Sei qui: Home » Frasi » La frase social di Gandhi sui “7 peccati sociali” da evitare

La frase social di Gandhi sui “7 peccati sociali” da evitare

Tutta la forza di una frase di Gandhi che circola sui media, sui social e in rete e che è la sintesi dei 7 peccati sociali enunciati dal grande statista indiano.

C’è una frase attribuita al Mahatma Gandhi che leggiamo molto spesso sui media, sui social, su internet.

L’uomo si distrugge con la politica senza princìpi, col piacere senza la coscienza, con la ricchezza senza lavoro, con la conoscenza senza carattere, con gli affari senza morale, con la scienza senza umanità, con la fede senza sacrifici.

Una frase che di fatto fa riferimento agli insegnamenti di Gandhi e che rivela una grande visione filosofica. Una frase che potrebbe essere considerata una massima religiosa (infatti l’ispirazione arriva a Gandhi da il “Discorso della Montagna” de Il Vangelo di Matteo).

Nel 590 d.C., Papa Gregorio I presentò un elenco dei Sette Peccati Capitali – lussuria, gola, avarizia, accidia, ira, invidia e superbia – come modo per evitare che il gregge si perdesse nei campi spinosi dell’empietà. 

I peccati sociali di Gandhi ascendono le indicazioni del cattolicesimo facendo atterrare sul comportamento sociale delle persone gli effetti di una società più sana e in pace.

La frase su riportata è di fatto l’esplicitazione in aforisma dei sette peccati capitali sociali che Mahatma Gandhi formulò sul settimanale Young India, da lui fondato, il 22 ottobre 1925.

Il nostro misero suggerimento è che dovremmo far nostri i principi che vedremo ed evitare di “peccare” sia nella nostra sfera sociale, che individuale.

I sette peccati sociali di Mahatma Gandhi

Il Mahatma Gandhi voleva a tutti i costi costruire un’etica del vivere sociale. Grazie alle sue letture riuscì ad offrire un’interpretazione dei precetti religiosi, presenti banalmente nel Vangelo, totalmente laica e applicabile al sociale e alla società.   

I peccati sociali evidenziati da Gandhi sono comportamenti che si ritiene possono essere distruttivi per la società. La morale per il Mahatma era una forza superiore.

Anche se normalmente il “peccato” è associato alla religione, Gandhi utilizza il termine nell’accezione più ampia, ovvero quale “offesa alla fondamentale dignità umana”.

Ma, passiamo ad elencare i 7 peccati indicati dal Mahatma Gandhi

1. Politica senza principi
2. Ricchezza senza lavoro
3. Divertimento senza coscienza
4. Conoscenza senza carattere
5. Affari senza moralità
6. Scienza senza umanità
7. Religione senza sacrificio.

1. La politica senza principi

La politica, lo affermava anche Max Weber, dovrebbe avere dei principi sani, altrimenti la società dei ammala. Non ci vuole tanto a capirlo. La politica non è la rappresentazione che ormai si è creata della stessa. 

La politica prevede rispetto assoluto della cosa pubblica e senso civico. La politica è la cosa più importante che esista nella società, perché detta la guida e la gestione della stessa. 

Il politico deve quindi avere e dimostrare dei principi molari ed etici assoluti. Non con un test, come sembrerebbe indicare qualcuno, ma con gli atti concreti che dovrebbe dimostrare che svolge attività politica. 

Nelle migliori società e organizzazioni, le leggi e i principi naturali governano – questa è la Costituzione – e anche le persone più importanti devono inchinarsi al principio. Nessuno è al di sopra di esso.

Ma, non dimentichiamo che la politica la decidono i cittadini. Quindi, una società malata crea una classe politica sicuramente non all’altezza dei principi. 

Gandhi era convinto che una politica senza verità si crea il caos e questo alla fine porta alla violenza. Ogni mancanza di etica, di principi giusti, di verità in politica equivale a “violenza passiva” che non farà altro che scatenare contrapposizioni e reazioni nel sociale che genereranno “violenza attiva”. 

Se si cerca la pace deve finire quindi ogni forma di “violenza passiva”. Pensiamo alle guerre e agli scontri che stiamo vivendo nel nostro presente.

*********

2. Ricchezza senza lavoro

La ricchezza senza lavoro si riferisce al processo di ottenere qualcosa di valore con il minimo sforzo, manipolando persone e cose. Non solo, di avere il massimo della ricchezza non creando opportunità per la popolazione. 

Uno dei peccati sociali che ci sembra stia emergendo di più nella fase attuale del Capitalismo mondiale, dove l’efficienza tecnologica legata alla produzione tende a generare la ricchezza di pochi abbattendo l’esigenza di manodopera umana. 

Le macchine sembrano sostituirsi all’uomo e questo, se non si creeranno gli anticorpi necessari sociale, genererà maggior divario sociale e maggiore povertà. 

Si tratta della pratica di ottenere qualcosa in cambio di nulla, manipolando i mercati e i beni in modo da non dover lavorare o produrre valore aggiunto, ma solo manipolare persone e cose.

