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“Buio e luna piena”, la poesia in musica di Franco Califano sulla sua vita

Ricordiamo uno dei grandi esponenti della musica italiana Franco Califano con la poesia messa in musica nel 1982, dal titolo "Buio e luna piena"

Una canzone per ricordare l’immenso Franco Califano. Musa ispiratrice di filosofi, pittori, musicisti, scrittori, cantautori e poeti, sin dall’antichità la Luna veniva idealizzata e considerata come una dea e per questo venerata per il culto dell’amore armonico e la forte attrazione e legame tra Sole e Luna, considerati due sposi inseparabili.

Alla luna sono dedicati celebri versi e canzoni d’autore, come la poesia messa in musica nel 1982, dal titolo Buio e luna piena del Poeta Franco Califano, anche se di se stesso diceva:

“Mi considero un cantastorie, cioè uno che raccoglie pezzi di vita dalla strada e li racconta così, a modo suo”.

Scopriamo la canzone in occasione dell’anniversario della scomparsa di Franco Califano, avvenuta 11 anni fa il 30 marzo 2013.

Buio e luna piena, di Franco Califano

La mia vita, questa vita, è stata buio e luna piena
Ogni tanto dei bastardi ad abbaiarmi sulla schiena
Un cortile, casa mia
Io con tanta frenesia
Già volevo andare via

Quante botte ho rimediato, ma non sono mai caduto
Se la vita mi offre il conto, io rispondo, “Già pagato”
La mia infanzia la buttai
Nei collegi dove andai
Ma va bene anche così

Poi la gioventù che mi sfiora
È un fiore che odora due ore
Passi tra la gente che apre ferite
Puoi anche morire
Una stessa gioventù

Vita veloce tra una guerra e una pace
Viene buio e la luna va via
Poi luna piena sopra mille denunce
La vita che fugge è la mia
Letti stranieri, collezioni di cuori
Ma i ricordi rimangono là
Io vado avanti con l’acqua e col sole
Fra zucchero e sale

La mia vita, questa vita, è ancora buio e luna piena
Con le donne c’è chi soffre, c’è chi paga, io c’ho fortuna
Prendo quella che mi va
Tanto forse arriverà
Una che mi fregnerà

Ora voglio l’aria, l’odore del vento che sa di frumento
Voglio la campagna, la terra d’arare, un po’ di calore
Voglio quello che non ho

Vita veloce, io non sono felice
Se col buio la luna va via
Vita veloce, vorrei starmene in pace
Una vita che fosse la mia
Letti stranieri, collezioni di cuori
Ma i ricordi rimangono là
Io vado avanti con l’acqua e col sole
Fra zucchero e sale

Letti stranieri, collezioni di cuori
Ma i ricordi rimangono là
Io vado avanti con l’acqua e col sole
Fra zucchero e sale

Il dolore esistenziale del Califfo

“Buio e luna piena” è una denuncia sofferente e inevitabile della vita di Franco Califano.

Viene buio e la luna va via

In “Buio e luna piena” la Luna è simbolicamente è legata alla profondità dell’anima buia e cupa, gravata da un profondo dolore esistenziale, segnato fondamentalmente dal carcere cui si contrappose la luce della speranza per una nuova vita.

Franco Califano in “Buio e luna piena” racconta se stesso, la propria infanzia e la sua voglia di esprimersi, di cambiare vita tra l’inevitabile alternarsi di buio e luna piena.

Il dolore infatti è un sentimento di sofferenza che fa parte della vita, rappresenta uno stato dell’essere oltre e una reazione emotiva e Franco Califano, attraversa e reagisce a  questa esperienza parte della natura umana.

Per lui la sconfitta non causata da se stesso diventa introspezione, disamina esistenziale, di quello che ha subito “Mille denunce”, “Cortili” che sono i collegi dove ha trascorso l’infanzia.

 Puoi anche morire

Ma va bene anche così

Io vado avanti tra zucchero e sale

Tra il dolce e l’amaro della vita, con la consapevolezza, nonostante tutto e tutti, di dover andare avanti.

Poi luna piena sopra mille denunce

L’errore è parte integrante del processo naturale della crescita umana, si può ricominciare dall’errore traendone forza, consapevolezza e coraggio.

 

Franco Califano

In una vecchia intervista Califano intervista se stesso: “Chi sei? e chi ssò?! ” ride “E per quanto mi riguarda, non c’ho niente da dire” poi aggiunge: “Nato a Tripoli, romano d’adozione, per libera scelta. Genitori napoletani, quattro anni di collegi, un padre morto quando avevo diciotto anni e lui ne aveva solamente trentotto. Mi ritengo un bastardo venuto dal sud”.

Nato sul mare, il 14 settembre 1938. “Dal finestrino dell’aereo mia madre avrà visto giù lo specchio dell’acqua libica quando, m’ha partorito in volo. Sarà per questo che oggi, non sento attrazione che per l’acqua marina”.

Francesco Califano, detto Franco, è stato un cantastorie, produttore discografico, attore, compositore e poeta italiano.

La mia vita, questa vita, è stata buio e luna piena

 

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