Vittorio Sereni, figura centrale della poesia del Novecento, ha saputo ritrarre l’angoscia esistenziale e la tensione tra passato e presente in immagini di straordinaria potenza. I versi tratti dalla poesia “Alla giovinezza” condensano alcune delle tematiche più ricorrenti e significative nella sua opera: il ricordo, il desiderio di eternità e la consapevolezza dell’ineluttabilità del tempo.
E delle voci che da me
si dilungano, quale
potrà volgere il tuo e il mio cammino
a una marcia d’insonni girasoli?
Ma non sanno altro bene o altro male
che un lago azzurro o grigio
i tuoi occhi dall’ombra d’un viale.
Vittorio Sereni e i suoi versi sulla giovinezza
«E delle voci che da me / si dilungano, quale / potrà volgere il tuo e il mio cammino / a una marcia d’insonni girasoli?»
In apertura, Sereni introduce l’immagine delle voci che si allontanano, simbolo di un passato che sfuma e di legami umani che si dissolvono nel flusso della vita. La distanza delle voci evoca una separazione non solo fisica, ma anche esistenziale: il poeta si interroga su quali di queste esperienze possano ancora avere il potere di influenzare il cammino futuro.
L’idea del cammino suggerisce un viaggio, che può essere inteso tanto come ricerca interiore quanto come movimento fisico nel tempo e nello spazio. Tuttavia, il cammino non è qui lineare o semplice, ma incerto, condizionato da memorie che si dilatano e da domande senza risposte.
La marcia degli insonni girasoli: simbolo di perseveranza e fragilità
La marcia d’insonni girasoli costituisce un’immagine di grande forza simbolica. I girasoli, noti per seguire il movimento del sole, incarnano l’idea di fedeltà, speranza e slancio vitale. Eppure, Sereni aggiunge un aggettivo cruciale: “insonni”. Questi girasoli, mai dormienti, suggeriscono una condizione di costante veglia, che può essere intesa come desiderio inappagato o ansia che accompagna il trascorrere del tempo.
La marcia non è solo un avanzare verso il futuro, ma una sorta di pellegrinaggio interiore, segnato dalla ricerca di uno scopo e dalla consapevolezza della precarietà di ogni attesa. Questo contrappunto tra il moto dei girasoli e la loro insonnia evoca una lotta per mantenere la luce in una realtà che sembra inesorabilmente avvolta dall’ombra.
«Ma non sanno altro bene o altro male / che un lago azzurro o grigio.»
La metafora del lago introduce un’altra dualità, quella tra il bene e il male. Il lago azzurro o grigio rappresenta la condizione umana, intrinsecamente ambivalente. Il colore muta a seconda della luce, così come l’esperienza cambia a seconda della prospettiva.
Il lago è statico e riflettente, simile alla memoria, che trattiene in sé i riflessi del passato, ma è anche imprevedibile, capace di mutare da sereno e accogliente a minaccioso e freddo. Questo continuo oscillare tra opposti suggerisce l’instabilità dell’esistenza, il modo in cui il poeta si confronta con la bellezza e la caducità della vita.
«I tuoi occhi dall’ombra d’un viale.»
La chiusura dei versi si concentra su un’immagine particolarmente intima: gli occhi della persona amata, incorniciati dall’ombra di un viale. Qui, la dimensione soggettiva e privata del poeta si mescola con un contesto più universale. Gli occhi, specchi dell’anima, diventano custodi del bene e del male, del lago azzurro e grigio, dei sentimenti che fluiscono nel rapporto umano.
L’ombra del viale aggiunge un’ulteriore nota di malinconia. Se il viale è il percorso della vita, l’ombra rappresenta il peso del passato, i ricordi che accompagnano ogni passo. Tuttavia, c’è anche una bellezza nascosta in questa immagine: gli occhi, pur avvolti dall’ombra, rimangono una fonte di luce e significato.
Questi versi di Sereni si distinguono per la loro capacità di oscillare tra una profondissima introspezione e una dimensione universale. Le domande implicite – cosa dà significato al nostro cammino, come affrontare il fluire del tempo, come vivere con l’ambivalenza del bene e del male – riguardano ogni lettore.
L’uso delle immagini poetiche rende visibile ciò che spesso rimane nascosto nel pensiero. I girasoli insonni, il lago che muta colore e l’ombra del viale sono tutte rappresentazioni della condizione umana, in bilico tra aspirazione e incertezza, bellezza e angoscia.
Alla giovinezza, richiamata nel titolo della poesia, Vittorio Sereni affida una riflessione matura e meditata sul rapporto con il tempo, la memoria e i sentimenti. I versi non offrono una risposta semplice né una soluzione, ma un invito a contemplare la complessità dell’esistenza, accettandone tanto la luce quanto l’ombra.
La forza della poesia di Sereni risiede proprio nella sua capacità di trasformare il personale in universale, il quotidiano in eterno, offrendo al lettore non solo immagini di rara bellezza, ma anche spunti per una riflessione profonda sul significato del vivere.