La citazione di Pier Vittorio Tondelli tratta da “Camere separate” ci porta al cuore di una riflessione sull’amore come forza ineluttabile e totalizzante. L’autore descrive l’amore come un sentimento che sfugge a ogni controllo razionale: non si può “comandare, accelerare, evitare, guidare”. Questa visione, che ricorda le concezioni romantiche e assolutistiche dell’amore, pone l’accento sulla sua natura imprevedibile e sulla sua capacità di sconvolgere l’esistenza di chi lo prova.
L’amore è assoluto, non si può comandare, accelerare, evitare, guidare. L’amore è totalità e pienezza. Per questo Leo sapeva che sarebbe di nuovo tornato a lui, ma quello che non sapeva era appunto il modo, l’accadimento con il quale amore avrebbe mostrato, di nuovo, il proprio volto. E ora, disteso accanto al corpo accaldato di Thomas conosce il viso con il quale l’amore è di nuovo venuto a toccargli la vita.
Pier Vittorio Tondelli e la sua dissacrante e dirompente prosa
Tondelli, con il suo stile denso di emozioni e profondità psicologica, racconta l’esperienza amorosa di Leo, il protagonista di “Camere separate”. Egli sa che l’amore è destinato a tornare, a ripresentarsi sotto nuove forme, ma ignora le modalità e le circostanze con cui ciò accadrà. Questa incertezza riflette la natura mutevole e irriducibile dell’amore: non si tratta di un sentimento lineare, ma di un percorso segnato da momenti di pienezza e di assenza, di presenza e di attesa.
Il tema dell’attesa è centrale nella citazione. Leo è consapevole che l’amore farà ritorno, ma il “come” e il “quando” restano avvolti nel mistero. Questo stato di sospensione è tipico delle grandi passioni: il desiderio dell’altro si nutre dell’incertezza, della speranza e della paura. In questo senso, l’amore non è soltanto un’esperienza emotiva, ma anche un processo di scoperta e di trasformazione.
L’ultimo segmento della citazione – “disteso accanto al corpo accaldato di Thomas conosce il viso con il quale l’amore è di nuovo venuto a toccargli la vita” – segna un momento di rivelazione. L’amore, che fino a quel momento era un’idea astratta, prende forma concreta nella presenza fisica dell’altro. Il corpo dell’amato diventa il luogo in cui il sentimento si manifesta, il punto d’incontro tra desiderio e realtà. Questo aspetto della narrazione di Tondelli evidenzia come l’amore non sia soltanto un’esperienza interiore, ma anche una dimensione carnale, una fusione di emozioni e sensazioni fisiche.
L’amore, nella visione di Tondelli, è assoluto perché trascende la volontà individuale: non si può controllare né respingere. È una forza che impone la sua presenza, che cambia e modella l’esistenza delle persone. Questa concezione si oppone alla visione razionale e pragmatica dell’amore come scelta consapevole. Per Tondelli, amare significa abbandonarsi a qualcosa di più grande di sé, accettare l’imprevedibilità e la vulnerabilità che ne derivano.
Nel contesto di “Camere separate”, questa riflessione assume un significato ancora più profondo, poiché il romanzo esplora il dolore della perdita e il tentativo di ricostruire un senso di sé attraverso il ricordo e la scrittura. L’amore, in questo caso, non è soltanto un’esperienza di gioia, ma anche di mancanza e di nostalgia. Leo vive un rapporto con l’assenza tanto quanto con la presenza: il ritorno dell’amore è sempre accompagnato dall’ombra della sua possibile scomparsa.
Inoltre, la citazione suggerisce una riflessione sulla temporalità dell’amore. Il sentimento non è statico, ma si manifesta in forme diverse nel corso della vita. Ciò che Leo scopre accanto a Thomas non è lo stesso amore che ha vissuto in passato, ma una nuova declinazione di esso. Questo concetto richiama l’idea che l’amore non si ripete mai identico, ma si rinnova costantemente, adattandosi alle persone e alle circostanze.
L’amore come specchio deformante d’identità
Un ulteriore aspetto interessante della citazione è la relazione tra amore e identità. Per Leo, l’amore è un elemento che lo definisce, che dà senso alla sua esistenza. La sua ricerca dell’altro è anche una ricerca di sé, un tentativo di comprendersi attraverso il rapporto con chi ama. Tondelli, in questo modo, suggerisce che l’amore non è soltanto un legame con l’altro, ma anche un modo per esplorare la propria interiorità.
In conclusione, la citazione di Pier Vittorio Tondelli ci offre una visione intensa e profonda dell’amore come esperienza totalizzante, imprevedibile e trasformativa. Attraverso le parole di Leo, l’autore ci invita a riflettere sulla natura del sentimento amoroso, sulla sua capacità di sconvolgere e rinnovare le vite, sulla sua essenza fatta di attesa, desiderio, presenza e perdita. L’amore, in questa prospettiva, non è mai una certezza, ma sempre un enigma da decifrare, un’esperienza che si impone e che non lascia mai uguali a se stessi.