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Biancaneve “cambia”: niente nani e principe in nome del politically correct

Il nuovo film firmato dalla sceneggiatrice e regista Greta Gerwig sta già facendo discutere per lo snaturamento della storia classica in nome del "politically correct"

Biancaneve ispanica, senza principe e senza nani. Queste saranno le novità del nuovo adattamento della Disney della popolare fiaba europea disney uscita nel 1937 e basata sull’omonima fiaba del 1812 dei fratelli Grimm. Il nuovo film firmato dalla sceneggiatrice e regista Greta Gerwig sta già facendo discutere per lo snaturamento della storia classica in nome del “politically correct”. Il film – interpretato anche dalla star di Wonder Woman Gal Gadot nei panni della cattiva matrigna – uscirà nel marzo 2024.

L’indiscrezione

A riportare le indiscrezioni sulla” versione aggiornata” di Biancaneve è stata una foto pubblicata dal tabloid britannico Daily Mail delle riprese del film in Bedfordshire, Inghilterra. Nell’immagine si vede Biancaneve con il suo caratteristico mantello rosso sopra il vestito giallo e blu seguita da un gruppo di creature magiche d’ogni genere, dimensioni ed etnia con abiti dai colori vivaci. 

Le reazioni alla nuova Biancaneve

La Disney ha annunciato che le “creature magiche” avrebbero sostituito i sette nani per “evitare di rafforzare gli stereotipi” dopo che l’attore di Game of Thrones Peter Dinklage ha criticato la “fottuta storia al contrario” l’anno scorso. “Sono rimasto un po’ sorpreso quando [la Disney] ha anunciato di scegliere un’attrice ispanica per il ruolo di Biancaneve, ma poi continuano a rappresentare i sette nani che vivono nella grotta. Evidentemente i miei sforzi per portare avanti i nostri diritti sono stati inutili”, ha detto l’attore affetto da nanismo al podcast WTF di Mark Maron. 

Anche i capi Disney sono stati presi di mira per aver assegnato il ruolo principale a Rachel Zegler, attrice diventata famosa per aver interpretato il ruolo di Maria nel remake di ‘West side story’ di Steven Spielberg, nonostante la storia parlasse di una principessa tedesca tradizionalmente “bella”. Anche la protagonista ha commentato i cambiamenti alla storia, affermando che la trama di “biancaneve” andasse modernizzata. “È un cartone animato di 85 anni fa e la nostra versione è la storia di una giovane donna che vive la sua vita a prescindere dal fatto che ‘Un giorno il suo principe verrà'”, ha dichiarato l’attrice colombiano-americana, criticata dopo essere stata scelta per il ruolo di Biancaneve, descritta come avente “la pelle bianca come la neve”. In un tweet, poi cancellato, l’attrice scritto: “Sì, sono Biancaneve; no, non sto sbiancando la mia pelle per il ruolo.”

Biancaneve senza Principe

Oltre alla rivisitazione dei sette nani, l’altra novità riguarda il principe azzurro “fatto fuori” con Biancaneve che si salva da sola senza bisogno di un uomo su un cavallo bianco per realizzare i propri sogni. Non è la prima volta che la trama di Biancaneve viene “rivisitata” in nome del politically correct: già qualche tempo fa il bacio del principe a Biancaneve veniva criticato perché non consensuale da due giornaliste del “SFGate” che hanno recensito una delle giostre originali, “Snow White’s Enchanted Wish”, presentata al pubblico in versione rinnovata durante la riapertura del parco del parco a tema della casa di Topolino in California dopo 400 giorni di lockdown.

Le ultime critiche sulla rivisitazione di Biancaneve hanno quindi riaperto il dibattito: è giusto attualizzare le favole di un secolo fa o occorre che restino fedeli alla versione originale? La Disney sembra optare per la prima opzione: lo dimostra la scelta di una protagonista afroamericana per il film in live action de “La Sirenetta”. Di certo sono scelte che “spiazzano” i puristi e gli appassionati alle classiche storie che accompagnano da anni intere generazioni, ma per molti si tratta di qualcosa di inevitabili per rimanere al passo con i tempi.

 

Photocredits: Click News and Media

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