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Umberto Eco e la citazione da “Il nome della rosa” sulla bellezza della diversità

Nel giorno dell'anniversario di Umberto Eco vi proponiamo una citazione tratta dal suo capolavoro "Il nome della rosa"

In occasione dell’anniversario di Umberto Eco, nato ad Alessandria il 5 gennaio del 1932 e scomparso a Milano il 19 febbraio 2016, vi proponiamo come frase del giorno una citazione tratta dal suo capolavoro “Il nome della rosa“. Una citazione che affronta il tema della bellezza e della diversità.

“La bellezza del cosmo è data non solo dalla unità nella varietà, ma anche dalla varietà nell’unità.” – Umberto Eco

La diversità nel mondo

Umberto Eco è stato un grande uomo di cultura. Filosofo, scrittore, semiologo e accademico, ha contribuito in maniera esponenziale al panorama culturale italiano e internazionale. Il suo romanzo più famoso, “Il nome della rosa”, ha ottenuto un vasto successo di critica e di pubblico, venendo tradotto in oltre 45 lingue con oltre 60 milioni di copie vendute in trent’anni. Oltre alla bellezza della storia, il romanzo è anche uno scrigno di saggezza e insegnamenti. Qui vediamo come Umberto Eco descriva in modo preciso ed esaustivo ciò che rappresenta la bellezza dell’universo, ovvero la varietà. Quella caratteristica che rende ogni essere vivente unico nel suo genere. Ma questa varietà rappresenta la bellezza anche perchè in essa si forma l’unità.

L'insegnamento di Umberto Eco sull'importanza della lettura

L’insegnamento di Umberto Eco sull’importanza della lettura

“I libri allungano la vita”, diceva Umberto Eco. In occasione del suo anniversario rileggiamo la sua riflessione.

Umberto Eco

Nato ad Alessandria nel 1932, ha frequentato il Liceo Classico e l’università a Torino, dove si è laureato in Filosofia medievale a 22 anni con una tesi sull’estetica in San Tommaso d’Aquino. Fino al 1959 ha lavorato ai programmi culturali della RAI e presso la casa editrice Bompiani. Dal 1971 è diventato professore di Semiotica all’Università di Bologna. Ha collaborato con quotidiani e riviste, italiane e straniere. In Italia è stato uno dei primi a studiare i meccanismi dell’arte contemporanea e della cultura di massa. In seguito ha sviluppato le sue ricerche soprattutto nella direzione aperta dalla semiotica. Pubblicò “Il nome della rosa” nel 1980, Nel 1999 ricevette l’American Academy Award of Arts and Letters. Morì nel 2016.

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