Per celebrare la Giornata Mondiale dell’Ambiente, abbiamo scelto di affidarci alle parole del grande scrittore e giornalista Tiziano Terzani. Quella che vi proponiamo è infatti una riflessione di Terzani sul rapporto fra Uomo e Natura, tratta dal libro “Un’idea di destino”, pubblicato postumo da Longanesi nel 2014. Oltre a celebrare la biodiversità del Pianeta, Tiziano Terzani denuncia l’allontanamento dell’uomo dalla natura e dall’ambiente. L’inevitabile conseguenza è, secondo lo scrittore, una perdita di senso, una frantumazione dell’esistenza, che impedisce all’uomo di ritrovare il senso profondo della vita.
Che errore è stato allontanarsi dalla natura! Nella sua varietà, nella sua bellezza, nella sua crudeltà, nella sua infinita, ineguagliabile grandezza c’è tutto il senso della vita.
Rispettare la natura e l’ambiente
L’industrializzazione e l’attività dell’uomo legata alla ricerca dello sviluppo e dell’innovazione a tutti i costi ha portato negli anni alla rovina di alcuni ambienti naturali, con la sostituzione di aree verde con colate di cemento.
La ricerca del benessere artificiale ha portato l’uomo ad allontanarsi dalla purezza e dalla bellezza della natura: per dirla con le parole di Terzani, che nei suoi lunghi viaggi ha sempre ricercato la purezza della natura e celebrato la magnificenza degli ambienti naturali, occorre ritrovare la dimensione naturale, riconciliarci con gli alberi, i fiori, il verde, con tutto ciò che è naturale. Solo così è possibile trovare il senso della vita.
Le parole di Terzani ben si sposano con lo slogan della giornata Mondiale dell’ambiente 2024: “La nostra terra. Il nostro futuro. Siamo #GenerationRestoration”.
La Giornata mondiale dell’ambiente, che si celebra ogni anno il 5 giugno dal 1972, rappresenta il principale veicolo delle Nazioni Unite per incoraggiare la consapevolezza e l’azione a livello mondiale a favore dell’ambiente.
L’edizione di quest’anno, ospitata dall’Arabia Saudita, si concentra sul ripristino del territorio e la resilienza a siccità e desertificazione. Per questo, le parole dello scrittore e giornalista fiorentino risultano oggi più che mai attuali.
Tiziano Terzani
Tiziano Terzani nasce a Firenze nel 1938. Per oltre trent’anni, dal 1972 al 2004, vive in estremo oriente con la moglie Angela e i figli Saskia e Folco. Corrispondente del settimanale tedesco Der Spiegel, Tiziano Terzani collabora anche a L’espresso, la Repubblica e al Corriere della Sera. I suoi libri raccontano le grandi storie di cui è stato testimone. In Pelle di leopardo (1976) la fine della guerra in Vietnam; in La porta proibita (1984) la Cina del dopo Mao; in Buonanotte, signor Lenin (1992) il crollo dell’Unione Sovietica; il volume In Asia (1998) raccoglie le sue migliori corrispondenze dai paesi d’oriente. Con Un indovino mi disse (1995), Lettere contro la guerra (2002) e Un altro giro di giostra (2004) affronta i temi che riguardano direttamente l’uomo e raggiunge un vastissimo pubblico. Muore a Orsigna nel luglio 2004.
“Cosa fa della vita che abbiamo un’avventura felice?” si chiede Tiziano Terzani in questa opera. In un continuo e appassionato procedere dalla Storia alla storia personale, viene finalmente alla luce in questi diari il Terzani uomo, padre, marito. Scopriamo così che l’espulsione dalla Cina per “crimini controrivoluzionari”, l’esperienza deludente della società giapponese. Ma anche i viaggi in Thailandia, URSS, Indocina, Asia centrale, India, Pakistan non furono soltanto all’origine delle grandi opere che tutti ricordiamo.
Furono anche anni fatti di dubbi, di nostalgie, di una perseverante ricerca della gioia, anni in cui dovette talvolta domare “la belva oscura” della depressione. E proprio attraverso questo continuo interrogarsi, anche su temi come natura e ambiente, Terzani maturava una nuova consapevolezza di sé, affidata a pagine più intime, meditazioni, lettere alla moglie e ai figli. Appunti, tutti accuratamente raccolti e ordinati dall’autore stesso, fino al suo ultimo commovente scritto: il discorso letto in occasione del matrimonio della figlia Saskia.