Una frase di Paulo Coelho contro la disillusione dilagante di ragazzi e adulti

25 Ottobre 2025

In un'epoca di disillusione per ragazzi e adulti, una frase di Paulo Coelho de 'L'Alchimista' spinge a non arrendersi e a credere nei propri sogni.

Una frase di Paulo Coelho contro la disillusione dilagante di ragazzi e adulti

C’è una frase di Paulo Coelho che racchiude una delle verità più universali e al tempo stesso più dimenticate della vita. Bisogna impegnarsi per realizzare i propri sogni. Una frase che non è la solita citazione motivazionale, perché contiene l’essenza stessa della realizzazione personale e permette di combattere la disillusione dilagante che colpisce non solo le persone che hanno ormai raggiunto la maturità, ma soprattutto i più giovani, sempre meno motivati nel credere che i desideri possono essere raggiunti.

Perché esiste una grande verità su questo pianeta: chiunque tu sia o qualunque cosa tu faccia, quando desideri una cosa con volontà, è perché questo desiderio è nato nell’anima dell’Universo. Quella cosa rappresenta la tua missione sulla Terra.

Una frase che mette immediatamente al centro due concetti “desiderio” e “volontà”, forze individuali che non devono essere mai represse ma alimentate con la giusta energia in tutte le fasi della vita. Anzi più il cammino dell’esistenza nel suo viaggio volge verso la fine e più serve maggiore “carburante” per far sì che tali elementi possano alimentarsi e offrire i loro effetti benefici per la salute mentale e per il benessere dell’anima. La disillusione corrompe gli esseri umani generando gravi danni interiori, stimolando la frustrazione ed eliminando la gratificazione, la gioia, la felicità.

Il contesto della frase di Paulo Coelho

La frase di Paulo Coelho appartiene al suo romanzo più celebre, L’Alchimista publicato per la prima volta nel 1988 e tradotto in oltre ottanta lingue, raggiungendo vendite record di oltre 100 milioni di copie 8alcune fonti riportano 65 milioni, ma poco cambia) in tutto il mondo. È stato tradotto in 88 lingue, diventando uno dei libri più tradotti della storia per un autore vivente.

Il protagonista de L’Alchimista si chiama Santiago, un giovane pastore andaluso che vive seguendo il ritmo semplice della natura e del suo gregge. È un ragazzo curioso, libero, che ama viaggiare e conoscere il mondo, ma dentro di sé sente che la sua vita non è ancora completa.

Da qualche tempo, infatti, fa sempre lo stesso sogno: un bambino lo conduce fino alle Piramidi d’Egitto e gli rivela che lì si nasconde un tesoro. Il sogno si interrompe sempre nello stesso punto, lasciandolo sospeso tra il mistero e la speranza. Affascinato da quel segno, Santiago decide di chiedere consiglio a una vecchia zingara capace di interpretare i sogni.

La donna ascolta la sua storia e gli dice che deve davvero partire per l’Egitto, perché solo lì troverà ciò che cerca. Il ragazzo la prende per una follia, ma qualcosa in quelle parole gli rimane dentro. È l’inizio di un viaggio che non sarà solo fisico, ma spirituale: un cammino verso la scoperta di sé e del proprio destino.

Poco dopo, nella piazza di Tarifa, Santiago incontra un vecchio misterioso che si presenta come Melchisedek, il re di Salem. L’uomo sembra conoscere ogni cosa di lui: il sogno, le pecore, la ragazza che ama. È lui a rivelargli che tutti gli uomini possiedono una “Leggenda Personale”, un compito unico che rappresenta la loro missione sulla Terra.

È durante questo incontro che Melchisedek pronuncia la frase che ha reso immortale il romanzo di Paulo Coelho:

“Perché esiste una grande verità su questo pianeta: chiunque tu sia o qualunque cosa tu faccia, quando desideri una cosa con volontà, è perché questo desiderio è nato nell’anima dell’Universo. Quella cosa rappresenta la tua missione sulla Terra.”

In quel momento Santiago comprende che i sogni non sono illusioni, ma chiamate interiori: segnali che arrivano da qualcosa di più grande e profondo, e che vanno ascoltati con coraggio.

Non si deve mai rinunciare ai sogni

All’inizio de L’Alchimista, Paulo Coelho presenta Santiago, un giovane pastore andaluso che vive di libertà e curiosità, ma che sente nascere dentro di sé un’inquietudine, un sogno che si ripete, sempre uguale.

Nel sogno, un bambino lo conduce fino alle Piramidi d’Egitto e gli rivela che lì troverà un tesoro. Santiago si sveglia ogni volta prima di scoprire dove scavare, ma il sogno diventa così vivo da spingerlo a cercarne il significato.

Si rivolge allora a una vecchia zingara, che lo ascolta e gli dice:

È un sogno che appartiene al linguaggio del Mondo. Devi andare fino alle Piramidi. Là troverai un tesoro che ti farà ricco.

