I versi di Wislawa Szymborska sul valore dell’attenzione verso le piccole cose

23 Giugno 2025

Leggiamo assieme questi delicati versi di Wislawa Szymborska che ci ricordano quanto sia importante prestare attenzione ad ogni minima bellezza.

I versi di Wislawa Szymborska sull'attenzione verso le piccole cose

Wisława Szymborska, premio Nobel per la letteratura nel 1996, è una poetessa che con semplicità e acuta osservazione ha saputo indagare l’esistenza umana, mettendo in luce gli aspetti più quotidiani e spesso trascurati della vita. Nella poesia “Non occorre titolo”, Szymborska riflette su quanto sia cruciale prestare attenzione ai piccoli dettagli, agli elementi minimi della realtà che spesso sfuggono allo sguardo distratto.

Con delicatezza e profondità, questi versi raccontano come lo stupore nasca proprio dal minimo, dal particolare, e come l’importante e l’apparente insignificante possano scambiarsi di posto a seconda del modo in cui osserviamo il mondo.

L’erba cucita alla terra.
Il disegno dell’onda in cui si infila un fuscello.
Si dà il caso che io sia qui e guardi.
Sopra di me una farfalla bianca sbatte nell’aria.
ali che sono solamente sue,
e sulle mani mi vola un’ombra,
non un’altra, non d’un altro, ma solo sua.
A tale vista mi abbandona sempre la certezza
che ciò che è importante
sia più importante di ciò che non lo è.

Un quadro di piccole cose, importanti quanto le grandi, per Wislawa Szymborska

La poesia si apre con l’immagine dell’“erba cucita alla terra”, una descrizione semplice, ma evocativa. Szymborska mette in scena la connessione più naturale e banale possibile – l’erba che si lega alla terra – attribuendo all’immagine una qualità precisa e umana, come se un filo invisibile avesse cucito il suolo e la vegetazione.

Segue subito “il disegno dell’onda in cui si infila un fuscello”, un altro particolare minimo, quasi invisibile: un fuscello che viene trasportato e accolto nel moto dell’acqua. Qui Szymborska introduce il concetto di bellezza presente nelle piccole dinamiche della natura, elementi ordinari che, guardati con attenzione, rivelano un’intima perfezione. Questi dettagli apparentemente casuali, come la traiettoria di un fuscello nel mare, contengono un mondo di significato: una storia silenziosa di movimento, incontro e ordine naturale.

L’affermazione “Si dà il caso che io sia qui e guardi” rivela il fulcro della poesia: è la presenza del poeta, la sua consapevolezza, a rendere visibili i piccoli dettagli del mondo. Essere “qui” e scegliere di “guardare” diventa un atto di estrema importanza. La Szymborska ci ricorda che spesso ci muoviamo nel mondo senza fermarci mai a osservare, come se tutto ciò che non è imponente o straordinario fosse privo di significato.

In questa frase l’io lirico emerge silenzioso ma presente, testimone di una realtà minuscola che svela la sua bellezza grazie alla semplice decisione di guardare con attenzione. È uno sguardo privilegiato, non superiore ma consapevole del privilegio di esserci. La poetessa sottolinea il carattere fugace di questi dettagli: solo nel momento in cui vengono osservati essi trovano uno spazio di esistenza, diventano reali, diventano poesia.

Nel cuore della poesia, troviamo l’immagine delicata di una “farfalla bianca” che sbatte nell’aria. La farfalla, simbolo di leggerezza e fragilità, è descritta con parole semplici che tuttavia racchiudono una consapevolezza più profonda. La farfalla possiede delle “ali che sono solamente sue”; anche l’ombra che essa proietta appartiene unicamente a lei. È come se, in un mondo in cui ogni cosa appare anonima e ripetibile, Szymborska volesse sottolineare l’irriducibile singolarità di ogni essere.

L’ombra della farfalla “non un’altra, non d’un altro, ma solo sua” accentua questa unicità. Anche ciò che può sembrare impercettibile, come l’ombra di un insetto, merita attenzione, poiché anch’esso è irripetibile. Ogni dettaglio è carico di valore in sé, perché è unico e irripetibile nel tempo e nello spazio.

Ciò che è importante e ciò che non lo è

I versi finali racchiudono il senso profondo della poesia: “A tale vista mi abbandona sempre la certezza / che ciò che è importante / sia più importante di ciò che non lo è.” Questa dichiarazione apparentemente paradossale solleva una questione esistenziale: che cos’è davvero importante? Per la Szymborska, osservare un’ombra, un fuscello, l’erba cucita alla terra, ha lo stesso valore di ciò che normalmente definiamo “importante” con le categorie della nostra mente.

La poetessa sovverte la gerarchia dei valori umani, solitamente centrata sulla grandiosità, sul risultato e sull’evidenza. Al contrario, Szymborska ci insegna a trovare meraviglia negli angoli nascosti della realtà, in ciò che non cattura mai l’attenzione di chi guarda solo superficialmente.

In un mondo frenetico, dominato dalla velocità e dalla distrazione, la poesia di Wisława Szymborska acquista un valore inestimabile. I suoi versi invitano a rallentare, a prestare attenzione ai dettagli più sottili e a dare spazio a ciò che normalmente viene ignorato. La sua è un’arte di osservazione che trasforma il banale in straordinario, insegnando al lettore a meravigliarsi come se vedesse il mondo per la prima volta.

Riconoscere la bellezza nella semplicità è un atto di gratitudine verso la vita, un esercizio di consapevolezza che rende straordinario anche l’ordinario. La capacità di cogliere lo straordinario nella quotidianità diventa un antidoto contro la superficialità e un invito a riscoprire la profondità del reale.

Wisława Szymborska, con i versi della poesia “Non occorre titolo”, ci regala un momento di riflessione e meraviglia. L’erba, l’onda, la farfalla e la sua ombra sono piccole epifanie che insegnano a guardare il mondo con occhi nuovi. Nulla è superfluo o privo di senso: ciò che sembra marginale può rivelarsi essenziale, se solo scegliamo di fermarci e osservare con attenzione. Attraverso l’apparente semplicità della poesia, Szymborska ci mostra il potere rivoluzionario dello sguardo e la profonda gioia nascosta nei dettagli più minuti della realtà.

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