Le frasi da La fattoria degli animali di George Orwell continuano a risuonare con forza, a decenni dalla pubblicazione del romanzo.
La fattoria degli animali, il cui titolo originale è Animal Farm: A Fairy Story, fu scritto da George Orwell tra il novembre 1943 e il febbraio 1944, quando la Gran Bretagna era un’alleata dell’Unione Sovietica e il Regno Unito teneva Stalin in grande considerazione, cosa che Orwell non apprezzava in nessun modo.
Il libro fu pubblicato per la prima volta nel 1945 e l’opera divenne un grande successo commerciale, dovute al fatto che dall’alleanza contro il nazismo, si passo dopo la caduta di Hitler e la vittoria degli alleati, alla successiva “Guerra fredda”.
Secondo lo stesso George Orwell, il libro riflette sugli eventi che portarono alla Rivoluzione russa e successivamente all’era staliniana dell’Unione Sovietica. L’autore, schierato su posizioni politiche affini al socialismo democratico, fu critico nei confronti di Stalin e ostile allo stalinismo, atteggiamento che fu criticamente modellato sulla base delle sue esperienze durante la guerra civile spagnola.
Le citazioni selezionate raccontano in modo diretto e incisivo la degenerazione del sogno di uguaglianza in un sistema oppressivo e disumano. Propio quello che accadde in Russia proprio nel periodo stalinista.
Le Frasi da La fattoria degli animali di George Orwell una critica al potere
Le frasi da La fattoria degli animali di George Orwell rappresentano molto più che semplici citazioni: sono vere e proprie sentenze scolpite nella memoria collettiva, che svelano con lucidità disarmante i meccanismi del potere, della manipolazione e della propaganda.
Le frasi, gli aforismi, le citazioni selezionate fanno emergere come George Orwell volesse creare una satira potente del potere, della corruzione e delle rivoluzioni tradite. Il libro infatti trasforma una semplice ribellione animale in un’immagine cruda e indimenticabile del totalitarismo.
Attraverso una narrazione allegorica in cui gli animali si ribellano agli uomini, George Orwell denuncia le derive autoritarie e l’ipocrisia delle rivoluzioni che si trasformano in nuove forme di oppressione. Ogni frase è un tassello essenziale di questa critica spietata e sempre attuale alla corruzione del potere.
Rileggere La fattoria degli animali oggi è più che mai urgente. Le sue frasi sembrano scolpite nella nostra attualità, capaci di rivelare le dinamiche del potere e le derive autoritarie anche nei contesti più insospettabili. Orwell ci ha lasciato un monito: ogni utopia può trasformarsi in distopia se si perde il contatto con i valori originari della libertà e della giustizia.
La denuncia della disuguaglianza e della manipolazione del potere
1. Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri.
2. La vita di un animale è miseria e schiavitù: ecco la nuda verità.
3. Il tratto distintivo dell’uomo è la mano, lo strumento con cui compie tutte le sue malefatte.
4. Erano arrivati al punto in cui nessuno osava dire quel che pensava, un punto in cui dei cani feroci e ringhianti si aggiravano per ogni dove; un punto in cui dovevi guardare i tuoi compagni fatti a pezzi dopo aver confessato crimini sconvolgenti.
5. Se mai si era fatta un’idea del futuro, era quella di una società di animali liberi dalla fame e dalla frusta, tutti uguali, lavorando ognuno secondo la sua capacità, con i forti a proteggere i deboli
6. Ci si accorse presto che quando c’era qualcosa da fare la gatta era introvabile: spariva per ore ed ore per rifarsi viva solo al momento dei pasti, oppure alla sera dopo che il lavoro era terminato, come se niente fosse. Ma aveva sempre delle ottime scuse, e faceva le fusa così amorevolmente che era impossibile non credere alla sua buona fede.
7. Tutte le abitudini dell’uomo sono malvagie.
8. Nessun animale dovrà mai esercitare la tirannide nei confronti del proprio simile. Deboli o forti, ingenui o scaltri, siamo tutti fratelli. Nessun animale dovrà mai uccidere un altro animale. Tutti gli animali sono uguali.
9. L’uomo non bada agli interessi di nessuna creatura, bada solo ai propri.
10. La risposta a tutti i nostri problemi; si riassume in una sola parola: uomo. L’uomo è il nostro unico vero nemico. Eliminiamo l’uomo dalla scena, e la causa della fame e del troppo lavoro sarà abolita per sempre.
11. L’uomo è la sola creatura che consuma senza produrre: non fa il latte, non depone le uova, è troppo debole per tirare l’aratro, non può correre abbastanza veloce per prendere i conigli. Eppure è il signore di tutti gli animali.
12. La nostra vita è miserabile, faticosa, e breve. Nasciamo, riceviamo il cibo che basta a farci rimanere in vita, e quelli fra noi che ne sono capaci vengono costretti a lavorare fino all’ultimo atomo di energia; poi, nel preciso istante in cui la nostra utilità viene meno, siamo scannati con una crudeltà spaventosa.
13. Erano stati accusati di voler suscitare la rivolta fra gli animali delle fattorie vicine: niente di più lontano dal vero! Il loro unico desiderio, ora e in passato, era vivere in pace e in normali relazioni commerciali con i loro vicini. La fattoria che aveva l’onore di dirigere, aggiunse, era un’impresa cooperativa. I titoli di proprietà che erano in suo possesso appartenevano a tutti
14. gli attrezzi erano stati pensati per gli umani e non per gli animali, ed era un grosso inconveniente che nessun animale fosse in grado di usare strumenti che prevedevano la posizione eretta.
15. I SETTE COMANDAMENTI
Tutto ciò che va su due gambe è un nemico.
Tutto ciò che va su quattro gambe, o ha ali, è un amico.
Nessun animale indosserà vestiti.
Nessun animale dormirà in un letto.
Nessun animale berrà alcolici.
Nessun animale ucciderà un altro animale.
Tutti gli animali sono uguali.