Una dolce frase di Stefano Benni sull’amore che proviamo

12 Agosto 2025

Leggiamo assieme questa breve e semplice citazione di Stefano Benni tratta dalle sue "Ballate", in cui teneramente una giraffa si innamora.

Una dolce frase di Stefano Benni sull'amore che proviamo

Stefano Benni, autore noto per la sua scrittura visionaria, ironica e poetica, ha spesso saputo condensare in poche parole immagini dal forte impatto emotivo e simbolico. La frase, tratta dal volume Ballate, ne è un esempio perfetto: in poche righe, il lettore viene trasportato in un universo in cui l’osservazione del mondo animale diventa metafora di dinamiche interiori umane, e in cui il linguaggio poetico si fonde con un tocco di tenera ironia.

«La giraffa ha il cuore lontano dai pensieri. Si è innamorata ieri, e ancora non lo sa»

Con Stefano Benni anche la satira può pungere dolcemente

La prima parte della frase — «La giraffa ha il cuore lontano dai pensieri» — colpisce subito per la sua immediatezza visiva. Nella giraffa, questa distanza è letterale: l’animale più alto del pianeta ha un collo lunghissimo, e il cuore, situato nel torace, è fisicamente molto lontano dal cervello. Ma Benni non si limita a un’osservazione zoologica: quella distanza diventa simbolica, una metafora della scissione tra sentimento e ragione che spesso accompagna l’esperienza umana. L’idea che il cuore sia “lontano” dai pensieri richiama la difficoltà che a volte abbiamo nel far dialogare l’emotività con la razionalità.

L’immagine è tanto più potente perché attribuita a un animale dolce e curioso come la giraffa. Non un predatore, non un animale “drammatico” nel suo comportamento, ma una creatura pacifica, dall’andatura lenta e dallo sguardo sognante. La giraffa diventa così un’icona della delicatezza emotiva, di chi vive sospeso tra ciò che sente e ciò che pensa.

La seconda parte della frase introduce un elemento narrativo e sentimentale: «Si è innamorata ieri, e ancora non lo sa». Qui entra in scena un tempo preciso, un “ieri” che fissa il momento in cui è avvenuto un cambiamento invisibile. L’amore è già nato, ma la consapevolezza tarda ad arrivare: il cuore ha compiuto la sua scelta, mentre la mente è rimasta indietro. Benni descrive così uno stato d’animo che molti hanno provato: l’innamoramento come evento silenzioso, che non sempre si manifesta subito in pensieri chiari o in azioni evidenti.

Il ritardo della coscienza rispetto al sentimento è un tema che appartiene a una lunga tradizione letteraria. Pensiamo a certe pagine di Proust, in cui il protagonista si accorge di essere innamorato solo dopo che l’emozione ha già preso possesso della sua vita, o alla poesia romantica, che spesso ritrae l’amore come un’epifania tardiva. Benni, con la sua leggerezza stilistica, traduce questo concetto in una metafora animale semplice e tenera.

La frase, nel suo insieme, può essere letta anche come un invito a riconoscere la lentezza naturale con cui il sentimento può affiorare alla coscienza. In un mondo che ci spinge alla velocità e alla razionalizzazione immediata di ogni emozione, l’immagine della giraffa ci ricorda che il cuore e la mente hanno tempi diversi, e che non sempre la comprensione razionale precede o accompagna l’esperienza emotiva.

Il cuore “lontano” può anche essere visto come un luogo protetto, che non subisce subito le interferenze del pensiero. In questa prospettiva, l’amore che nasce nel cuore può crescere puro e indisturbato, prima che la mente inizi a complicarlo con dubbi, paure o calcoli. La giraffa, inconsapevole del suo stesso innamoramento, vive un momento di grazia: l’amore esiste, ma ancora non è stato interrogato, analizzato o messo alla prova.

Sul piano stilistico, la frase è tipica dello Stefano Benni più conosciuto”: poche parole, un’immagine concreta e un sottotesto poetico. L’uso della giraffa come protagonista è un espediente che unisce il realismo (un animale ben riconoscibile, con caratteristiche fisiche peculiari) alla favola (l’attribuzione di pensieri e sentimenti umani). Questo binomio è ricorrente nell’opera di Benni, che spesso utilizza figure animali per parlare degli esseri umani, proprio come fanno certe tradizioni letterarie popolari o la poesia per bambini, ma con un livello di lettura ulteriore, destinato all’adulto.

Una giraffa antropomorfa, ma pur sempre dolce

La scelta dell’animale “dal cuore lontano” non è casuale nemmeno dal punto di vista sonoro: la frase ha un ritmo dolce, quasi musicale, che rende l’immagine ancora più memorabile. La seconda parte, con il “si è innamorata ieri”, aggiunge un elemento narrativo che trasforma la descrizione in una microstoria. In poche parole, abbiamo un personaggio (la giraffa), un fatto avvenuto (l’innamoramento) e un dettaglio psicologico (l’ignara inconsapevolezza).

Da un punto di vista interpretativo, il testo può anche essere letto come una riflessione sull’incontro tra biologia e sentimento. L’osservazione fisica della giraffa, con la distanza reale tra cuore e cervello, diventa il punto di partenza per un discorso sul tempo emotivo e sul mistero dell’innamoramento. È un esempio di come l’arte possa partire da un dato reale per aprire spazi di immaginazione e riflessione che vanno ben oltre l’oggetto iniziale.

In conclusione, «La giraffa ha il cuore lontano dai pensieri. Si è innamorata ieri, e ancora non lo sa» è molto più di una frase tenera o curiosa: è una miniatura poetica che racchiude un’intera riflessione sul rapporto tra sentimento e consapevolezza, sulla lentezza dell’amore e sulla distanza che a volte separa ciò che sentiamo da ciò che sappiamo. Stefano Benni, con il suo tocco inconfondibile, ci invita a sorridere di questa distanza, a rispettarla e, forse, a riconoscere in noi stessi un po’ di quella giraffa innamorata che ancora non ha scoperto di esserlo.

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