Valerio Magrelli con questi versi, tratti dalla poesia “Scalo merci della moralità”, ci ricorda quanto sia facile abbassare lo sguardo davanti a quello che non ci piace vedere, e ancora più facile venir distratti da ciò che abbiamo sotto gli occhi e ci viene imposto di non attenzionare, in modo tale che il nostro cervello non sia capace di elaborare, immagazzinare e comprendere ciò che altri, per un loro tornaconto, non vogliono.
Esistono due modi per negare l’evidenza:
chiudere gli occhi oppure
distogliere lo sguardo.
Talvolta, tuttavia, si dà una terza strada:
basta che lo spettacolo venga deviato altrove.
I rischi della società dell’informazione
Valerio Magrelli poeta e critico letterario italiano (Roma 1957). La prima raccolta di versi, Ora serrata retinae (1980), lo ha imposto come poeta profondo e riflessivo e insieme lieve e ironico, col suo lessico quotidiano impreziosito dal sapiente uso della parola poetica derivato dal lungo e profondo studio dei poeti maggiori della tradizione italiana e della tradizione francese. Con la raccolta successiva, Nature e venature (1987), ha vinto il premio Viareggio. A queste sono seguite Esercizi di tiptologia (1992), Didascalie per la lettura di un giornale (1999), Disturbi del sistema binario (2006), che hanno confermato la sensibilità di M. nel rendere liricamente la condizione contemporanea.
