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Una frase di Paul Auster sull’imprevedibilità della vita

Leggiamo assieme questa citazione di Paul Auster lasciata durante un'intervista in cui ci rammenta ancora una volta quanto la vita sia imprevedibile.

La citazione di Paul Auster (3 febbraio 1947 – 30 aprile 2024) tocca uno dei temi più profondi e universali dell’esistenza umana: l’imprevedibilità della vita. In poche righe, Auster condensa una verità che riguarda tutti, indipendentemente dall’età, dal contesto culturale o dalla condizione sociale. Riflettere su queste parole significa esplorare il rapporto tra razionalità e caso, tra desiderio di controllo e realtà mutevole.

“Noi umani abbiamo desideri, volontà, formuliamo pensieri sul futuro. Quello che è interessante, però, nella vita, è il fatto che siamo tutti capaci di fare dei piani per il domani, ma poi arriva l’inaspettato e interferisce coi nostri progetti. E, nonostante le nostre capacità decisionali, eccoci a dover fare i conti con l’imprevisto.”

Paul Auster e il bisogno umano di progettare

Fin dai tempi più antichi, gli esseri umani si sono distinti dagli altri esseri viventi per la capacità di pianificare. La possibilità di anticipare il futuro, di organizzare le proprie risorse, di immaginare scenari diversi, è stata alla base dello sviluppo di civiltà, tecnologie, arti. Progettare dà un senso di sicurezza: significa tracciare un sentiero ordinato attraverso l’incertezza, attribuendo significato al flusso altrimenti caotico degli eventi.

Dietro ogni progetto si nasconde una volontà: quella di esercitare un certo potere sulla propria esistenza. Studiamo, lavoriamo, costruiamo relazioni e sogniamo carriere e famiglie, agendo come se la vita fosse una materia modellabile, plasmabile attraverso l’impegno e la decisione.

L’imprevisto come legge della vita

Ma Paul Auster ci ricorda che la vita, purtroppo (o per fortuna), non è un’opera d’ingegneria perfetta. Ogni piano, ogni schema, ogni costruzione mentale deve inevitabilmente fare i conti con l’imprevisto. Una malattia, un incontro inatteso, una crisi economica, un cambiamento politico, una semplice distrazione: basta un niente a deviare il corso delle cose.

Questa realtà, se da un lato può suscitare paura, dall’altro contiene anche un germe di vitalità. L’imprevisto è ciò che impedisce alla vita di ridursi a una sequenza meccanica di cause ed effetti. È il margine di sorpresa che rende ogni giornata, ogni incontro, ogni decisione unica.

L’imprevisto è, in un certo senso, il vero “scrittore” delle nostre vite: come in un romanzo, sono gli eventi inattesi che creano i momenti di svolta, le occasioni di crescita o le tragedie da affrontare.

Capacità decisionali e adattamento

Nonostante la potenza dell’imprevisto, Auster sottolinea che l’essere umano mantiene una sua straordinaria capacità: quella di decidere, di scegliere come reagire. Non abbiamo il controllo sugli eventi, ma abbiamo il controllo sulle risposte che scegliamo di dare.

Questa riflessione si collega strettamente al concetto filosofico di resilienza. La vita non premia chi riesce a evitare i colpi del destino — cosa impossibile — bensì chi riesce a rialzarsi, a reinventarsi, a trovare nuovi modi per proseguire il cammino anche quando tutto sembra crollare.

Auster, nelle sue opere narrative, ha spesso esplorato questa tensione tra caso e volontà. I suoi personaggi si trovano frequentemente a confrontarsi con eventi imprevisti che cambiano radicalmente il loro destino, e il loro valore emerge proprio nella maniera in cui riescono, o falliscono, nell’adattarsi.

La libertà nell’incertezza

Paradossalmente, accettare l’imprevisto come parte integrante della vita può portare a una forma più autentica di libertà. Quando smettiamo di aggrapparci all’illusione di poter controllare ogni dettaglio, iniziamo a vivere con maggiore apertura e consapevolezza.

Questa apertura non significa rinunciare a progettare o a desiderare, ma piuttosto accettare che ogni progetto è provvisorio, ogni desiderio fragile, e che la vera saggezza sta nella capacità di navigare il mare incerto dell’esistenza senza smarrire la rotta interiore.

La cultura contemporanea, ossessionata dall’efficienza, dalla pianificazione e dal controllo, fatica spesso a fare i conti con questa realtà. Eppure, la pandemia globale degli ultimi anni ci ha mostrato su scala mondiale quanto sia illusorio pensare di poter prevedere e gestire tutto.

Le parole di Paul Auster ci invitano, in ultima analisi, a una forma di maturità esistenziale: quella di progettare senza rigidità, di desiderare senza attaccamento, di vivere pienamente il presente senza dimenticare che l’imprevisto è sempre dietro l’angolo.

Accogliere l’incertezza non è facile, ma è forse il segreto di una vita autentica e ricca. Non si tratta di rassegnarsi, ma di danzare con il caos, di riconoscere che proprio nel frammentarsi dei nostri piani può nascere qualcosa di inaspettatamente bello. E in questo riconoscimento, forse, si cela il vero significato del vivere.

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