L’amore è qualcosa di magico, che va vissuto non in modo egoistico, ma come qualcosa da donare a chi si vuol bene e in generale agli altri. C’è una frase di Tiziano Ferro che riesce a far emergere questa visione dell’amore. Parole mature in cui non c’è il desiderio di trattenere l’altro, non c’è il bisogno di essere al centro, ma vive la capacità di gioire del bene altrui anche a distanza. Una frase che celebra l’amore che si fa memoria, presenza discreta, dono di libertà.
E il mio ricordo ti verrà a trovare quando starai troppo male
Quando invece starai bene resterò a guardare
Perché ciò che ho sempre chiesto al cielo
È che questa vita ti donasse gioia e amore vero
Questi versi di Tiziano Ferro sono tratti dalla canzone Ed ero contentissimo, un singolo pubblicato il 25 agosto 2006 e terza traccia dell’album Nessuno è solo del cantautore di Latina, pubblicato il 23 giugno del 2006.
La trama di “Ed ero contentissimo” di Tiziano Ferro
La canzone di Tiziano Ferro, che è diventata cult, riuscendo a conquistare il cuore di milioni di persone in tutto il Mondo, esplora la complessità dei sentimenti dopo la fine di una relazione, mettendo a confronto la malinconia del presente con la perfezione di un ricordo passato, fino a culminare in un augurio di pura generosità.
Nelle strofe di Ed ero contentissimo, Tiziano Ferro si rivolge direttamente all’ex partner, immaginando la sua nuova vita senza di lui. Le parole sono cariche di una velata amarezza e di una lucida consapevolezza. Si chiede quali “scuse inventerà”, per giustificare la fine della loro storia e per convincersi di stare meglio separati e distanti. Emergono i ricordi, un viaggio ad Amsterdam che rimane un ricordo vivido e gioioso che contrasta con la realtà del presente. La felicità era così totale che persino la pioggia non aveva importanza.
Nonostante la sofferenza attuale, il ricordo di quella felicità passata è incancellabile. La ripetizione della frase “ero contentissimo ma non te l’ho mai detto” sottolinea il rimpianto per le parole non dette, per la piena espressione di una gioia che in quel momento sembrava infinita.
La canzone tocca la parte più alta nei versi che condividiamo, considerati una delle dichiarazioni più celebri e toccanti di Tiziano Ferro. Dopo aver rivissuto il dolore e la gioia, il sentimento si evolve in una forma di amore puro e altruista. L’autore desidera solo il bene dell’altra persona, anche se questo significa non far più parte della sua vita.
In sintesi, Ed ero contentissimo racconta il viaggio emotivo che segue una separazione. Si parte dalla speculazione un po’ amara sul presente dell’altra persona, si trova rifugio in un ricordo perfetto e indelebile, e infine si arriva a una pace interiore che permette di augurare all’altro sinceramente il meglio. È un brano sulla memoria, sul rimpianto per le cose non dette e sulla capacità di amare in modo incondizionato.
La frase di Tiziano Ferro sull’amore nella sua forma più alta e matura
Il contesto della canzone, rende evidente la grandezza umana e valoriale della frase di Tiziano Ferro che ribadiamo può essere considerata come il nucleo centrale del messaggio dell’intera canzone. La frase che proponiamo è il messaggio che Tiziano Ferro voleva condividere, rispetto alla “cronaca” del brano.
I versi di Tiziano Ferro sono molto più di un frammento musicale. Rappresentano una vera e propria visione etica dell’amore. Non si parla di possesso, né di rivendicazione, ma di libertà. L’amore, per il cantante laziale, è un gesto che resiste al narcisismo, un sentimento che si misura non dalla centralità che ci ritagliamo nella vita dell’altro, ma dalla capacità di preferire la sua gioia.
In queste parole Tiziano Ferro riesce a racchiudere una delle visioni più mature e universali dell’amore. Non c’è possesso, non c’è la pretesa di essere sempre presenti, non c’è il bisogno di trattenere l’altro. C’è invece il desiderio autentico che l’altra persona sia felice, anche a costo di rimanere in disparte. È una frase che sposta l’attenzione dall’io al tu, che libera il sentimento dalla gabbia dell’ego e lo eleva a dono.
Il ricordo diventa una presenza discreta che si manifesta solo quando serve davvero, nei momenti di dolore. Non un’ombra ingombrante, ma un conforto silenzioso che può affiorare quando l’altro ne ha bisogno. Al contrario, quando c’è gioia, l’amore sa fare un passo indietro, sa restare a guardare senza rivendicare spazio, senza chiedere di partecipare a tutti i costi. È questo il gesto più difficile e insieme più puro: lasciar vivere l’altro nella sua felicità, anche se noi non ne facciamo parte.
Il riferimento al cielo aggiunge una dimensione spirituale. Non si tratta di un desiderio umano da soddisfare, ma di una preghiera: che la vita doni gioia e amore vero all’altro. È un invito a guardare oltre l’immediato, a pensare l’amore come un bene che non ci appartiene, ma che chiediamo per chi abbiamo amato. Così l’amore si trasforma in invocazione, in un atto di fiducia verso qualcosa di più grande, e proprio per questo si fa eterno.
La forza di questa frase sta nella sua semplicità. Poche parole che dicono ciò che spesso non riusciamo ad ammettere. Amare significa anche accettare l’assenza, trasformarla in memoria che consola e in silenzio che benedice. Significa desiderare la felicità dell’altro senza condizioni, con la consapevolezza che il vero amore non trattiene ma libera.
In tempi in cui i rapporti sono spesso confusi con il controllo reciproco e con la continua ricerca di conferme, le parole di Tiziano Ferro diventano un insegnamento prezioso. Ricordano che l’amore più alto non è quello che ci mette al centro, ma quello che sa restare un passo indietro, che non teme l’invisibilità, che trova la sua realizzazione non nel possesso ma nella generosità.
Ed è per questo che questa frase rimane nel cuore di chi l’ascolta, perché ci mostra che la vera grandezza dell’amore è poter dire, anche a distanza, anche nel silenzio, «ero contentissimo».