Marco Tullio Cicerone, celebre per la sua eloquenza e le sue parole filosofiche, rappresenta una figura fondamentale per la storia della letteratura e della politica romana. Nato nel 106 a.C., Cicerone ha ricoperto ruoli importanti nella Repubblica romana, tra cui quello di console.
Cicerone è stato un grande oratore, capace di catturare l’attenzione di chi lo ascoltasse. Non è un caso se ancora oggi vengono utilizzati modi di dire come “Ti faccio da Cicerone”, “Sei il mio Cicerone”, “Parlare come Cicerone” proprio per esprimere la qualità di saper interessare le persone attraverso le parole e guidarle.
La sua grande produzione letteraria, in cui vengono considerate le sue orazioni politiche, opere filosofiche e trattati retorici, rappresenta una fonte essenziale per la comprensione della società romana durante gli ultimi anni della Repubblica. Gli scritti di Cicerone non solo offrono un dettagliato quadro storico e culturale dell’epoca, ma hanno anche rappresentato un punto di riferimento per gli autori del I secolo a.C., confermando il suo ruolo come punto di riferimento nella letteratura latina classica.
Non solo la “cosa pubblica”. Cicerone ha condiviso nella sua vita intense riflessioni sull’amore, evidenziando nelle sue opere intense considerazioni capaci di analizzare le diverse sfaccettature di questo nobile sentimento.
L’amore secondo Cicerone
In amore molto spesso non è facile trovare le parole giuste per descrivere i propri sentimenti e riuscire a trasmetterli all’altra persona amata. Cicerone nelle sue opere ha voluto analizzare le diverse sfaccettature dell’amore, dalla passione alla virtù, regalandoci riflessioni e concetti capaci di ispirare e porre riflessioni importanti ancora oggi.
L’amore per Cicerone è visto come un elemento fondamentale della vita umana e in generale della società. Il celebre filosofo considerava l’amore una forza superiore che può trasformare e vincere ogni cosa, e addirittura che l’amore fosse il fondamento del diritto.
Nell’opera giuridica “De Legibus Libri“, infatti, il celebre oratore afferma di considerare l’amore fundamentum iuris. In un celebre passo, l’autore afferma che se la natura non sarà pronta ad avvalorare il diritto, (ogni virtù) sarà eliminata; “dove infatti potrà ancora esistere la liberalità, l’amor di patria, la pietà, dove il desiderio di rendersi benemerito verso qualcuno o di dimostrare gratitudine? poiché questi sentimenti nascono dal fatto che siamo naturalmente inclini ad amare gli uomini, nel che consiste il fondamento del diritto”.
L’oratore ci insegna inoltre come gestire le passioni, comprese quelle amorose: nell’interessante dialogo filosofico raccolto nelle Lezioni d’amore, contenute nel IV libro delle Discussioni Tuscolane, il filosofo definisce le passioni come “moti turbolenti e concitati dell’anima, alieni da ragione e sommamente ostili alla tranquillità della mente e della vita”. Anche le passioni come l’amore sono comprese in questa definizione. Il compito della filosofia è quello di non portare l’uomo a lasciarsi travolgere da “piaceri che impregnano l’anima come dei liquidi”. Un intervento terapeutico che non può arrivare “dall’esterno, come avviene per le malattie del corpo, si devono bensì impiegare tutti i mezzi e tutte le energie per metterci in condizione di curarci da soli”.
Scopri la massima di Cicerone su quanto siano differenti infanzia e maturità, e sul bene di entrambe
Le frasi di Marco Tullio Cicerone sull’amore
Il concetto di amore in Cicerone può essere messo a confronto con le attuali visioni di questo sentimento, inclusi i temi delle relazioni moderne, dell’amore romantico e quello platonico.
L’abilissimo oratore romano ci ha regalato frasi d’autore capaci di guidare ancora oggi le persone alla scoperta del sentimento più alto che può nascere dall’animo umano. Scopriamo di seguito le frasi di Cicerone sull’amore.
1. Amare non è altro che scegliere quello cui ti senti di voler bene, non per bisogno né per utilità alcuna.
2. Ama come se più tardi dovessi odiare. Odia come se più tardi dovessi amare.
3. I giudizi degli amanti sono ciechi.
4. L’amore è il desiderio di ottenere l’amicizia di una persona che ci attrae per la sua bellezza.
5. Nulla è difficile a chi ama.
6. Bisogna scegliere chi si vuole amare.
7. Gli uomini, infatti, si fanno guidare, nell’emettere un giudizio, più dall’odio o dall’amore o dal desiderio o dall’ira o dal dolore o dalla gioia o dalla speranza o dal timore o dall’errore o da qualche altro sentimento dell’animo che dalla verità o da un’ordinanza o da un principio giuridico o da una norma del tribunale o dalle leggi.
8. Noi sappiamo che suscitiamo l’amore, quando diamo l’impressione di difendere con ragione gl’interessi di coloro ai quali parliamo o di affaticarci in difesa di cittadini buoni o almeno di uomini che a loro giudizio sono buoni e utili.
9. Non è la natura ad imprimere nel neonato il desiderio del piacere, ma vi imprime soltanto l’amore per se stesso, lo spirito di conservazione per la propria incolumità. In realtà, ogni essere vivente, appena nato, ama se stesso e tutte le sue parti, e anzitutto ne cura le due, che sono le più importanti, l’anima e il corpo, poi le parti di ciascuna di queste due.
10. Della benevolenza, invece, che ciascuno può avere nei nostri confronti, in primo luogo è nostro dovere attribuire di piú a colui dal quale siamo stati amati di piú, ma giudicheremo la benevolenza non secondo le consuetudini dei giovani, e cioè in base al calore dell’amore, ma piuttosto in base alla sua stabilità e alla sua continuità nel tempo.
11. Dunque la gloria piú grande e compiuta consta di queste tre cose: dell’amore di molti, della lealtà, dell’essere considerati degni di onore con una certa ammirazione.