La citazione di Han Kang, tratta dal suo romanzo La vegetariana, riflette la profondità e la complessità dei personaggi che l’autrice ha saputo creare. La frase evidenzia una percezione di fascinazione e attrazione non solo fisica, ma anche psicologica, inserita in un romanzo in cui ogni dissidio interiore passa dalla problematica del consumo di cibo di origine animale e le sue implicazioni a livello personale e collettivo.
Leggiamo la frase dell’autrice Premio Nobel per la Letteratura portata nelle librerie italiane dalla casa editrice Adelphi:
“Tutto in lei gli era piaciuto: gli occhi con la palpebra singola, il suo modo di parlare, che non aveva l’inflessione lievemente nasale della moglie ed era così schietto da risultare quasi rude, i suoi vestiti scialbi, gli zigomi sporgenti che le davano un aspetto androgino.”
L’attrazione tra persone
Questo passaggio tratto dal best seller “La vegetariana” esprime una delle tematiche affrontate dall’autrice nella sua opera: l’attrazione tra persone che va ben oltre l’aspetto esteriore e le apparenze: tutti noi, infatti possiamo essere attratti da qualcuno non tanto per il suo aspetto esteriore, quanto per cosa riesce a trasmetterci, creando quell’empatia e quell’attrazione che sorpassa la sfera materiale, creando un orizzonte metafisico all’interno del quale due persone riescono ad attrarsi a vicenda.
Quella raccontata dall’autrice sudcoreana in questo passaggio è un’affinità che va oltre i canoni estetici che accomunano una cultura, che solitamente porta ad essere attratti da persone della propria stessa origine; un’attrazione che sorpassa le barriere ed i canoni della società, proprio quello che Han Kang cerca di fare nelle sue opere.
Han Kang e il suo capolavoro letterario “La vegetariana”
La vegetariana è una storia sorprendentemente densa, ambientata nella Corea del Sud contemporanea, che esplora il tema della ribellione attraverso la storia di Yeong-hye, una donna che decide di smettere di mangiare carne in risposta a sogni angosciosi. Questa decisione, all’apparenza semplice, innesca una catena di eventi che sconvolge la vita della sua famiglia e di coloro che la circondano.
La scelta di Yeong-hye di diventare vegetariana, in realtà, non è tanto una presa di posizione politica o etica, ma piuttosto una forma di resistenza passiva a un mondo che sembra soffocarla. Il romanzo, suddiviso in tre parti, offre tre prospettive differenti sul processo di “disintegrazione” di Yeong-hye, inclusa la voce del marito, della sorella e del cognato.
Uno degli aspetti più affascinanti de La vegetariana è come Han Kang utilizzi la ribellione alimentare per esplorare questioni più profonde: il corpo come campo di battaglia, la violenza sottile e repressa che permea le relazioni umane, e la lotta interiore contro la conformità e le aspettative sociali. La figura di Yeong-hye diventa simbolo di chi tenta di riscoprire una connessione con la propria identità, al di là delle norme imposte dalla società e dalle strutture patriarcali. Questa esplorazione del corpo e della mente umana rende il romanzo un’opera complessa e affascinante, che tocca le corde più intime delle fragilità umane.
Il romanzo, pur essendo incentrato su una donna e la sua battaglia personale, affronta temi universali che parlano a tutti: la ricerca della libertà, il desiderio di autodeterminazione, e la tensione tra conformità e ribellione. Han Kang mette in luce come la vita quotidiana e le relazioni interpersonali possano diventare opprimenti, tanto da spingere qualcuno a cercare una forma di liberazione persino attraverso l’auto-annullamento fisico e psicologico.
L’importanza de La vegetariana è stata riconosciuta a livello internazionale e Han Kang ha ricevuto elogi per la sua capacità di trattare con eleganza e intensità temi tanto complessi e delicati. La sua scrittura è ipnotica, quasi poetica, e crea un senso di disagio e meraviglia che accompagna il lettore per tutta la narrazione.
Han Kang e il Nobel per la Letteratura 2024
L’importanza del contributo di Han Kang alla letteratura mondiale è stata coronata con l’assegnazione del Premio Nobel per la Letteratura nel 2024. Questo riconoscimento ha messo in luce non solo la qualità letteraria delle sue opere, ma anche la profondità del suo impegno nel raccontare storie che esplorano le complessità umane. L’approccio minimalista e allo stesso tempo profondamente emotivo che caratterizza la sua prosa, come si vede in La vegetariana, l’ha resa una delle voci più significative della narrativa contemporanea.
Il Nobel per Han Kang rappresenta non solo un traguardo per la letteratura coreana, ma anche un riconoscimento della capacità dell’autrice di parlare a livello universale attraverso storie che partono dal locale e dal personale, ma si espandono per toccare temi di rilevanza globale come la libertà, la resistenza e la crisi identitaria.