*********

3. Divertimento senza coscienza

Perché divertirsi dovrebbe per forza andare contro la moralità? Gandhi sembra ritenere questo tipo di peccato sociale rilevante con l’incedere di una società che perde sempre più il senso etico di poter stare bene senza farsi del male o fare del male agli altri. 

La ricerca del piacere senza tener conto della coscienza o degli obblighi morali è un peccato fin troppo comune.

Questo peccato si riferisce alla ricerca del piacere senza alcuna considerazione per l’impatto che può avere sugli altri o sull’ambiente.

Ciò si può osservare nei casi di consumo eccessivo, in cui gli individui o le società consumano le risorse al di là di quanto sia sostenibile o necessario. 

*********

4. Conoscenza senza carattere

Il paradosso centrale del nostro tempo è che, nonostante le nostre potenti capacità intellettuali e le nostre ingegnose conquiste ingegneristiche e mediche, ci manca ancora la capacità di vivere con saggezza.

Inviamo nello spazio satelliti sofisticati che ci trasmettono informazioni sorprendenti sulla distruzione dell’ambiente, eppure facciamo poco, se non nulla, per fermare questa distruzione.

La conoscenza prevede il giusto agire. Conoscenza etica presuppone azione etica. Non si può apprendere e non agire per il bene della società. 

Quando Gandhi parla di conoscenza senza carattere, non intende dire che sappiamo troppo e ciò è rischioso per il nostro bene. Dice invece che, non capendo quali siano i nostri reali bisogni, non siamo in grado di utilizzare la nostra enorme conoscenza per rendere la nostra vita più sicura e soddisfacente.

Invece, trattiamo ogni problema come se fosse una questione di tecnologia, di chimica o di economia, anche quando non ha nulla a che fare con queste cose.

Mentre la conoscenza è infinita, forse il carattere lo è meno, e se la conoscenza è ciò che otteniamo, il carattere può essere ciò che scegliamo di fare con quella conoscenza.

Credo che agli occhi di Gandhi sarebbe un peccato perseguire la conoscenza senza costruire il carattere per usarla con saggezza. Ciò presuppone in alcune occasioni mitigare il potere della conoscenza stessa.

*********

5. Affari senza moralità 

Se ignoriamo le basi morali e permettiamo ai sistemi economici di operare senza basi morali e senza un’educazione continua, creeremo presto una società e un’impresa amorali, se non immorali. I sistemi economici e politici si basano in ultima analisi su un fondamento morale.

L’equità e la benevolenza negli affari sono alla base del sistema di libera impresa chiamato capitalismo. Il nostro sistema economico nasce da una democrazia costituzionale in cui anche i diritti delle minoranze devono essere rispettati.

Una società equa deve tener conto delle disparità sociali e tutelare sempre i più deboli. Quindi al livello macro e al livello micro avere dei valori nell’impresa e negli affari è fondamentale per garantire una società sana. 

*********

6. Scienza senza umanità

Se la scienza diventa tutta tecnica e tecnologia, degenera rapidamente in uno scontro e in uno scollamento dalle reali esigenze delle persone.

Ogni principio legato alla conoscenza scientifica dovrebbe mettere al primo posto tutti gli esseri umani nessuno escluso. Noi ci permettiamo di aggiungere che anche la natura, la biodiversità, l’ambiente e l’intero pianeta.

Gandhi faceva riferimento soprattutto agli armamenti. La Scienza non può favorire le armi che sono principio di violenza rispetto alle esigenze di promuovere una società dove possa invece esserci salute e benessere.

*********

7. Religione senza sacrificio

La religione, il culto richiedono impegno e sacrificio. Così come i principi religiosi dovrebbero imporre l’aiuto e la solidarietà nei riguardi del prossimo.

Questo si può vedere nei casi di estremismo religioso, in cui individui o gruppi usano le loro credenze religiose per giustificare atti di violenza o di discriminazione contro gli altri.

Così come si può percepire che la religione dovrebbe prevedere la capacità di poterne seguire i principi e fare in modo che il momento religioso sia un momento di condivisione e di comunità.

Senza sacrificio possiamo diventare attivi in una chiesa, ma rimanere inattivi nel suo credo. In altre parole, ci dedichiamo alla facciata sociale della religione e alla pietà delle pratiche religiose.

Non si cammina davvero con le persone, non si percorre il secondo miglio e non si cerca di affrontare i problemi sociali che potrebbero alla fine distruggere il nostro sistema economico. Ci vuole sacrificio per servire i bisogni degli altri – il sacrificio del nostro orgoglio e dei nostri pregiudizi, tra le altre cose.

Se una chiesa o una religione è vista solo come un altro sistema gerarchico, i suoi membri non avranno un senso di servizio o di lavoro interiore. Si dedicheranno invece alle osservanze esteriori e a tutti gli accessori visibili della religione. Ma, non sono centrati sul credo né sui principi.

© Riproduzione Riservata