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I versi di Jacques Prevert sul tenero volto dell’amore

Inebriamoci con i versi di Jacques Prevert tratti dalla sua raccolta di poesie d'amore, in cui descrive il volto del sentimento nella sua pericolosità.

Jacques Prévert (4 febbraio 1900 – 11 aprile 1977), poeta dell’amore e della quotidianità, ha saputo cogliere con rara sensibilità la bellezza e il tormento dei sentimenti umani. Nei versi della sua poesia Pericoloso e tenero il volto dell’amore Poesie d’amoretratti dalla raccolta , emerge con forza la natura duplice dell’amore: una forza capace di donare estasi e allo stesso tempo infliggere ferite indelebili. Questa ambivalenza percorre tutta la poesia e diventa il fulcro della riflessione sull’esperienza amorosa.

Pericoloso e tenero
il volto dell’amore
m’è apparso la sera
d’un lunghissimo giorno
Forse era un arciere
con l’arco
o un musicante
con l’arpa
Non so più
Non so niente
La sola cosa che so
è che mi ha ferita

Jacques Prévert e la doppia natura dell’amore

L’amore viene descritto come pericoloso e tenero, una coppia di aggettivi che racchiude il suo potere di elevare e distruggere. La pericolosità dell’amore risiede nella sua imprevedibilità, nella capacità di travolgere chi lo prova, senza concedere scampo. Al tempo stesso, la tenerezza suggerisce la dolcezza e il calore che esso sa donare. Questo dualismo si ritrova in molte delle poesie di Prévert, che spesso descrivono l’amore come un’esperienza totalizzante, in cui la felicità e il dolore si intrecciano inestricabilmente.

L’immagine dell’amore che “m’è apparso la sera d’un lunghissimo giorno” evoca un incontro improvviso, quasi mistico, avvenuto alla fine di una giornata simbolicamente estenuante. Questo suggerisce che l’amore giunga nei momenti meno attesi, colmando un vuoto ma al tempo stesso imponendo una presenza che cambia tutto. L’idea del giorno lungo sottintende un’esistenza vissuta in attesa, forse inconsapevole, dell’arrivo dell’amore, un arrivo che porta con sé emozioni contrastanti.

Prévert utilizza due metafore potenti per rappresentare l’amore: l’arciere e il musicante. L’arciere porta con sé l’idea della ferita, del colpo inferto senza preavviso. Si può leggere in questa immagine un riferimento alla mitologia classica, a Cupido e alle sue frecce che colpiscono i cuori facendoli innamorare, indipendentemente dalla volontà delle persone coinvolte. L’amore, quindi, non è qualcosa che si sceglie, ma una forza che agisce dall’esterno, un destino che si impone.

L’altra immagine, quella del musicante con l’arpa, richiama invece l’idea dell’armonia e della bellezza. L’amore non è solo sofferenza, ma anche dolcezza, musica che accarezza l’anima. Questo dualismo tra ferita e melodia è centrale nella poesia e nella visione dell’amore di Prévert, che non si limita a descrivere un amore romantico e idealizzato, ma ne evidenzia la complessità e l’intensità emotiva.

Il poeta prosegue con un’affermazione disarmante: “Non so più, non so niente”. Qui si manifesta il senso di smarrimento che spesso accompagna l’esperienza amorosa. L’amore è un evento che sconvolge, che porta con sé un’inevitabile perdita di certezze. Chi ama si trova immerso in un turbinio di emozioni che sfuggono al controllo razionale, e Prévert riesce a esprimere perfettamente questo senso di disorientamento.

Questa affermazione può anche essere letta come un riferimento alla difficoltà di definire l’amore. L’amore sfugge a ogni classificazione e a ogni tentativo di comprensione razionale. Non si sa più nulla, perché l’amore è un’esperienza che trascende la logica e si inscrive in una dimensione più profonda e ineffabile.

La ferita dell’amore

I versi finali qua riportati, “La sola cosa che so è che mi ha ferita”, chiudono la poesia con un’immagine potente. L’amore lascia sempre un segno, un’impronta indelebile nell’anima di chi lo prova. Non importa quanto sia stato breve o intenso, quanto abbia portato gioia o dolore: ciò che resta è la sua traccia. La parola ferita non va necessariamente interpretata in senso negativo; potrebbe indicare anche una trasformazione, un cambiamento che l’amore ha imposto alla persona amata.

Questa chiusa richiama un tema ricorrente nella poesia di Prévert: l’amore come esperienza che trasfigura e modifica profondamente chi lo vive. Non si torna mai gli stessi dopo aver amato, perché l’amore, con la sua dolcezza e la sua pericolosità, lascia un’impronta eterna.

Prévert ha sempre cantato l’amore con una sincerità disarmante, lontana dai formalismi della poesia tradizionale. Le sue poesie, con il loro linguaggio semplice e diretto, riescono a toccare corde profonde, parlando dell’amore come un’esperienza universale e inevitabile. Il suo stile, intriso di immagini suggestive e potenti, rende palpabile la complessità dell’amore, il suo essere al tempo stesso fonte di gioia e di sofferenza.

La poesia Pericoloso e tenero il volto dell’amore rappresenta un perfetto esempio della sua poetica, in cui il sentimento amoroso viene analizzato nelle sue sfumature più intime. Prévert non offre risposte, non spiega cosa sia l’amore, ma lo mostra nella sua essenza, lasciando che il lettore si riconosca nelle sue parole.

L’amore, per Prévert, non è solo un’emozione, ma una forza della natura che trasforma chi lo vive. È pericoloso e tenero, travolgente e delicato, gioia e sofferenza insieme. Nei versi di questa poesia, l’amore appare come un’esperienza totalizzante, che non si può comprendere del tutto, ma che si può solo sentire.

Prévert ci lascia con una certezza: chi ama non resta mai indifferente. L’amore lascia un segno profondo, una ferita che, anche se dolorosa, testimonia la bellezza e la forza di un sentimento che non si può evitare né dimenticare.

 

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