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Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve, come sentirsi giovani a cento anni

Allan Karlsson è lo stravagante protagonista centenario del romanzo Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve scritto dall’autore svedese Jonas Jonasson e pubblicato nel 2009. Dal romanzo è stato tratto un film, dall’omonimo titolo, diretto da Felix Herngren e uscito nel 2013.

Attraverso una moltitudine di avventure inverosimili che Allan vive alla veneranda età di cento anni, Jonasson trasmette ai lettori un messaggio positivo: la vita è sorprendente, in ogni momento, e bisogna vivere ogni esperienza come fosse un’avventura che permette di fare nuove conoscenze e intrecciare rapporti inaspettati, di amicizia e di amore, anche a cento anni.

Allan Karlsson vive ormai da anni in una casa di riposo e il giorno del suo centesimo compleanno decide di saltare dalla finestra della sua stanza e fugge, in ciabatte, verso una destinazione ignota. Mentre arriva alla stazione degli autobus e compra il biglietto per una destinazione scelta in base ai pochi spiccioli che ha con sé, dalla casa di riposo viene lanciato l’allarme per la sua sparizione. Allan deve salire in fretta sull’autobus che sta per partire e non ha tempo di aspettare il giovane che gli ha malamente ordinato di fare la guardia alla sua valigia mentre entra nella toilette. Il centenario decide di salire sul bus e portare con sé la valigia.

Mentre la stampa locale e la polizia accorrono per la scomparsa di Allan, questi arriva a destinazione e incontra un settantenne, Julius Jonsson, che lo ospita a casa sua. I due entrano subito in sintonia e decidono di aprire la valigia presa al ragazzo. Scoprono che contiene un mucchio di soldi, per l’esattezza 52 milioni di corone svedesi. Mentre i due vecchietti decidono cosa fare, sopraggiunge il giovane proprietario della valigia. Il ragazzo fa parte di una banda di spacciatori, la Never Again, e il suo boss gli ha ordinato di recuperare il bottino, pena la morte. Il giovane fallisce miseramente la sua missione e verrà involontariamente ucciso da Allan e Julius. L’indomani i due fuggono con i soldi e sul loro cammino verso una nuova vita incontreranno personaggi strampalati, tra cui una donna che possiede un elefante rubato a un circo, che verranno coinvolti nella fuga e nella spartizione del bottino. La meta finale è Bali e per Allan si prospetta un nuovo inizio, proprio a cento anni, con un nuovo amore e nuovi amici.

La narrazione è posta su due piani: il primo, al tempo presente, racconta la rocambolesca fuga di Allan e la vicenda della valigia; il secondo invece, parallelo al primo, è al passato e ripercorre la vita intera di Allan, dalla sua infanzia alla giovinezza sino all’età adulta. Ed è qui che il lettore, già esterrefatto per l’incredibile intraprendenza del centenario, si stupisce veramente nell’apprendere chi fosse Allen e cosa abbia fatto durante la sua esistenza.

Si scopre così che Allan ha avuto un’infanzia solitaria e ha sviluppato una forte passione per le bombe, che si diverte a costruire e far esplodere fin dalla tenera età. Solo e senza genitori, decide di partire per la Spagna, sotto il regime franchista. E proprio qui, Allan conoscerà proprio Francisco Franco, cambiando involontariamente il corso della storia. Questa è solo la prima di una serie di incontri fortuiti: da Franco a Stalin, al presidente americano Truman, Allan stringerà rapporti amichevoli con molti personaggi storici. Conoscerà anche i campi di lavoro in Siberia, prenderà parte alla costruzione della bomba atomica e assisterà all’instaurazione del comunismo in Cina, oltre a partecipare alle azioni di spionaggio durante la Guerra Fredda e assisterà in prima linea alla caduta del muro di Berlino.

Dopo aver scoperto tutte queste strabilianti avventure, il lettore non può che tifare per Allan e la sua fuga dalla casa di riposo, nella quale è ormai relegato da anni, senza che nessuno abbia idea di ciò che sia stata la sua vita.

Il romanzo vuole essere un inno alla gioia e allo spirito di leggerezza con cui la vita va affrontata a qualsiasi età, anche nei momenti più difficili. L’ironia dell’autore e la spensieratezza incosciente di Allan rendono il racconto spassoso e inaspettato, grazie anche ai numerosi colpi di scena, nonostante in qualche punto le digressioni storiche tendono ad allontanare troppo il lettore dal centro dell’azione in corso.

La versione cinematografica coglie questo aspetto ironico, tuttavia il risultato non è eguagliabile al romanzo, che viene tagliato e ridotto di molto.

Valentina Morlacchi

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