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I Bastardi di Northville, il corto che racconta il Salento oltre gli stereotipi

“I Bastardi di Northville” , il cortometraggio del regista Valerio Mattioli, già menzione d’onore, ora accede in semifinale al Festival del Cinema di Cefalù

I Bastardi di Northville e il Salento in semifinale al Festival del Cinema di Cefalù. L’occhio interiore del regista sa trovare la luce giusta per trasformare un territorio in un’altra fetta di mondo. Ed è seduzione pura mentre scorrono le immagini, perché quella luce s’incolla alle espressioni dei visi, alla schiena tatuata che s’inarca, alle pietre che hanno voce, persino agli arredi di un interno. Accade così che il Salento, che in tanti vorrebbero racchiudere nell’immagine stereotipata di pizzica e tamburello, possa lasciare da parte i ritmi sincopati e abusati della pizzica per trasformarsi in una Contea del Michigan. Con “I Bastardi di Northville”, il regista leccese Valerio Mattioli ha appena ottenuto una menzione d’onore al prestigioso Festival del Cinema di Cefalù, dove ora è in semifinale, confrontandosi con il cinema d’autore internazionale.

I Bastardi di Northville

Mattioli, al quale, dopo il corto “Je n’en peux plus” spetta di diritto uno dei posti di spicco nel panorama del cinema italiano dei nostri giorni, non ha remore nel confessare che il cinema statunitense ha segnato la sua vita. Questo suo ultimo lavoro testimonia una spiccata sensibilità nel trattare le vicende umane, scandagliando in maniera originalissima la sfaccettata complessità dell’animo dei personaggi. Chi sono i colpevoli? Chi deve essere assolto? Forse non ci sono le risposte, ma di certo le domande sono lì, a svegliare il nostro tempo di spettatori. E questo è l’istante che vale.

Resta sempre un non detto, che si lascia intuire nel gioco degli sguardi, nei nervi tesi del collo, nelle pause che segnano il tempo, orchestrando armoniosamente il breve spazio di venti minuti che sono sufficienti per regalare una suggestione inattesa.

Il corto è stato finanziato dalla Regione Puglia, prodotto da Airfilm, coordinato dall’Istituto di Istruzione secondaria superiore Don Tonino Bello di Tricase-Alessano e dal Liceo Artistico Nino Della Notte di Poggiardo. Gerolamo Alchieri, Roberto Stocchi e Stefano Patti sono i tre protagonisti del corto: grandi attori e tra i migliori doppiatori italiani, basti pensare che Stocchi ha lavorato in “1917” di Sam Mandes, premio Oscar come miglior film 2020.

 

La trama

Il protagonista è Jordan James Johnson, magistralmente interpretato da Roberto Stocchi, uno sceriffo chiamato ad indagare, nel suo ultimo giorno di lavoro prima di andare in congedo, sull’omicidio di una giovane donna, Elena Taylor. Il film conquista per l’intensità della fotografia, per la colonna sonora originale, per la magistrale interpretazione degli attori e, soprattutto, risulta spiazzante per la sconcertante bellezza di un finale aperto in cui lo spettatore si trova immerso e trova il suo personalissimo codice di decifrazione.

Maria Pia Romano

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