Una frase sul viaggiare di Fernando Pessoa ci svela che il vero viaggio è esistere

23 Settembre 2024

Scopri il significato della frase sul viaggiare tratta da Il libro delle inquietudini di Bernardo Soares, eteronimo di Fernando Pessoa.

Una frase sul viaggiare di Fernando Pessoa ci svela che il vero viaggio è esistere e sognare

Il viaggio è un concetto che coincide con il vivere e una frase sul viaggiare di Fernando Pessoa, ci dona l’opportunità di vivere ogni attimo della nostra esistenza come il viaggio dei nostri sogni . Basta alzarsi la mattina e intraprendere il viaggio più bello e desiderato. Di certo, non bisogna lasciarsi coinvolgere e avere il dovuto distacco da ciò che circonda.

Viaggiare? Per viaggiare basta esistere. Passo di giorno in giorno, come di stazione in stazione, nel treno del mio corpo, o del mio destino, affacciandomi su strade e piazze, sui gesti e sui volti, sempre uguali e sempre diversi, come, in fondo, sono i paesaggi.

Una frase sul viaggiare che tutti dovremmo fare nostra

A volte per viaggiare basta guardare la quotidianità da un’altra prospettiva, assaporare la vita che, passo dopo passo, si dispiega davanti ai nostri occhi, o meglio di fronte alla nostra mente. 

Una frase che è una citazione de Il libro dell’inquietudine di Bernardo Soares 

Molti contenitori informativi propongono questa frase come poesia di Fernando Pessoa, ma in realtà, seppur poetica, si tratta incece, di una citazione tratta da uno dei libri più belli e importanti della produzione letteraria dello scrittore portoghese.

La frase sul viaggiare e tratta da Il libro dell’inquietudine (Livro do Desassossego) di Bernardo Soares, uno degli eteronimi utilizzati da Fernando Pessoa, nella produzione dei suoi libri. Si tratta di un’opera postuma e incompiuta che fu pubblicata per la la prima volta da Editrice Atica nel 1982.

Il contesto da cui è tratta la citazione è la vita di ufficio del personaggio protagonista del libro Bernardo Soares, un aiutante contabile che lavora in un ufficio in Rua dos Douradores. Possiamo definire Bernardo Soares un “sognatore seriale”. La sua vita è intrisa di letteratura e filosofia e vive il suo presente “abitato” dallo studio e dalla lettura. I libri sono la sua vera casa, la sua vita, la sua stessa persona.

Il co-protagonista è il suo “principale” Vasques e alle ore 18 dice ai suoi sottoposti di “poter andare” a casa. Avanza ai suoi sottoposti “come una benedizione commerciale”.

L’ufficio come tutti i giorni chiudeva a quell’ora e Bernando Soares chiude il registro contabile, l’ho ripone, saluta il  collega “Moreira” con un “arrivederci a domani” e inizia il viaggio verso la propria abitazione che si trova sempre in Rua dos Douradores.

E in questo contesto che nasce la frase, da una mera auto-riflessione di Bernardo Soares il quale completa il senso della frase su presenta affermando che 

Se immagino, vedo. Che altro faccio, se viaggio? Solo un’estrema debolezza dell’immaginazione giustifica che ci si debba spostare per avere sensazioni… È dentro di noi che i paesaggi divengono paesaggio. Ed è per questo che, se li immagino, li creo; e se li creo, esistono; e se esistono, li vedo come vedo gli altri paesaggi… La vita è quel che noi decidiamo di farne. I viaggi sono i viaggiatori. Ciò che vediamo non è ciò che vediamo, ma quello che noi siamo.

Si viaggia con gli occhi della conoscenza

Bernardo Soares, malgrado l’esplicitazione tangibile della sua fissità corporale, che è anche esistenziale, esprime una profonda motivazione alla conoscenza. Per lui il viaggiare fine a se stesso non ha senso. Il vero viaggiare è lo studio, il leggere, sono i suoi libri. Il Viaggiare è esprimere i suoi sogni.

Chi ha solcato tutti i mari ha solcato solo monotonia di se stesso. Io ho già solcato più mari di chiunque altro. Ho già visto più montagne di quante ne esistano sulla terra. Ho già attraversato più città di quelle esistenti e i grandi fiumi di mondi inesistenti sono scorsi, assoluti, sotto i miei occhi contemplativi. Se viaggiassi, incontrerei la copia sbiadita di quanto ho già visto senza viaggiare.

Attraverso i libri Bernardo Soares viaggia tutti i giorni della sua vita, non smette mai di avventurarsi in ogni parte del mondo. Il suo viaggiare è la sua stessa vita. Il cammino che lo porta da casa al suo ufficio è già un viaggio infinito, perché attraverso i suoi occhi intrisi di sogni, avventure, poesia tutto diventa magico e coinvolgente. 

“I viaggi sono i viaggiatori. Ciò che osserviamo non è ciò che vediamo, ma quello che noi siamo.” Quindi qualsiasi meta, fenomeno naturale, avvenimento sociale si incontri nel proprio cammino siamo noi a dare loro significato.

Il vero viaggio e quindi per Fernando Pessoa il nostro esistere, che può plasmare ogni cosa che circonda facendola diventare come la cosa che più ci interessa. 

Chi sogna non segue l’onda, ma la crea

È chiaro che la contrapposizione di questa visione della vita e del viaggiare è con l’aspetto più materialista dell’esistere. Le persone decidono d’intraprendere i viaggi per scoprire realtà nuove, diverse, spettacolari, affascinanti, sensazionali. 

Ma, seguendo il pensiero di Fernando Pessoa per viaggiare veramente prima bisogna saper essere in grado di sognare. La conoscenza ci aiuta a prepararci al viaggio.

I paesi che gli altri visitano, li visitano da anonimi e pellegrini. Nei paesi che ho visitato, sono stato non solo il piacere nascosto del viaggiatore incognito, ma la maestà del Re che regna là e il popolo le cui abitudini abitano là e l’intera storia di quella nazione e anche delle altre. Gli stessi paesaggi, le stesse case io li ho visti perché io sono stato loro, creati in Dio con la sostanza della mia immaginazione.

Chi viaggia per inseguire ciò che gli altri ci propongono o ci impongono non sarà mai il vero protagonista del viaggiare. Bernardo Soares definisce coloro che inseguono l’avventura partendo da una visione esteriore del viaggio “anonimi e pellegrini”.

Per Fernando Pessoa il vero viaggio è il sapere, è il sognatore, è il lettore. Per questi il viaggiare è un’altra cosa, perché ogni cosa incontrano nel loro cammino viene plasmata dalla loro anima, diventando parte integrante della loro conoscenza e della loro anima.

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