Questi celebri versi tratti dal Faust di Johann Wolfgang von Goethe racchiudono un principio che va ben oltre la poesia e la filosofia: sono un monito etico e politico, un invito a riflettere sul senso della libertà e sull’impegno che essa comporta. L’idea che la libertà sia paragonabile alla vita stessa e che, come la vita, non sia mai un possesso acquisito una volta per tutte ma una conquista quotidiana, porta con sé una densità di significati che tocca la storia, la filosofia, la politica e persino la psicologia individuale.
Johann Wolfgang von Goethe e la libertà
Goethe, con la sua straordinaria capacità di coniugare dimensione lirica e riflessione universale, ci ricorda che la libertà non è un bene garantito, statico, né tantomeno eterno. È piuttosto un processo dinamico, fragile, che necessita di cura costante.
La vita non è mai qualcosa di “dato”: ogni giorno deve essere preservata, nutrita, difesa dalle malattie e dagli ostacoli che possono spegnerla. Allo stesso modo la libertà non è mai una condizione fissa: ogni generazione, ogni individuo deve rinegoziarla, proteggerla e renderla reale attraverso le proprie azioni.
Questa visione si oppone a una concezione passiva della libertà come diritto acquisito, come stato di fatto. Johann Wolfgang von Goethe ci dice che essa non è un privilegio garantito per sempre, ma un compito.
La dimensione storica
Se pensiamo alla storia europea, i versi di Johann Wolfgang von Goethe sembrano quasi profetici. I popoli che hanno sperimentato regimi autoritari o dittatoriali sanno bene quanto fragile sia la libertà e quanto facilmente possa essere compromessa. Le conquiste democratiche non sono mai state ottenute senza lotte, sacrifici, conflitti.
Dal Risorgimento italiano, con i patrioti che lottarono per unire la penisola e liberarla dalle dominazioni straniere, fino alle resistenze del Novecento contro i totalitarismi, la libertà è sempre stata una meta da conquistare giorno per giorno. Non si trattava solo di proclamare un principio, ma di tradurlo in realtà concreta attraverso il sangue, il coraggio, la determinazione.
Goethe, pur scrivendo in un contesto diverso, coglie questa dimensione universale: non c’è libertà che possa essere garantita in modo definitivo, perché la storia è fatta di continue tensioni, regressioni e avanzamenti.
Libertà individuale e libertà collettiva
C’è poi un altro livello di lettura. La libertà non riguarda solo le nazioni e i popoli, ma anche i singoli individui. Ogni giorno ciascuno di noi deve conquistare la propria libertà interiore.
Liberarsi dalle paure, dai condizionamenti sociali, dalle aspettative altrui: tutto questo è un lavoro che non si esaurisce mai. Goethe ci invita a considerare la libertà come un processo personale, un cammino. Non basta affermarsi una volta; occorre continuamente riconfermare il proprio diritto a scegliere, a decidere, a essere se stessi.
In questo senso i versi del Faust parlano anche della lotta interiore, della necessità di resistere alla pigrizia, alla tentazione di delegare, di abdicare alla propria responsabilità. La libertà non è mai uno stato comodo: richiede coraggio e disciplina.
Una libertà che si guadagna, non che si riceve
Il paragone con la vita è illuminante. Nessuno può vivere al posto nostro: possiamo ricevere aiuto, cure, ma la responsabilità ultima della nostra esistenza ci appartiene. Così avviene per la libertà: possiamo ereditare da altri istituzioni democratiche, diritti civili, conquiste sociali, ma se non li difendiamo e non li viviamo ogni giorno, essi si svuotano.
Goethe ci mette in guardia dal rischio di considerare la libertà un bene acquisito per sempre. Proprio come la vita, essa va vissuta, esercitata, custodita. Un diritto che non si esercita smette presto di esistere; una libertà che non viene difesa si trasforma in illusione.
La prospettiva filosofica
Sul piano filosofico, questi versi si collegano a una lunga tradizione che vede nella libertà non tanto una condizione “naturale”, quanto una conquista. Da Kant a Hegel, fino a Sartre, la libertà è intesa come attività, come responsabilità, come capacità di determinare il proprio destino.
Goethe, con la sua sensibilità poetica, non entra nei dettagli della teoria, ma con pochi versi riesce a concentrare questa idea: la libertà non ci è data, dobbiamo meritarla. “Meritare” significa conquistare attraverso l’azione, non ricevere passivamente.
L’attualità del messaggio
Nel mondo contemporaneo, in cui la parola “libertà” è spesso abusata, i versi di Johann Wolfgang von Goethe risuonano con particolare forza. Viviamo in società in cui i diritti sembrano consolidati, ma sono sempre minacciati da nuove forme di controllo, da derive autoritarie, da manipolazioni mediatiche.
Allo stesso tempo, sul piano individuale, la libertà è insidiata da dipendenze, conformismi, pressioni sociali e digitali che rischiano di annullare l’autonomia del pensiero. Per questo l’invito di Johann Wolfgang von Goethe a “conquistare ogni giorno” la libertà è un richiamo alla vigilanza, alla responsabilità, alla consapevolezza.
I versi del Faust non sono solo poesia, ma un manifesto etico. Goethe ci ricorda che libertà e vita sono beni analoghi: entrambi ci appartengono, ma solo se li custodiamo e li difendiamo giorno per giorno.
La libertà non è un possesso statico, non è un tesoro chiuso in cassaforte: è piuttosto un fiume che scorre e che può prosciugarsi se non lo alimentiamo continuamente. Per questo, ogni generazione, ogni individuo, è chiamato a rinnovare questa conquista.
E in questo sta la grandezza e insieme la fragilità della libertà: essa non ci è concessa una volta per tutte, ma va continuamente meritata. Così come la vita.