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Bella ciao, origine e significato della canzone simbolo della Resistenza

Simbolo della lotta contro l'invasore, la canzone popolare "Bella ciao" è diventata tra i più celebri inni di protesta e resistenza nel mondo. Analizziamone origine e significato

Nato prima della Liberazione, Bella ciao è un canto popolare legato al movimento partigiano italiano. Nel corso del tempo, la canzone è diventata tra i più celebri inni di protesta e resistenza, conquistandosi la fama di canto di ribellione per eccellenza. Scopriamo l’origine e il significato di questa canzone.

Il testo di Bella ciao

«Una mattina mi son svegliato,
oh bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
Una mattina mi son svegliato
e ho trovato l’invasor.

O partigiano, portami via,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
O partigiano, portami via,
ché mi sento di morir.

E se io muoio da partigiano,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E se io muoio da partigiano,
tu mi devi seppellir.

E seppellire lassù in montagna,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E seppellire lassù in montagna
sotto l’ombra di un bel fior.

E le genti che passeranno
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E le genti che passeranno
Ti diranno «Che bel fior!»

«È questo il fiore del partigiano»,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
«È questo il fiore del partigiano
morto per la libertà!»

L’origine della canzone

Divenuto canto ufficiale dopo la Resistenza e simbolo della ribellione contro il nazi-fascismo, in realtà non si conosce il vero autore del brano.

La Bella ciao partigiana riprende nella parte testuale la struttura del canto dell’Ottocento “Fior di tomba” che Costantino Nigra riporta in numerose versioni tra i Canti popolari del Piemonte, pubblicati per la prima volta nel 1888, tra i quali uno inizia con il verso “Sta mattina, mi sun levata”.

Secondo Repubblica, il celebre canto popolare italiano avrebbe radici nella tradizione musicale ebraica. La musica, di autore sconosciuto, è stata fatta risalire a diverse melodie popolari: Fausto Giovannardi, ingegnere a Borgo San Lorenzo e turista per caso a Parigi, aveva scoperto che già nel 1919 il ritornello della canzone era suonato e inciso a New York.

Ad inciderlo Mishka Ziganoff, fisarmonicista zingaro cristiano “prestato” alla musica klezmer. La sua versione, intitolata “Koilen”, sarebbe una rilettura del canto tradizionale yiddish “Dus Zekele Koilen” (“La piccola valigia di cartone”). Inoltre, “Bella Ciao” all’inizio era l’inno solo di alcuni reparti combattenti di Reggio Emilia e del Modenese, nella Brigata Maiella e in altri gruppi partigiani delle Langhe.

Un inno di protesta

Ripreso da diversi movimenti di protesta, “Bella ciao” è entrata nell’immaginario culturale di diversi paesi in tutto il mondo, come simbolo di lotta contro l’invasore. “Bella ciao” è stata intonata durante le manifestazioni contro Erdoğan avvenute in piazza Taksim a Istanbul nel 2013.

Ma anche durante la sanguinosa guerra civile siriana, dove “Bella ciao” è diventato uno dei canti degli indipendentisti curdi. In Italia, è stato ripreso anche dal movimento delle Sardine, che ne ha fatto il suo inno. Nell’ottobre del 2019, ad intonare “Bella ciao” sono stati gli indipendentisti catalani, durante l’occupazione dell’aeroporto di Barcellona.

Nel 2021, in piena pandemia, “Bella Ciao” era diventato inno di speranza e di coraggio per la lotta al Coronavirus, in Italia ma anche in Europa. A Bamberg in Germania i cittadini hanno cantato il brano in segno di solidarietà verso gli italiani dopo aver visto le reazioni all’isolamento degli italiani che cantavano dai balconi di casa. Anche i pompieri britannici omaggiarono con un video il nostro Paese mandando un messaggio di solidarietà all’Italia e cantando “Bella Ciao”. A lanciare l’iniziativa Fire Brigades Union, sindacato che riunisce circa 45 mila pompieri in Gran Bretagna.

Dalle canzoni alle serie tv

Ripreso da canzoni e serie tv, sono diverse le versioni nate da questo antico canto popolare. In tv durante la trasmissione Canzoniere minimo del 1963, a cantare “Bella Ciao” furono Giorgio Gaber, Maria Monti e Margot, brano che poi venne pubblicato in 45 giri dal cantautore. Tra i riadattamenti più popolari ci sono quella del gruppo folk Modena City Ramblers e quella del musicista bosniaco Goran Bregović. Tra le ultime rievocazioni del canto c’è, invece, quella intonata dai protagonisti de “La casa di carta” nella quarta stagione, visibile su Netflix.

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