“40 secondi”: il libro e il film che raccontano la tragedia di Willy Monteiro Duarte

24 Novembre 2025

Il libro di Federica Angeli e il film di Vincenzo Alfieri raccontano la storia di Willy Monteiro Duarte: un gesto di coraggio, 40 secondi di violenza, una memoria che ci riguarda tutti.

40 secondi il libro e il film che raccontano la tragedia di Willy Monteiro Duarte

Ci sono storie che non finiscono con una sentenza, né con il silenzio. Storie che, per quanto brevi e dolorose, hanno il potere di scolpire la coscienza collettiva. “40 secondi”, titolo del libro di Federica Angeli e ora anche del film diretto da Vincenzo Alfieri, è una di queste storie. Racconta gli ultimi istanti di vita di Willy Monteiro Duarte, giovane italiano di origini capoverdiane ucciso a Colleferro nella notte tra il 5 e il 6 settembre 2020, per aver tentato di difendere un amico da un’aggressione.

Ma questo racconto non è solo cronaca. È memoria attiva, riflessione sociale, atto di denuncia e, insieme, un inno alla dignità e al coraggio. Angeli e Alfieri, con linguaggi diversi ma complementari, trasformano una tragedia in monito, ricordo e possibilità di cambiamento.

“40 secondi” un film importante assolutamente da vedere

“40 secondi” è molto più di un titolo. È il tempo in cui un ragazzo ha perso la vita e in cui l’Italia ha perso un’occasione per riconoscersi come comunità. Ma è anche il tempo che ci serve per ricordare, per fermarci, per agire. Il libro di Federica Angeli e il film di Vincenzo Alfieri costruiscono un ponte tra il dolore e la speranza: raccontano l’orrore, ma anche la luce.

Non esiste narrazione capace di restituire ciò che è stato strappato. Ma esistono libri e film che possono farci capire, riflettere, cambiare. E “40 secondi”, in entrambe le sue versioni, ci riesce. Perché raccontare Willy non è solo un esercizio di memoria: è un atto politico, etico, necessario.

Il libro di Federica Angeli: tra cronaca, denuncia e umanità

Pubblicato da Baldini+Castoldi, il libro “40 secondi. Willy Monteiro Duarte, la luce del coraggio e il buio della violenza”nasce dalla penna e dall’impegno di una giornalista che da anni lotta contro la criminalità organizzata e l’ingiustizia sociale. Federica Angeli non si limita a ricostruire i fatti: va oltre. Entra nelle case, raccoglie testimonianze, ascolta le voci spezzate ma ancora piene d’amore della famiglia di Willy, e disegna un affresco umano potente e commovente.

Al centro non c’è solo l’omicidio, ma tutto ciò che ci gira intorno: le dinamiche culturali e sociali che normalizzano la violenza, il razzismo strisciante, la mascolinità tossica, l’assenza di educazione sentimentale ed empatica nei ragazzi che diventano “branco”. Ma anche la bellezza: quella del gesto di Willy, che non ha esitato a esporsi per difendere chi amava, e quella dei suoi genitori, capaci di trasformare il dolore in testimonianza pubblica.

Il libro si muove tra registri diversi: giornalismo d’inchiesta, narrazione emotiva, riflessione civile. Ogni pagina è un invito a non dimenticare, ma anche a interrogarsi: cosa alimenta la violenza? Cosa insegniamo ai nostri figli? E soprattutto: chi sono davvero gli “eroi” nel nostro tempo?

Il film di Vincenzo Alfieri: una memoria cinematografica necessaria

Il 19 novembre 2025, “40 secondi” è uscito  anche nelle sale italiane grazie alla regia di Vincenzo Alfieri, con il sostegno della famiglia Monteiro Duarte e la collaborazione diretta con la scrittrice del libro. Il film non è una mera trasposizione dei fatti: è un’opera che cerca di restituire dignità e complessità a una vicenda che ha scosso l’Italia intera.

Il regista evita la trappola della spettacolarizzazione. Nessuna scena è fine a sé stessa: la violenza non è mostrata per intrattenere, ma per scuotere. Lo spettatore entra nella vita quotidiana di Willy, nei suoi sogni, nei suoi gesti, nelle sue relazioni. E, soprattutto, nel clima culturale e sociale di una provincia dove convivono speranza e degrado, inclusione e rabbia.

La forza del film risiede nella sua capacità di tenere insieme emotività e denuncia. Il cast giovane e intenso regala autenticità ai personaggi, mentre la regia sceglie un tono sobrio, a tratti documentaristico, che lascia parlare i silenzi, i volti, le scelte.

Attraverso la narrazione visiva, Alfieri riesce a mostrare come un gesto semplice, intervenire per difendere un amico, possa diventare rivoluzionario. “40 secondi” diventa così un film necessario, soprattutto per i giovani, per le scuole, per chi ha il compito di educare all’empatia.

Curiosità

Willy Monteiro Duarte aveva 21 anni, amava cucinare e sognava di diventare chef.

L’aggressione che gli è costata la vita è durata meno di un minuto.

I genitori di Willy hanno sempre rifiutato parole di vendetta: hanno chiesto giustizia, non odio.

Il titolo del libro e del film richiama proprio la brevità di quei secondi, contrapposta all’eternità della perdita.

Il processo ha portato a condanne pesanti per gli aggressori, ma il dibattito pubblico ha sollevato interrogativi più ampi sulla cultura della violenza.

Federica Angeli, l’autrice del libro, vive sotto scorta dal 2013 per le sue inchieste sulla mafia romana.

 

 

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