Come gli artisti italiani hanno rivoluzionato l’arte contemporanea nel mondo

1 Febbraio 2021

A documentare la rivoluzione italiana dell'arte contemporanea nel mondo è il film La rivoluzione siamo noi (Arte in Italia 1967-1977) in onda in prima visione su Sky Arte

Come gli artisti italiani hanno rivoluzionato l'arte contemporanea nel mondo

Quanto hanno influito gli artisti italiani per lo sviluppo dell’arte contemporanea? Tra la metà degli anni Sessanta e il 1980 l’arte in Italia conosce un momento di gloria sulla scena internazionale. La scena animata dagli artisti emergenti, suddivisa prevalentemente tra Torino, Roma e Napoli, si nutre di un clima vitale e dinamico, con continui e fertili scambi tra arti visive, teatro, letteratura, musica e cinema. A documentare la mappa visionaria del periodo in cui l’Italia fu il più contemporaneo dei luoghi, è il film La rivoluzione siamo noi (Arte in Italia 1967-1977) in onda in prima visione su Sky Arte (canali 120 e 400) lunedì 1° febbraio alle 21.15, disponibile anche on demand e in streaming su NOW TV.

Racconto visivo

Il documentario di Ilaria Freccia nasce da un’idea del critico d’arte e curatore Ludovico Pratesi e della stessa regista. Prodotto da Istituto Luce-Cinecittà, il docufilm illustra il periodo che vede al centro dei fenomeni d’avanguardia l’Italia. Protagoniste le gallerie sperimentali come l’Attico e lo Studio Morra, le grandi mostre come Arte Povera+ Azioni Povere negli Arsenali di Amalfi o Contemporanea nel parcheggio di Villa Borghese a Roma, insieme a festival di danza, teatro e poesia animati da personaggi come Philip Glass o Trisha Brown.

Un racconto dell’arte contemporanea visivo dal ritmo serrato, ricco di materiali di repertorio, film d’arte, filmati inediti. “La rivoluzione siamo noi” contiene rare testimonianze di artisti, critici, galleristi e fotografi, protagonisti di quegli anni davvero incandescenti. La volontà è cogliere l’atmosfera di un paese travolto da un cambiamento vissuto all’ insegna della creatività.

L’influenza italiana sull’arte contemporanea

Il momento politico e culturale determinato dal ’68 porta l’arte a uscire dalle gallerie e dai musei per entrare a contatto con la vita quotidiana. Essa influenza così l’arte contemporanea. Lo fa spesso con opere strettamente collegate alle istanze della politica e ai profondi cambiamenti sociali in atto. Artisti come Michelangelo Pistoletto, Mario Merz, Alighiero Boetti e Jannis Kounellis sperimentano nuovi linguaggi come performance, installazioni e happening, in relazione con la scena internazionale, aperta alle sperimentazioni. L’arte esce dalla cornice del quadro per invadere il mondo, entrare nelle strade e nelle piazze, nei garage e nei parcheggi sotterranei. In un incredibile intreccio con la realtà quotidiana dell’epoca.

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I galleristi e i critici italiani aprono le porte agli artisti internazionali più estremi come Joseph Beuys, Hermann Nitsch o Marina Abramovic, che trovano nel nostro paese occasioni di sperimentare linguaggi visionari e provocatori con grande libertà. In quegli anni diventiamo protagonisti della cultura contemporanea internazionale, con un’intensità straordinariamente vivace e radicale.

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