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Differenze più clamorose dei film tratti dai libri

Alcuni esempi di adattamenti cinematografici che presentano importanti incongruenze rispetto ai romanzi da cui si sono ispirati

MILANO – I libri sono sempre stati un’abbondante fonte d’ispirazione per il cinema e quando l’adattamento cinematografico è accurato e preciso possiamo dire tranquillamente che il risultato è fedele all’originale, ovvero fantastico. Purtroppo non è sempre così, spesso capitano incongruenze con la trama originale, finali alternativi o scelta di attori discutibili, errori grossolani che si potevano tranquillamente evitare con un minimo di accortezza in più. Ecco i film che secondo noi meritavano un adattamento più accurato e ricordati di dirci la tua. Quale inaccuratezza di un adattamento cinematografico ti ha infastidito di più?

 LO HOBBIT

LA FRECCIA DI BARD: Nel libro di Tolkien la freccia cruciale scoccata da Bard trova la sua strada grazie al suggerimento di un uccello. Curiosamente, nel film, all’ultima freccia viene data una certa importanza (grazie a un’inquadratura che dona epicità all’attimo), ma poi è in un’altra maniera che Bard colpisce il drago. Nel film Peter Jackson può metterne in gioco anche il figlio, rimarcando il ruolo di padre del personaggio. Questa resta comunque una gran bella scena, ma resta il fatto che non sia così fedela alla visione del maestro del genere fantasy.

IL GRANDE SCONTRO FINALE: Nel libro quando si entra nel vivo della battaglia, Bilbo perde i sensi per risvegliarsi a conflitto finito. Le parti salienti gli saranno raccontate. Anche nel film Bilbo perde i sensi, ma intanto vediamo una serie di scontri uno contro uno che mancano al racconto. Da Tauriel (e poi Legolas) contro l’orco Bolg a quello da western tra Thorin e Azog, la cui rivalità era stata più che pompata per tutti gli altri film. È forse una delle parti che peggio si incastrano con lo stile di Tolkien: molta enfasi e molta retorica – il risultato finale è un po’ da quattro soldi.

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IT

IL RUOLO CHIAVE DI MIKE: Tra tutti i personaggi ideati da Stephen King in IT, Mike è quello che ha subìto il cambiamento più radicale nella trasposizione cinematografica, dedicandogli meno spazio.
A differenza che nel film, dove è Ben a farsi carico del ruolo di “storico” di Derry, è proprio Mike quello del “Club dei Perdenti” che nel romanzo si occupa di rintracciare la presenza di IT nei necrologi della città. Le storie che il padre gli racconta (nel libro ancora vivo e vegeto) alimentano il suo interesse per la storia di Derry, interesse che non lo abbandonerà una volta diventato bibliotecario della città da adulto.

PATRICK HOCKSTETTER: In IT di Muschietti il personaggio di Patrick Hockstetter è la solita vittima sacrificale iniziale che viene ucciso nelle fogne poco dopo l’inizio del film, diventando l’ennesimo abitante di Derry ad essere caduto vittima di Pennywise. Nel romanzo la storia di questo personaggio è molto affascinante e viene approfondita con particolare attenzione da King, delineando il profilo di un giovane psicopatico destinato ad un futuro da serial killer. Infatti, la morte di Patrick, che sopraggiunge dal frigo in cui lui conserva i cadaveri degli animali che si diverte a sopprimere, è tra le più efferate dell’intero romanzo.

LA MORTE DI HENRY BOWERS: Uno dei più grandi cambiamenti nel film di Muschietti è stato senza alcun dubbio il destino di Henry Bowers: nel romanzo Henry ed il resto del suo gruppo partono all’inseguimento dei Perdenti nel condotto fognario, dove Victor e Belch, i suoi compari, vengono uccisi dal mostro. Bowers sopravvive (anche se mentalmente danneggiato) per essere poi accusato della morte del padre e di tutti i bambini scomparsi a Derry. Nel nuovo IT Henry viene spinto da Mike nel pozzo che collega la casa di Neibolt Street con le fogne e, molto probabilmente, muore per la caduta. Magari è sopravvissuto e tornerà a Derry da adulto come nel libro? Troppo presto per dirlo, aspetteremo il secondo capitolo di Muschetti. 

50 SFUMATURE DI GRIGIO

LA PRIMA SCULACCIATA: Sia nel libro che nel film Christian sculaccia Ana(la protagonista) per la prima volta quando lei si dimostra annoiata alzando gli occhi al cielo davanti a lui. Nel film, questo accade dopo la laurea di lei, e lui se ne va subito dopo l’atto. Nel libro, invece, i due hanno un rapporto sessuale completo, lei ha un orgasmo e la descrive come un’esperienza fantastica. Ore dopo l’amplesso, Christian sene va lasciando Ana in lacrime. Dopo uno scambio di mail, Christian torna all’appartamento, la conforta, e sebbene non sia chiaro se il tutto le sia piaciuto o meno, pare che la presenza di lui l’abbia tranquillizzata. Nel film viene dato poco spazio a questa scena – i due non hanno rapporti sessuali e lui non torna da lei e la si riassume in una semplice sculacciata.

LE CONOSCENZE INFORMATICHE DI ANA

Nel libro, Ana e l’informatica sono due mondi distanti anni luce. Quando Christian le chiede di fare delle ricerche sul bondage, Ana non sa proprio dove andare a sbattere la testa e si cruccia su come ovviare al problema. Nel film invece, dice semplicemente che il suo computer è rotto. Comunque, in entrambe le versioni, lui le compra un PC portatile.

UNA SERIE DI SFORTUNATI EVENTI

OCCHIALI: Nel film di Brad Silberling gli occhiali di Klaus non sono stati minimamente menzionati nonostante il ruolo importante che hanno nei volumi seguenti della storia dei romanzi di Lemony Snicket (pseudonimo di Daniel Handler)

LA CUSTODE DI MIA SORELLA

FINALE: La differenza principale tra il libro scritto da Jodi Picoult e il film diretto da Nick Cassavetes è il finale: nel libro, dopo aver vinto la causa, Anna è coinvolta in un incidente stradale e entra in stato di morte cerebrale. Con il permesso dell’avvocato Campbell, i suoi reni sono donati alla sorella Kate, che può continuare a vivere, con gli organi della sorella morta; nel film invece, prima che la causa sia conclusa, Kate muore nel sonno in ospedale e, dopo la morte della sorella, Anna vince la causa.

 

 

 

 

 

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