Addio a Claudia Cardinale, volto di Angelica ne “Il Gattopardo”

24 Settembre 2025

L’attrice musa di registi italiani come Luchino Visconti e Federico Fellini si è spenta all'età di 87 anni. Indimenticabile il suo personaggio di Angelica ne "Il Gattopardo",

Addio a Claudia Cardinale, volto di Angelica ne Il Gattopardo

L’ultima diva del cinema italiano ci ha lasciato. E’ morta Claudica Cardinale all’età di 87 anni, circondata dall’affetto dei figli a Nemours, vicino Parigi, dove risiedeva ormai stabilmente da qualche anno.

La carriera di Claudia Cardinale

Nata a Tunisi il 15 aprile 1938, figlia di siciliani che avevano trasferito oltre mare le loro piccole attività commerciali, Claudia Cardinale sembrava destinata alla carriera di maestra, se ci fosse stata l’occasione nel 1956 di un cameo nella coproduzione “I giorni dell’amore” con la star egiziana Omar Sharif sullo stesso set.

Sbarcata a Roma per frequentare la Scuola Nazionale di Cinema dopo un viaggio premio alla Mostra di Venezia, la Cardinale lasciò tutto dopo tre mesi. Tornò a Tunisi ma si scoprì incinta dopo un drammatico stupro che tenne segreto a tutti. A salvarla dallo scandalo fu il produttore Franco Cristaldi che, al corrente del segreto, le offrì un contratto con la casa di produzione Vides e la riportò in Italia facendola debuttare ne “I soliti ignoti” di Mario Monicelli (1958).

L’incontro con Cristaldi e il successo inatteso sembrarono l’inizio di una bella storia, ma la nota negativa fu un contratto capestro che fece della Cardinale proprietà esclusiva di Cristaldi. Diede alla luce il figlio Patrick a Londra in gran segreto, girò piccoli e incisivi ruoli con molti dei migliori maestri del cinema (da Germi a Bolognini), ma non fu mai padrona della sua vita e si ritrovò perfino sposa “americana” (matrimonio celebrato ad Atlanta) del suo tirannico pigmalione. Per fortuna trovò proprio in Germi, Bolognini e poi Zurlini (“La ragazza con la valigia”, 1960) dei veri padri putativi che pian piano la portarono ad amare un mestiere scelto controvoglia.

La svolta con Il Gattopardo

La svolta arrivò con il primo incontro con Visconti (“Rocco e i suoi fratelli”) e il primo successo con Bolognini (“Il bell’Antonio”) entrambi del 1960, anno in cui Cardinale apparve in ben 5 titoli per poi imporsi come la nuova, vera diva del cinema italiano con “Il Gattopardo” e “Fellini 8 1/2”, entrambi accolti da un trionfale successo al festival di Cannes nel 1963.

Scena cult de Il Gattopardo vede Claudia Cardinale nel ruolo di Angelica che balla con Fabrizio, in una danza che rappresentava  una metafora del cambiamento sociale in atto. È come se la Storia stessa stesse ballando un valzer, oscillando tra il vecchio e il nuovo, tra resistenza e resa.

Scopri Il Gattopardo: film e serie tv a confronto

Sulla Costa Azzurra l’attrice italiana che i francesi avevano già designato come la risposta a Brigitte Bardot era già di casa dopo la rivelazione con “La viaccia” e “La ragazza con la valigia” due anni prima. Fece una piccola esperienza a Hollywood, ma il richiamo dell’Italia era più forte; li l’attendeva Visconti (“Vaghe stelle dell’orsa”), dove illuminò “Il giorno della civetta” di Damiano Damiani e soprattutto dove Sergio Leone le offrì uno dei più riusciti caratteri femminili nella storia del western con “C’era una volta il West” (1968).

Intanto l’intesa con Cristaldi si avviava alla fine (divorzio sui due fronti alla metà degli anni’70) e crescevano le partecipazioni a film francesi come quando nel ’71 avvenne infine l’atteso faccia a faccia con il mito Bardot in “Le pistolere” di Christian-Jacque. Furono poi Bolognini (“Libera amore mio”) e Visconti (“Gruppo di famiglia in un interno”) a ridarle il piacere di “tornare a casa”.

Ormai divenuta diva internazionale, il successo della Cardinale aumentò grazie alle interpretazioni di Maria Maddalena nel “Gesù” di Zeffirelli (1977), e incarnando la Napoli visionaria e realistica di Liliana Cavani ne “La pelle” (1981). Seguì quindi Werner Herzog in “Fitzcarraldo” (1982). Due anni dopo diede scandalo a fianco di Squitieri presentando a Venezia “Claretta” in cui offriva la sua passionale umanità alla figura controversa di Claretta Petacci, recitò nell’ “Enrico IV” di Bellocchio e soprattutto fu la straziata e formidabile protagonista de “La Storia” di Luigi Comencini dal bestseller di Elsa Morante.

La vita artistica di Claudia Cardinale ha scoperto nuovi orizzonti dalla fine degli anni ’90: il teatro (in particolare con “La venexiana” di Maurizio Scaparro), il sostegno ad autori giovani e produzioni indipendenti.

L’omaggio del ministro Giuli

“Con la morte di Claudia Cardinale, scompare una delle più grandi attrici italiane di tutti i tempi. – Così la ricorda il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli. – La personificazione di una grazia tutta italiana e di una bellezza speciale che nel corso della sua lunga carriera ha partecipato a più di 150 film, alcuni dei quali considerati delle pietre miliari del cinema d’autore. Conosciuta in tutto il mondo, ha saputo ispirare con la sua eccezionale bravura i principali registi del Novecento. A nome mio e del Ministero della Cultura mi stringo alla sua famiglia e a tutti coloro che l’hanno amata”.

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