Flavio Bucci è morto per un infarto a 72 anni, a Passoscuro, un piccolo paese del litorale romano dove si era rifugiato oramai povero, dopo una vita di eccessi e di successi.
Il teatro e il cinema
Nato e cresciuto nei quartieri degli immigrati della Torino del dopoguerra, Flavio Bucci aveva iniziato la sua carriera sul palcoscenico del Teatro Stabile. Amante appasionato del teatro classico, ha interpretato i testi dei più grandi drammaturghi della storia, da Shakespeare a Gogol, da Woolf a Pirandello.
Negli anni’70, sedotto dal cinema e dalla dolce vita romana, si trasferisce nella capitale e grazie all’aiuto di Gian Maria Volontè viene scritturato da Elio Petri per partecipare a “La classe operaia va in paradiso”. Dopo aver raggiunto la fama con l’interpretazione di Total, personaggio protagonista di “La proprietà non è più un furto” nel 1973, interpretò in maniera magistrale il poeta e pittore Ligabue nell’omonimo sceneggiato Rai di Salvatore Nocita.
La lista delle sue interpretazioni e delle sue apparizioni è infinita, ma per rendere l’idea basta ricordare le sue partecipazioni a pellicole di Alberto Sordi, Mario Monicelli, Dario Argento, Marco Tullio Giordana e Paolo Sorrentino.
Le dichiarazioni del figlio e del Ministro Dario Franceschini
“I suoi ultimi anni non sono stati sereni purtroppo – ha dichiarato il figlio Alessandro in un’intervista all’ANSA – ed è triste pensare che in troppi lo abbiano abbandonato dopo una carriera così intensa tra il cinema e il teatro. Ma come spesso accade agli artisti aveva una sensibilità più acuta e dolorosa di noi uomini normali e il gran pregio di non rinnegare nulla di sé, neppure gli sbagli“.
Dario Franceschini, invece, commenta la scomparsa affermando: “Il cinema italiano perde un grande attore. Nella sua lunga carriera Bucci ha saputo interpretare con passione e maestria molti ruoli, identificandosi, come lui stesso amava dire, in più vite e personalità di cui ha saputo cogliere l’essenza. È un giorno di lutto per il cinema italiano”.
Un omaggio della RAI
RaiPlay rende omaggio all’attore proponendo lo sceneggiato “Ligabue”, trasmesso in tre puntate nel 1977.