I versi iniziano con l’affermazione semplice e diretta: “Tu, quanno nasce, allora è primmavera.” Questa espressione in dialetto napoletano sottolinea che ogni nascita è di per sé un inizio, come quello di una primavera. La stagione primaverile rappresenta il risveglio della natura, con i suoi colori freschi e vivaci, i fiori che sbocciano e i rami che si riempiono di nuove foglie. Eduardo associa a questa immagine la rinascita della speranza: tutto ciò che è nuovo e giovane è pieno di prospettive e attese.
Eduardo De Filippo, attraverso il suo linguaggio poetico, esprime il concetto che la giovinezza è simile alla primavera perché, come la stagione dei fiori e del risveglio, è anche il momento in cui ogni persona inizia a esplorare il mondo. “E tutt’ ’o vverde nuovo ’e chelli ffoglie nove è na speranza!” La giovinezza è descritta come una distesa di foglie verdi, che rappresentano simbolicamente i sogni e le ambizioni. Questa immagine di verde e freschezza rispecchia perfettamente la spinta dei giovani verso il futuro, con un’energia e una vitalità che sono caratteristici di questo periodo della vita.
In primavera, la natura si risveglia dopo il freddo e la stasi dell’inverno, così come il giovane si trova davanti a un nuovo inizio, libero dalle preoccupazioni e pieno di entusiasmo. Il verde delle foglie è una metafora di questa vitalità e di questa fiducia nel domani. Eduardo De Filippo enfatizza la parola “speranza”, suggerendo che in giovane età siamo tutti proiettati verso il futuro con fiducia, pieni di aspettative e progetti che sembrano realizzabili e brillanti.
Nella poesia, Eduardo De Filippo non esprime solo l’idea di speranza in senso generico, ma la lega a un sentimento di gioia profonda, quasi incontenibile, che caratterizza chi si affaccia alla vita. “È tutta na speranz’ ’e vita allera.” Qui, Eduardo De Filippo utilizza il termine “allera”, un aggettivo che evoca allegria, spensieratezza e vivacità. La vita, per un giovane, è gioiosa, entusiasmante, senza il peso delle preoccupazioni che possono affacciarsi con l’età adulta.
La giovinezza, come la primavera, è un periodo in cui ci si sente invincibili, si crede che tutto sia possibile, e si vive con un’intensità unica. Questa stessa speranza di vita allegra è anche una fonte di forza interiore. Come le foglie che crescono rigogliose sugli alberi in primavera, i giovani si sentono inarrestabili, pronti ad affrontare qualsiasi sfida con entusiasmo.
Parallelismo tra giovinezza e primavera
Il parallelismo tra giovinezza e primavera ha radici profonde anche nella cultura e nella letteratura di molti paesi. La primavera è universalmente vista come il tempo del risveglio, della crescita, della fioritura, e rappresenta simbolicamente l’età giovanile. Le analogie tra giovinezza e primavera risiedono nel fatto che entrambe sono fasi di crescita e potenzialità, piene di colori vivaci e di vitalità.
La primavera è un tempo fugace, una transizione che porta verso la piena maturità dell’estate e infine alla quiete dell’autunno. Similmente, la giovinezza è un periodo passeggero, una fase della vita che inevitabilmente conduce verso la maturità dell’età adulta. Ma come i fiori che sbocciano per un breve periodo e lasciano un segno duraturo di bellezza e freschezza, anche la giovinezza è un tempo che lascia un’impronta profonda nell’identità di ogni persona.
Eduardo De Filippo, con pochi versi in dialetto napoletano, riesce a racchiudere un intero universo di significato. Il suo linguaggio semplice e diretto evoca sentimenti profondi e universali, facendo leva su immagini naturali che parlano al cuore di tutti. La sua visione della giovinezza come primavera è intrisa di un amore profondo per la vita, un riconoscimento dell’importanza della speranza e della gioia giovanile come forze vitali e ineguagliabili.
La primavera, con il suo verde rigoglioso e le sue nuove foglie, è simbolo della promessa di un futuro ancora tutto da scoprire. E così è la giovinezza: un periodo di inizio, di esplorazione e di infinita speranza. Ma come la primavera, la giovinezza è destinata a trasformarsi, a lasciare spazio ad altre stagioni, portando però con sé, per sempre, il segno di quella vitalità e di quella speranza che, nonostante il passare degli anni, possono continuare a brillare dentro di noi.