Carrie, il ritorno dell’horror psicologico in una serie tv tratta dal romanzo di Stephen King

4 Giugno 2025

Scopri "Carrie", il ritorno dell’horror psicologico in una nuova serie targata Prime Video che affascina e spaventa allo stesso tempo.

Carrie, il ritorno dell’horror psicologico in una serie tv tratta dal romanzo di Stephen King

C’è qualcosa in Carrie White che, a distanza di cinquant’anni dalla prima pubblicazione, continua a parlarci. Forse è la solitudine, forse è la rabbia repressa, forse è il desiderio di riscatto di chi è stato sempre guardato di traverso. Oppure è semplicemente l’intuizione geniale di Stephen King che, nel 1974, con Carrie, ha saputo mescolare il dolore adolescenziale con il soprannaturale, firmando uno dei romanzi più disturbanti e iconici del Novecento. Ora quella storia torna a vivere in una nuova serie originale prodotta da Prime Video e diretta da Mike Flanagan, maestro dell’horror psicologico e già autore delle acclamatissime The Haunting of Hill House, Midnight Mass e Doctor Sleep.

Questa nuova Carrie sarà una miniserie di otto episodi e rappresenta il primo adattamento seriale del romanzo: non un semplice remake, ma una riscrittura in chiave contemporanea che punta a scavare nel trauma, nel bullismo e nelle dinamiche sociali della scuola americana, mantenendo intatto il nucleo perturbante dell’originale.

Carrie: la nuova serie tv targata Prime Video che ha tutta l’intenzione di stupire

Dietro questo progetto ci sono Amazon MGM Studios e due case di produzione ormai sinonimo di qualità nel genere horror: Intrepid Pictures e Red Room Pictures. Mike Flanagan ricoprirà il triplice ruolo di showrunner, sceneggiatore e regista di diversi episodi, garantendo un’uniformità stilistica e narrativa che si preannuncia intensa e immersiva.

Le riprese si stanno svolgendo in Canada, a Vancouver, e dureranno fino all’autunno 2025. L’uscita è prevista per il 2026, ma l’hype è già alle stelle.

Il cast

Carrie è tornata. E ha un nuovo volto. A interpretare la giovane protagonista sarà Summer H. Howell, attrice canadese cresciuta nel panorama horror, già vista nella saga di Chucky. A darle la replica in uno dei ruoli più inquietanti della letteratura americana, quello della madre fanatica e repressiva Margaret White, sarà Samantha Sloyan, un volto già noto agli amanti delle opere di Flanagan (Midnight Mass, The Fall of the House of Usher), perfettamente a suo agio tra isteria religiosa e senso di colpa opprimente.

Il resto del cast è altrettanto promettente: Siena Agudong sarà Sue Snell, la studentessa tormentata dal senso di colpa; Joel Oulette vestirà i panni di Tommy Ross, il ragazzo gentile che porta Carrie al ballo; mentre Alison Thornton interpreterà Chris Hargensen, la bulla crudele che darà il via alla tragedia. A completare il quadro, Amber Midthunder nei panni della professoressa Desjardin e Matthew Lillard in quelli del preside Grayle.

Se nella versione del 1976 diretta da Brian De Palma il cuore della vicenda era il ballo scolastico come rito di passaggio, in questa nuova Carrie c’è spazio per riflettere sull’alienazione sociale e sulla pressione psicologica nei confronti delle adolescenti. La scuola di oggi, ibrida, spietata, iperconnessa, diventa il teatro ideale per un racconto di emarginazione, vendetta e risveglio del potere.

La trama

La trama riparte dalle origini: Carrie White è una ragazza introversa e solitaria, cresciuta da una madre ossessionata dalla religione, che la priva di ogni forma di autonomia. L’inizio della pubertà coincide con il risveglio dei suoi poteri telecinetici. Ma nella nuova scuola, tra episodi di bullismo e umiliazioni pubbliche, Carrie scopre quanto può essere pericoloso il confine tra dolore e distruzione.

Flanagan non ha mai nascosto il suo interesse per le “voci spezzate” e i personaggi fragili, e Carrie sembra il terreno perfetto per un’indagine sull’identità femminile, sull’isolamento e sul rapporto madre-figlia. A differenza delle precedenti trasposizioni cinematografiche (quella originale del 1976, il remake televisivo del 2002 e quello cinematografico del 2013), questa serie avrà lo spazio per raccontare l’evoluzione di Carrie con più profondità psicologica e una maggiore attenzione al contesto sociale e culturale.

Il romanzo di Stephen King

Nel panorama horror, Carrie è molto più di un romanzo sull’adolescenza: è il manifesto della vendetta delle ragazze silenziose, di chi ha sempre abbassato lo sguardo, di chi è stata zittita o ignorata. L’esplosione dei suoi poteri è una metafora perfetta per il risveglio del desiderio, della rabbia e dell’autodeterminazione.

Flanagan, che ha già dimostrato di saper raccontare la fragilità umana con uno sguardo intimo e spettrale, ha tutte le carte in regola per trasformare Carrie in un’opera corale, disturbante, eppure emozionante. Una serie capace di parlare non solo agli amanti dell’horror, ma anche a chi cerca nei racconti del terrore la verità più profonda delle nostre paure quotidiane.

Quando vedremo la serie tv

Il debutto della serie è atteso nel corso del 2026 su Prime Video. Sarà un evento per lettori, fan di King, appassionati di horror e nuove generazioni. Perché Carrie White, con le sue mani tremanti e il suo sguardo ferito, continua a chiederci una cosa sola: di essere vista.

E stavolta, forse, sarà impossibile distogliere lo sguardo.

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