Sei qui: Home » Frasi » Gigi Proietti, le frasi e gli aforismi più celebri

Gigi Proietti, le frasi e gli aforismi più celebri

Attore, comico, cabarettista, doppiatore, conduttore televisivo, regista, cantante, direttore artistico e insegnante italiano: Gigi Proietti era questo e molto altro. Lo ricordiamo attraverso le sue frasi e gli aforismi più famosi.

Esattamente due anni fa, il 2 novembre 2020, ci lasciava Gigi Proietti. Con la morte ci lasciava una pietra miliare dello spettacolo italiano. Attore, comico, cabarettista, doppiatore, conduttore televisivo, regista, cantante, direttore artistico e insegnante italiano: Gigi Proietti era questo e molto altro. Celebri le sue barzellette, le sue battute, i suoi spettacoli a teatro ed i suoi personaggi in tv e al cinema.

Frasi e aforismi di Gigi Proietti

Ricordiamo Gigi Proietti, scomparso il 2 novembre 2020, attraverso le frasi e gli aforismi più famosi.

 

E’ molto importante seguire i ragazzi per sapere cosa pensano e soprattutto se veramente pensano a qualcosa.

La comicità è una questione complessa, non basta mettere in scena una cosetta simpatica per guadagnarsi gli applausi.

Nella totale perdita di valori della gente, il teatro è un buon pozzo dove attingere.

Dalla crisi non si esce con l’odio, la rabbia: quelle sono solo le conseguenze. La soluzione, invece, è l’amore, e il far tornare di moda le personeperbene.

Potrei esserti amico in un minuto, ma se nun sai ride mi allontano. Chi non sa ride, mi insospettisce.

Ringraziamo Iddio, noi attori, che abbiamo il privilegio di poter continuare i nostri giochi d’infanzia fino alla morte, che nel teatro si replica tutte le sere.

La televisione è un apparecchio che ha trasformato la cerchia familiare in un semicerchio.

Vivi, lascia vivere ma soprattutto… nun te fa pijà per culo.

Teatro popolare è uno slogan vuoto che ha senso solo se lo spazio diventa davvero popolare, se la gente avverte che stai lavorando in una certa direzione e non, pardon, per farti le pippe.

Aforismi dal film Febbre da Cavallo

Un mestiere cello’. Io c’ho un mestiere, che adesso non faccio per vantarmi, ma se non ero un fregnone a quest’ora il sottoscritto poteva essere un attore de grido sai soltanto con il mio sorriso maggico potevo sfonna’. Fatte conto un Dusti Ofman…, Steve Mequeen…, Ar Pacino…

“- Manzotin: Ooh a Mandrake, ma ‘ndo vai, al Polo Norde?
– Mandrake: A Manzotì, io anderò al Polo Nord, ma tu devi annà a fanculo!”

Il momento è grave, no dico nella misura in cui il prezzo delle ova ha toccato vertici da capoggiro fagocitando l’inflazione secondo la logica alienante del consumismo, a monte nascono tutta una serie di problemi gravissimi se te voi compra’ n’ovo bisogna che prima’ te trovi ‘n socio così uno se magna il rosso uno se beve la chiara e diventa un problema de massa e la massa cos’e’? La massa è una marea de ggente la massa sono tanti, il problema diventa sociale dall’ovo se fa presto ad arriva’ alla guera atomica. Ma tu te rendi conto a Gabrie’ che pericolo de gnente?

Signor Conte io non scherzo. Non scherzo mai.. Io gioco. Sì, er gioco è una cosa serissima. Perché chi scherza lo fa pe divertisse, ma chi gioca punta, s’illude, s’inventa un lieto fine.. Che non arriva mai.

C’ho certi cazzi Mafa’ che manco tu che sei pratica li hai visti mai!

Anche voi, non prendete fischi per fiaschi, solo questo è un fischio maschio senza raschio!

© Riproduzione Riservata