I versi di Goliarda Sapienza tratti dalla raccolta di poesie “Ancestrale” evocano un’immagine sensuale e profondamente simbolica che rappresenta il cuore della poetica di Sapienza. Attraverso un linguaggio essenziale e diretto, l’autrice ci introduce in un mondo intimo fatto di esplorazione, contatto fisico e ricerca del sé e dell’altro. Questi versi racchiudono, in pochi tratti, temi fondamentali come la corporeità, la memoria ancestrale e la ricerca della verità interiore.
“Scavo fra le tue labbra
con le dita
e trovo acqua farina
il sale”
Goliarda Sapienza e il suo atto di nascita letteraria
La poesia di Goliarda Sapienza è spesso caratterizzata da un’attenzione particolare al corpo e ai suoi sensi. Nei versi citati, il gesto di “scavare” tra le labbra dell’altro è un atto che va oltre il semplice contatto fisico; è una metafora di esplorazione profonda. Le “labbra” sono un simbolo potente, associato sia alla comunicazione che al desiderio. Attraverso il contatto delle dita, l’autrice descrive un viaggio di scoperta che attraversa la superficie del corpo per raggiungere qualcosa di più profondo e nascosto.
L’immagine delle dita che scavano, poi, introduce un elemento di tattilità, quasi di artigianato. Questo scavo, intrapreso da Goliarda Sapienza, è delicato, ma anche determinato, come un artista che lavora l’argilla per modellarla o un archeologo che scopre qualcosa di sepolto e prezioso. La poesia diventa così un processo di scoperta di sé e dell’altro, un viaggio che cerca di rivelare le sostanze elementari che costituiscono l’essenza dell’esperienza umana.
L’uso di elementi come “acqua,” “farina,” e “sale” è estremamente significativo. Questi elementi evocano immagini ancestrali e archetipiche legate alla creazione, alla vita e alla sopravvivenza. L’acqua è spesso associata all’origine della vita, alla purificazione e al cambiamento. È un elemento fluido che rappresenta l’emotività, la profondità e l’inconscio. Scavando tra le labbra, trovare “acqua” può suggerire una connessione con le emozioni più profonde e nascoste dell’altro.
La “farina,” invece, è un simbolo di nutrimento e di sostentamento. Deriva dal grano, che è il risultato di un processo di semina, crescita e raccolto, e porta con sé l’idea della trasformazione e della creazione. Nella poesia, la farina potrebbe rappresentare la sostanza grezza delle esperienze di vita che, quando mescolata con l’acqua, dà vita a qualcosa di nuovo, come il pane. La “farina” è la materia primordiale, la base sulla quale si costruisce l’essenza di ciò che siamo.
Infine, il “sale” è un elemento che simboleggia la conservazione, la saggezza e la purificazione. È un ingrediente fondamentale che dà sapore alla vita, ma che è anche legato alla resilienza e alla resistenza. Nella Bibbia e in molte altre tradizioni culturali, il sale rappresenta la sapienza, il sacrificio e il legame eterno. In questi versi, trovare il “sale” può rappresentare l’incontro con la verità essenziale e con la forza interiore, una sorta di nucleo duro che resiste al passare del tempo.
Il titolo della raccolta, “Ancestrale,” richiama l’idea di qualcosa che appartiene a un passato remoto, a un’origine comune. Nella poetica di Goliarda Sapienza, la ricerca di sé è sempre una ricerca che affonda le radici in qualcosa di più grande, che va oltre il singolo individuo per abbracciare una memoria collettiva, quasi primordiale. I versi esplorano il desiderio di tornare a un’essenza più pura, di riscoprire quelle componenti fondamentali che costituiscono l’identità di una persona.
In questa luce, il gesto di “scavare” diventa anche un atto di connessione con una saggezza più antica e con le forze naturali che da sempre plasmano l’umanità. L’acqua, la farina e il sale sono elementi che richiamano la tradizione, il ciclo della vita e il legame intrinseco tra l’umano e il mondo naturale.
I versi di Goliarda Sapienza ci invitano a riflettere sull’importanza di esplorare le profondità del nostro essere e delle relazioni umane. Non è sufficiente restare in superficie; la vera conoscenza di sé e dell’altro richiede un confronto diretto con ciò che è nascosto, con ciò che è fragile e, allo stesso tempo, essenziale. Questo processo, tuttavia, non è privo di difficoltà. Come in un viaggio, ci si può perdere, ma è anche l’unico modo per trovare una verità più profonda, verità cercata e trovata da Goliarda Sapienza.
Goliarda Sapienza, con la sua poesia, ci offre una mappa per questo viaggio interiore. Con il suo linguaggio semplice ma denso di significati, ci invita a non aver paura di scavare tra le “labbra” della nostra vita e delle nostre relazioni per trovare quei piccoli frammenti di verità che sono acqua, farina e sale. La poesia diventa così non solo un atto di espressione artistica, ma un invito a vivere con autenticità, a cercare e a riscoprire le radici profonde del nostro essere.