Il poeta e patriota italiano Gabriele D’Annunzio è stato uno degli ultimi grandi rappresentanti del Decadentismo italiano. La poetica di D’annunzio verte intorno a due concetti: l’estetismo e il superomismo. L’estetismo è quella corrente di pensiero che si pone come obiettivo il raggiungimento e la celebrazione del Bello e delle opere d’arte, intese nella loro perfezione formale e stilistica. L’arte per D’annunzio è come la vita: non ci sono differenze tra ciò che l’artista vive e ciò che l’artista produce.
L’estetismo culmina nell’attenzione al piacere, nell’edonismo, che si concretizza sia nella produzione e nel godimento del Bello e dell’Arte, sia nelle avventure erotiche. Inoltre la vita di Gabriele D’Annunzio è sempre stata caratterizzata da esperienze fuori dagli schemi, basti citare l’impresa della presa di Fiume: infatti il poeta abruzzese vuole vivere come un superuomo, diverso dagli altri uomini, contrario all’omologazione borghese e ai ragionamenti comuni.
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- “Ci sono certi sguardi di donna che l’uomo amante non scambierebbe con l’intero possesso del corpo di lei”
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- “La passione in tutto. Desidero le più lievi cose perdutamente, come le più grandi. Non ho mai tregua.”
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- “La nostra vita è un’opera magica, che sfugge al riflesso della ragione e tanto più è ricca quanto più se ne allontana, attuata per occulto e spesso contro l’ordine delle leggi apparenti.”
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- “Gli uomini d’intelletto, educato al culto della Bellezza, conservano sempre, anche nelle peggiori depravazioni, una specie di ordine.”
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- “Colui il quale molto ha sofferto è men sapiente di colui il quale molto ha gioito.”
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- “L’istinto di ferocia bestiale si celava in fondo alla sua sensualità possente”
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- “Il privilegio dei morti: non moriranno più.”
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- “Sogno di tutti gli uomini intellettuali: essere costantemente infedele ad una donna costantemente fedele.”
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- “Il mondo è la rappresentazione della sensibilità e del pensiero di pochi uomini superiori”
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- “Un’oscura tristezza è in fondo a tutte le felicità umane”