapere sul film con Meryl Streep

"La mia Africa" è un film cult del 1985 che ha visto Meryl Streep indossare i panni di una delle protagoniste più forti e indimenticabili del cinema.

Oggi è il compleanno della grandissima ed inimitabile Meryl Streep. Tra i suoi tanti film capolavori, ricordiamo una pellicola del 1985: “la mia Africa”. Un film che parla di rinascita, di amore,  di natura e tanto altro. Insieme a Robert Redford, la Streep ha dato vita ad un vero e proprio gioiello che ci lascia incantati sia per le incredibili ambientazioni, sia per la storia coinvolgente e commovente. Scopriamo insieme le curiosità su uno dei film più amati dell’acclamata attrice. Qui il trailer. 

La storia e il libro

Come molti film, Out of Africa è ispirato a un libro, o più precisamente a un’autobiografia. L’opera “La mia africa” di Karen Blixen fu pubblicata nel 1937, e racconta la sua storia d’amore con il pilota britannico Denys Finch Hatton. Dopo essere tornata in Europa, l’autrice pubblicò il suo romanzo con lo pseudonimo di Isak Dinesen. Per scrivere la sceneggiatura, Sydney Pollack si rivolse allo sceneggiatore Kurt Luedtke.  Il titolo “La mia Africa” fa riferimento al filosofo romano Plinio il Vecchio, evocando la peculiarità del continente africano che lo rende sempre più vivo.

Abbandonata dal marito, Karen Blixen finisce tra le braccia di Denys Finch Hatton, un avventuriero e pilota britannico dal fascino indiscutibile, che incontra nella sua nuova terra, il Kenya. Nel cuore dell’Africa, Karen cerca di trovare il suo posto tra la sua piantagione di caffè, un marito instabile e la sua storia d’amore con un uomo amante della libertà. Il film che ha unito Meryl Streep e Robert Redford sullo schermo nel 1985 è diventato un classico.

7 Oscar

Uscito nel 1985, “La mia Africa” ha definito un’epoca intera. Nominato per 11 Oscar, il film ha vinto 7 premi tra cui miglior film, miglior regia, miglior colonna sonora originale e miglior sceneggiatura adattata, oltre a miglior fotografia, scenografia e mixaggio del suono. Tre Golden Globes e tre BAFTA possono essere aggiunti a questa lista di riconoscimenti.

Meryl Streep, non abbastanza sexy?

Prima di passare a Meryl Streep, il ruolo di Karen Blixen era stato scritto per Greta Garbo. Audrey Hepburn fu poi avvicinata per interpretare la bella e spericolata danese. In un’intervista del 1997, Meryl Streep ha confessato che il regista – pur convinto dal suo talento di attrice – non era sicuro che fosse abbastanza sexy per il ruolo.

“Non sapevo che fosse una parte fondamentale del personaggio di Karen Blixen, ma lo era, ed era una storia d’amore. Sono andata all’audizione indossando qualcosa di molto scollato. Squallido, ma ha funzionato!”. 

 

L’autenticità delle scene 

Non convinto dalla performance della controfigura di Meryl Streep con il leone, Sydney Pollack chiese all’attrice di interpretare lei stessa la scena. Poiché il leone non era molto reattivo all’inizio, il regista ha provato una ripresa con il leone slegato. Appena tolto il collare, l’animale si è scatenato davanti all’attrice, che ha cercato di spaventarlo agitando la frusta. La scena non avrebbe potuto essere più autentica e Meryl Streep ne è uscita profondamente traumatizzata.

Per avere più autenticità possibile, il regista Sydney Pollack ha scelto di girare il film tra l’Inghilterra e il Kenya. Oltre alle numerose regole e restrizioni imposte dal governo keniota, poco abituato a ospitare grandi produzioni americane, il team ha dovuto affrontare un altro dilemma. Il rigido divieto di utilizzare animali selvatici per lo spettacolo ha costretto il team di produzione a importare leoni dalla California per alcune scene.

Le donne nel cinema

Gli anni ’70 furono un punto di svolta politico e culturale. I personaggi femminili divennero gradualmente più diversificati e rappresentati meno passivamente sul grande schermo. Sydney Pollack ha testimoniato la necessità per il cinema di seguire questo movimento in un’intervista del 1986 per “la mia Africa”:

“C’è una nuova consapevolezza e curiosità di esplorare i ruoli delle donne nella loro interezza”. Aggiunse che mentre il personaggio viveva nel 1913, la combattività e il realismo di Karen Dinesen, la rendevano un’eroina assolutamente contemporanea.

 

 

 

Stella Grillo

 

 

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