Sei qui: Home » Frasi » Una frase del filosofo Aristotele sul senso profondo dell’amicizia

Una frase del filosofo Aristotele sul senso profondo dell’amicizia

Ecco una frase di Aristotele che ancora oggi, dopo oltre duemila anni, restituisce il senso più profondo del'amicizia

Il valore dell’amicizia in una frase senza tempo, ancora adesso estremamente attuale e che proprio oggi 30 luglio, giorno in cui si celebra la Giornata Mondiale dell’Amicizia, andrebbe dedicata alle persone fidate. Ci riferiamo ad una celebre frase del filosofo greco Aristotele, tratta dall’Etica Nicomachea, che di seguito vi proponiamo.

“L’amicizia è un’anima che abita in due corpi, un cuore che abita in due anime.”

Che cos’è l’amicizia 

Nel pensiero degli antichi, l’amicizia non veniva ancora nettamente distinta dal concetto di eros, cioè di amore. Il primo a tracciare una linea fra queste due forme di affettività fu proprio Aristotele. Egli definì definì questo sentimento come “amore di benevolenza”, per cui colui che ama non desidera il bene proprio, bensì quello dell’amico.

Un amore, dunque, caratterizzato dalla reciprocità e da una comunanza sincera di ideali e consuetudini. In questo senso, come suggerisce la frase di Aristotele, questo sentimento diventa il luogo in cui due anime si incontrano per fondersi felicemente nell’affetto reciproco. Essa, così come la frase di Aristotele descrive, non si fonda su istinti o passioni, quanto sull’abitudine e sulla libera scelta. 

L’amicizia è necessaria per la vita

Aristotele lo ripete incessantemente: l’amicizia è fondamentale, risulta necessaria per l’essere umano. “Nessuno sceglierebbe di vivere senza amici anche se avesse tutti gli altri beni”, afferma Aristotele. Ma, per essere definita tale, essa deve rispondere a tre requisiti: la mutua benevolenza, la volontà del bene, la manifestazione esteriore dei sentimenti. L’amicizia perfetta è quella dei buoni, che si assomigliano per la virtù e fanno di due corpi una sola anima. E’ questo il valore universale dell’amicizia; una definizione che ancora oggi è valida e che andrebbe messa in pratica.

La Giornata Mondiale dell’Amicizia

La Giornata internazionale dell’amicizia ricade annualmente il 30 luglio. È stata proclamata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite attraverso la risoluzione A/RES/65/275 nel 2011, richiamando gli scopi e gli obiettivi della Dichiarazione e del Programma d’azione su una cultura della pace e il Decennio internazionale di promozione di una cultura della nonviolenza e della pace a profitto dei bambini del mondo (2001-2010). La Giornata celebra l’amicizia tra popoli, paesi, culture e individui, con l’idea che possa ispirare gli sforzi di pace e offrire l’opportunità di costruire ponti tra le comunità.

L’Assemblea Generale nel documento riconosce l’importanza dell’amicizia come “sentimento nobile e prezioso nella vita degli esseri umani in tutto il mondo”. Convinti dell’importanza di coinvolgere i giovani e futuri leader nelle attività della comunità volte a includere il rispetto per le diverse culture, la comprensione internazionale, il rispetto della diversità e una cultura della pace.

Tutti i membri delle Nazioni Unite, i Governi, le Organizzazioni internazionali, la Società civile e le Organizzazioni non governative vengono invitati ad osservare questa giornata, in conformità con la cultura e le usanze delle loro comunità locali, nazionali e regionali.

Aristotele e il suo amore per il sapere

Se il filosofo è colui che ‘ama il sapere’, Aristotele ne è stato la massima rappresentazione. Con Platone, suo maestro, e Socrate è considerato uno dei padri del pensiero filosofico occidentale. Vissuto nell’Atene del IV secolo a.C., Aristotele ha indagato il sapere in tutta la sua vastità e complessità. Metafisica, biologia, psicologia, etica, politica, poetica, retorica e logica: sono i campi del sapere in cui Aristotele ha lasciato un segno indelebile.

Come dimostra anche la frasi di Aristotele che vi proponiamo oggi. Si può dire che Aristotele sia stato il primo filosofo a sistematizzare le sue ricerche. Quella che ci ha consegnato è, infatti, una vera e propria “enciclopedia del sapere” che ha dominato la cultura occidentale sino al XVII secolo.

Via: Treccani

© Riproduzione Riservata