Sei qui: Home » Intrattenimento » 50 anni fa usciva Abbey Road, l’album dei Beatles più venduto di sempre

50 anni fa usciva Abbey Road, l’album dei Beatles più venduto di sempre

Cinquant'anni fa, il 26 settembre 1969, usciva uno dei dischi più celebrati e amati della storia della musica, "Abbey Road"

Il 26 settembre 1969 usciva l’ultimo album dei Beatles, che sarebbe diventato il disco più venduto di sempre. John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr passeggiano placidi nell’iconica copertina, con la consapevolezza che quello sarebbe stato l’ultimo atto della storia della band.

Nel 2012 la rivista Rolling Stones annoverava “Abbey Road” fra i 500 album migliori di sempre.

L’album che concluse la storia dei Beatles

A giugno 1969 George Martin fu richiamato da Paul con l’obiettivo di ripartire da zero e registrare un nuovo album. I quattro decidono di tornare tra le mura di Abbey Road, dove avevano registrato i loro dischi migliori. “Sapevamo che questa era la fine”, avrebbe dichiarato George Martin. “Era come se ci fosse un tacito accordo: facciamolo nel modo migliore possibile”.

La copertina

L’8 agosto di 50 anni fa i Beatles uscirono dagli EMI Recording Studios di Londra per attraversare, in fila indiana, le strisce pedonali di Abbey Road. Con il fotografo Iain Macmillan in equilibrio su una scala e un vigile urbano a fermare il traffico, i Beatles attraversarono avanti e indietro la strada per tre volte, con John Lennon in testa, seguito da Ringo Starr, Paul McCartney e George Harrison. Furono scattate solo sei foto, di cui la quinta fu la prescelta per la copertina del penultimo album in studio dei Beatles, Abbey Road, che prende il nome proprio dal viale alberato dove hanno sede gli studi di registrazione. Oggi le strisce pedonali di quella strada sono uno dei luoghi più fotografati al mondo, visitati da migliaia di fan dei Beatles ogni anno.

John Lennon

Il brano che apre il disco è “Come together”, scritto da Lennon per la campagna elettorale di Timothy Leary, guru dell’Lsd. Una canzone piena di riferimenti alle droghe e ricca di doppi sensi (“come together” è sia un invito politico, “mettiamoci insieme”, sia un riferimento sessuale “veniamo insieme”). Sempre a John Lennon dobbiamo “Because”, ispirato da Yoko Ono che stava suonando al piano “Al chiaro di luna” di Beethoven.

George Harrison

Di George Harrison sono “Here comes the sun”, composta nel prato della villa dell’amico Eric Clapton, e  “Something”, destinata all’amico Joe Cocker, che Frank Sinatra definì “la migliore canzone d’amore mai scritta”.

Ringo Star

Di Ringo Star è invece “Octopus Garden”, ispirata a un racconto che il batterista aveva avuto modo di ascoltare a bordo della barca di Peter Sellers in Sardegna. Lì il capitano gli aveva raccontato di una fantomatica vita dei polpi in fondo al mare.

McCartney

A McCartney si deve, invece, l’idea del lungo medley, allora un’idea avanguardistica, che unisce nove mini canzoni (You Never Give Me Your Money/Sun King/Mean Mr Mustard/Polythene Pam/She Came In Through the Bathroom Window/Golden Slumbers/Carry That Weight/The End/Her Majesty).

L’addio dei Beatles

Il disco si conclude idealmente con “The End”. Tra le cose curiose, “The End” contiene tre assoli di chitarra, a cui si aggiunge l’unico assolo di Ringo Starr alla batteria in tutta la storia dei Beatles. Indelebili sono le parole che chiudono il brano, è l’addio dei Beatles:

And in the end the love you take is equal to the love you make

LEGGI ANCHE:“Let it be” dei Beatles ci invita a prendere la vita con leggerezza

© Riproduzione Riservata