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I versi di Rainer Maria Rilke sui cambiamenti della vita

Leggiamo questi versi di Rainer Maria Rilke tratti da "Sonetti a Orfeo" in cui tra le parole è nascosta la mutevolezza costante della vita.

I versi di Rainer Maria Rilke ci conducono in un viaggio poetico attraverso il mutamento, l’impermanenza e la forza primordiale che persiste dietro le apparenze del mondo. L’evocativa poesia citata invita a riflettere sulla natura transitoria della vita e, al contempo, sull’eternità che sottende il continuo fluire delle cose.

Se anche rapido muta il mondo
come figure di nuvole,
ogni cosa compiuta rimpatria
giù nell’origine.
Al di là del processo e del mutamento
più libero e più vasto
ancora persiste il tuo preludio
dio della lira.

La mutevolezza del mondo nei versi di Rainer Maria Rilke

“Se anche rapido muta il mondo / come figure di nuvole,” scrive Rilke, evocando immagini fugaci, frammenti di un universo in costante trasformazione. Il poeta descrive il mondo come una successione incessante di forme, proprio come le nuvole, che nascono, si plasmano e si dissolvono. Il loro mutare riflette il nostro stesso rapporto con la vita: ogni istante si trasforma in qualcosa di nuovo, ogni esperienza è destinata a svanire.

Tuttavia, questa consapevolezza non si traduce in pessimismo. Al contrario, Rilke suggerisce che il mutamento è un aspetto essenziale e naturale dell’esistenza. La bellezza risiede proprio nella caducità: è perché le nuvole sono effimere che possiamo meravigliarci del loro passaggio.

“Ogni cosa compiuta rimpatria / giù nell’origine.” Con questi versi, Rilke introduce il concetto di ritorno: ciò che si completa non svanisce nel nulla, ma torna al punto di partenza, all’essenza primaria da cui è emerso. Questo ciclo eterno rappresenta l’idea che nulla è realmente perduto. L’origine è qui vista come una matrice universale, una sorgente creatrice da cui scaturisce ogni cosa e a cui ogni cosa inevitabilmente ritorna.

È una visione che richiama filosofie orientali e teorie cosmologiche: l’idea che l’universo, con le sue innumerevoli manifestazioni, sia in realtà un unico grande organismo in continuo divenire. Per Rilke, però, l’origine non è solo una forza astratta, ma una dimensione poetica e spirituale, il luogo dove il mutamento trova un senso.

“Al di là del processo e del mutamento / più libero e più vasto.” In questi versi, il poeta ci invita a guardare oltre il velo del cambiamento apparente, verso una dimensione di libertà e vastità che esiste al di là della materia e del tempo. Questa persistenza al di sopra del mutamento è un preludio all’eterno, al sacro.

Rilke non offre risposte semplici o dogmatiche. Non si tratta di rifugiarsi in una dimensione eterna per fuggire dalla transitorietà, ma piuttosto di riconoscere che entrambe le realtà — quella mutevole e quella persistente — sono parte di un’unica armonia.

L’ultimo verso del brano citato collega questa riflessione a un’immagine centrale nella poetica di Rilke: il “dio della lira.” Questo simbolo, spesso identificato con il dio greco Apollo, rappresenta la forza creatrice e artistica che ordina il caos e trasforma la materia informe in qualcosa di sublime e duraturo.

Apollo, con la sua lira, è per Rilke il simbolo della bellezza eterna che resiste al tempo. Egli incarna il potere dell’arte e della poesia, capaci di catturare e dare senso al flusso mutevole dell’esistenza. In questa prospettiva, l’arte non è una negazione del transitorio, ma una sua sublimazione: un modo di vedere e riconoscere la bellezza proprio nell’impermanenza.

La poetica di Rilke e l’esperienza umana

Questi versi sono un esempio perfetto della profondità della poetica di Rilke, che cerca di esplorare l’essenza stessa della condizione umana. Attraverso immagini evocative e un linguaggio carico di significato simbolico, il poeta ci invita a confrontarci con le grandi domande dell’esistenza: cosa significa essere vivi? Come possiamo trovare senso e bellezza in un mondo che cambia così rapidamente?

L’invito implicito di Rilke è quello di accogliere il mutamento senza timore, abbracciare la fragilità come parte della nostra forza e guardare oltre, verso le strutture profonde e immutabili che ci uniscono al tutto.

La poesia di Rainer Maria Rilke è una guida per comprendere la complessità del nostro rapporto con il mondo. I suoi versi ci spingono a vedere oltre la superficie, a riconoscere la bellezza sia nel transitorio sia nell’eterno.

Accettare il cambiamento e, allo stesso tempo, onorare ciò che permane al di là di esso significa abbracciare pienamente la vita. E proprio come il dio della lira trasforma il caos in musica, così la poesia di Rilke trasforma le nostre esperienze fugaci in uno spazio di riflessione e consapevolezza.

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