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“La bella estate”, in arrivo il film tratto dal romanzo di Cesare Pavese

Uscirà il 24 agosto al cinema "La bella estate", pellicola diretta da Laura Luchetti e tratta dall'omonimo romanzo di Cesare Pavese.

La bella estate” è il titolo di un romanzo breve scritta da Cesare Pavese nel 1940. Si tratta di un libro che condensa una storia di crescita e di amore, di seduzione, timori e prime emozioni. Laura Luchetti, regista e sceneggiatrice romana nota soprattutto per Sugarlove, ha deciso di farne un film, che uscirà fra qualche giorno, il 24 agosto, nelle sale cinematografiche italiane.

“La bella estate”, il libro di Cesare Pavese

Scritto nella primavera del 1940 e pubblicato nel 1949 insieme a “Il diavolo sulle colline” e “Tra donne sole”, “La bella estate” è, come affermò lo stesso Pavese, la «storia di una verginità che si difende», il racconto dell’inevitabile perdita dell’innocenza.

Sullo sfondo di una Torino grigia e crepuscolare, si dipana la dolorosa maturazione di un’ingenua adolescente: nell’ambiente corrotto e sregolato della bohème artistica torinese, Ginia si innamora di un giovane pittore da cui, dopo resistenze interiori e rimorsi malcelati, si lascerà sedurre. È l’inizio di un amore disperante, carico di attese e vane illusioni, destinato a consumarsi nel breve attimo di una stagione.

Un romanzo intenso e delicato che narra l’iniziazione alla vita, nella fase che segna, con la scoperta dei sensi e della tentazione, il passaggio dall’adolescenza alla maturità e la consapevolezza del proprio inevitabile destino.

Il film di Laura Luchetti

Alla base della sceneggiatura della pellicola di Laura Luchetti c’è proprio “La bella estate” di Pavese, un libro che racconta una storia di formazione, di amore, di ricerca di un sé che passa inevitabilmente dalla perdita dell’innocenza che caratterizza gli esseri umani nell’età infantile.

Con sguardo dolce e rispettoso, nonostante i liberi adattamenti, Luchetti ha deciso ancora una volta – com’era già accaduto con Fiore gemello – di ispirarsi ad un libro in cui le due protagoniste femminili rappresentano le due facce di una stessa medaglia: il mondo femminile.

A interpretare Ginia, una sedicenne che arriva a Torino carica di speranze e aspettative, c’è Yile Vianello; Deva Cassel, figlia d’arte che con “La bella estate” appare per la prima volta sul grande schermo, invece, veste i panni di Emilia, giovane avvenente e misteriosa di cui si intuisce il passato tormentato.

Il film cela un aspetto poetico anche nella storia personale degli attori selezionati per interpretare i ruoli principali: sono tutti alle prime esperienze cinematografiche. Chi è appena uscito dall’Accademia, chi arriva dal mondo della moda e si lancia per la prima volta in un ruolo davanti la cinepresa, chi ha svolto solo piccoli ruoli lontano dal grande schermo e ora si trova a debuttare con una pellicola che, in effetti, racconta la storia di un debutto: l’inizio dell’età adulta.

Perché andare a vedere “La bella estate” al cinema

In un’intervista in occasione del Locarno Film Festival, Laura Luchetti si è soffermata su alcuni dei temi principali de “La bella estate”, dedicando spazio anche alla scelta, difficile e piena di sfide, di ispirarsi al libro di Cesare Pavese:

“Ho cercato di affrontare il suo libro con uno slancio d’amore. E di terrore. La sua grandezza è a priori questa: raccontare la problematica universale della scelta. Alla quattordicesima rilettura del suo romanzo breve ho iniziato a vedere i ragazzi vestiti in tuta e maglietta.

Se guardate come sono vestiti, i ragazzi, grazie al bellissimo lavoro di ricerca dei costumi, potrebbero tranquillamente vivere nel 2023. Ginia è una ragazza moderna, al bivio del desiderio, dell’orientamento sessuale, di cosa si aspetta la società da te e di cosa vuoi tu.

Amelia è una donna forte, ma con le debolezze di un passato che non sappiamo, ma intuiamo. Pavese descrive “la storia di una verginità che si difende”, e io da qui sono partita per navigare verso una verginità che si orienta. Le pagine del libro che raccontano le due ragazze vibrano”.

Perché, dunque, andare a vedere “La bella estate”? Sicuramente, perché guardare la trasposizione cinematografica di un libro risulta sempre stimolante. Ma anche perché con la sua pellicola, Laura Luchetti ha deciso di soffermarsi su un punto che rappresenta la svolta nella vita di ciascuno di noi: la scelta.

Dove saremmo, adesso, se avessimo intrapreso un percorso diverso? Se è vero che le scelte determinano chi siamo e chi diventeremo, “La bella estate” potrebbe costituire un interessante spunto di riflessione in merito.

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