Il ragazzo, diffidente ma incuriosito, la pagherà con una promessa: se troverà davvero quel tesoro, le darà una parte del bottino.
La zingara rappresenta l’istinto, l’intuizione, la parte di noi che ancora crede nei segni del destino e nelle possibilità invisibili.

Poco dopo, Santiago incontra un vecchio misterioso che si presenta come Melchisedek, il Re di Salem.
È l’incontro che cambia tutto. L’uomo sembra conoscere ogni dettaglio della sua vita, il sogno, la ragazza che ama, il desiderio di partire. Ma soprattutto, gli rivela la verità che guiderà tutto il suo cammino.

Chiunque tu sia o qualunque cosa tu faccia, quando desideri una cosa con volontà, è perché questo desiderio è nato nell’anima dell’Universo. Quella cosa rappresenta la tua missione sulla Terra.

La zingara gli ha mostrato la direzione, il Re di Salem gli rivela il significato.
Coelho costruisce in questo passaggio una metafora perfetta. Il sogno è l’inizio, ma solo la volontà lo trasforma in cammino. Non è la promessa di una ricchezza materiale, ma la scoperta di un senso, di una ragione per cui vale la pena vivere.

Tutti, all’inizio della gioventù, sanno qual è la propria Leggenda Personale. In quel periodo tutto è chiaro, tutto è possibile, e gli uomini non hanno paura di sognare.

Con queste parole, Melchisedek parla a chiunque abbia smesso di credere. A chi ha dimenticato la spinta originaria del desiderio, la capacità di credere che ciò che sente nel profondo possa davvero compiersi.
Perché ciò che chiamiamo destino non è scritto altrove. Nasce dal coraggio di ascoltare ciò che desideriamo davvero.

Poi, a poco a poco, una misteriosa forza cerca di convincerci che sarà impossibile realizzare la nostra Leggenda Personale.

Questa “forza misteriosa” è la paura, il dubbio, l’abitudine a scegliere la sicurezza invece del sogno. Ma Coelho ricorda che l’unica vera sconfitta è non provarci, e che l’Universo risponde solo a chi osa credere.

Quando desideri una cosa, tutto l’Universo cospira affinché tu possa realizzarla.

Non è magia, è energia. È la forza di chi agisce, di chi non si limita a sognare ma sceglie di fare, di tentare, di credere. Il tesoro che Santiago troverà non sarà solo oro, ma la consapevolezza di aver seguito il proprio cammino fino in fondo.

È proprio la possibilità di realizzare un sogno che rende la vita interessante.

Ecco la grande lezione di Paulo Coelho. Non bisogna mai fuggire da ciò che si ama, perché è lì che la vita ti aspetta. Ogni sogno autentico è una bussola. E ogni volta che la segui, anche solo per un passo, l’Universo si rimette in moto insieme a te.

La lezione de L’Alchimista ai ragazzi e agli adulti di ogni età

La grandezza della frase di Paulo Coelho sta nel suo significato più profondo. Ogni desiderio autentico è una chiamata all’essere, la voce dell’Universo che invita l’uomo a realizzare la propria Leggenda Personale.

Questa espressione, forse la più bella e densa di tutto L’Alchimista, non indica un destino imposto, ma una direzione di libertà.

La “Leggenda Personale” è ciò che dà senso alla vita. Non è un sogno qualunque, ma il sogno giusto, quello che coincide con la propria natura più vera. È l’incontro tra vocazione e consapevolezza, tra desiderio e responsabilità.

Per questo L’Alchimista non è solo un romanzo da leggere, ma un testo da vivere. Andrebbe portato nelle scuole, letto e discusso come una bussola morale per i più giovani.
Ha la forza d’insegnare che non esiste crescita senza desiderio, che il vero compito dell’uomo non è adattarsi ma comprendere quale sia la sua direzione e perseguirla con costanza, anche quando tutto sembra opporsi.

Eppure il messaggio di Coelho non parla solo ai giovani.
È rivolto anche agli adulti, a chi ha smesso di cercare e ha confuso la prudenza con la resa. Perché la “Leggenda Personale” non è un sogno dell’infanzia. È una promessa interiore che accompagna l’intera esistenza.
Si può perderla, ma mai cancellarla del tutto. Ogni volta che torniamo ad ascoltarla, la vita riprende senso.

Nella prospettiva sociologica, Paulo Coelho ci restituisce ciò che la modernità ha rischiato di spegnere, ovvero la fede, il credere che  si può cambiare, si può ripartire, si può trovare ancora un significato dentro il quotidiano.
In questo, la sua voce si lega idealmente a quella di pensatori come Viktor Frankl, che vedeva nella “ricerca di senso” la chiave per superare la sofferenza, e di Erich Fromm, per il quale la felicità nasce solo dall’autenticità del proprio essere.

In fondo, L’Alchimista è questo: un libro sulla responsabilità della felicità.
Sulla forza del desiderio come atto di libertà, sulla volontà come forma d’amore verso la vita. E ogni volta che qualcuno trova il coraggio di seguire la propria “Leggenda Personale”, l’Universo, come dice Coelho,  ricomincia a cospirare per lui.

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