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La frase di Carl Sagan che invita a prendersi cura della Terra

Scopriamo il senso della frase dell'astronomo e scrittore americano Carl Sagan, il quale ci sprona attraverso magiche parole alla tutela del nostro bellissimo Pianeta.

Il monito ad una maggiore coscienza a rispettare la Terra arriva da Carl Sagan, astronomo e scrittore americano, il quale con la grandezza e l’umiltà delle persone vere di scienza, ci invita a mettere da parte la presunzione e l’arroganza umana a favore di una maggiore armonia al servizio del Pianeta.

“È nostra responsabilità agire in modo amichevole gli uni con gli altri, preservare e custodire il tenue punto blu, l’unica casa che abbiamo mai conosciuto.”

La frase che apre questa riflessione sull’importanza di tutelare la Terra, fa parte di un pensiero che Carl Sagan sviluppa nel libro Pale Blue Dot: A Vision of the Human Future in Space pubblicato nel 1994.

Pale Blu Dot, la cui traduzione in italiano è tenue puntino azzurro, in realtà è il titolo di una foto della Terra scattata nel 1990 dalla sonda Voyager 1, quando si trovava a sei miliardi di chilometri di distanza, ben oltre l’orbita di Nettuno. La prima foto della Terra scattata oltre gli altri pianeti del Sistema Solare.

L’idea di puntare la fotocamera della sonda e scattare una foto da quella posizione assurda fu di Carl Sagan.

Ma, andiamo a scoprire ilm senso della frase su esposta attraverso il ragionamento che sviluppa nel suo libro lo stesso Carl Sagan.

Il monito di Carl Sagan per la tutela della Terra

La Terra è l’unico mondo finora conosciuto che ospita la vita. Non c’è nessun altro luogo, almeno nel prossimo futuro, in cui la nostra specie possa migrare. Visitare, sì. Insediarsi, non ancora. Che ci piaccia o no, per il momento la Terra è il nostro punto di riferimento.

Carl Sagan in modo diretto e consapevole, partendo dalle sue competenze scientifiche, avverte in modo chiaro che per adesso l’umanità deve tenersi buono il Pianeta che la ospita.

Non ci sono alternative, gli umani non hanno a disposizione nessuna alternativa possibile. Se la Terra viene distrutta dall’uomo non c’è possibilità di andare in nessun altro posto. Quindi, la stessa vita finirebbe con la morte della Terra.

Un monito che, purtroppo, sembra che non abbiamo assimilato. Lo confermano i nostri tempi, in cui la distruzione sembra aver preso il sopravvento.

Colpisce che autorevoli uomini politici minacciano di far scoppiare una guerra atomica. Colpisce che autorevoli opinionisti e scienziati mettano in dubbio l’effetto dei Cambiamenti Climatici.

Sembra assurdo che non si prenda coscienza che la guerra non miete solo vittime umane, ma provoca infiniti danni all’ambiente a danno dell’intero Pianeta e di tutta l’umanità.

La barbarie sembra far parte del destino umano. Non c’è spazio per l’armonia, per la cura, per la salvaguardia dell’ambiente, della natura, della biodiversità.

Stiamo distruggendo ogni cosa, inconsapevoli di distruggere noi stessi.  

La Terra è la nostra casa

… Guardate di nuovo quel puntino. È quello il posto. Quella è la casa. Quello è nostro. In esso ci sono tutti coloro che amate, tutti coloro che conoscete, tutti coloro di cui avete sentito parlare, ogni essere umano che sia mai esistito, ha vissuto la sua vita.

Dall’osservazione fatta dallo attraverso la sonda spaziale, Carl Sagan rende esplicito che quel puntino lontano che è la Terra è la nostra casa, la nostra vita, i nostri affetti, la nostra storia.  

Carl Sagan avverte che tutto ciò che conosciamo e fa parte del nostro essere vive su “un granello di polvere sospeso in un raggio di sole”, che poi è la nostra Terra. 

Non abbiamo l’umiltà di comprendere, seguendo il pensiero di Carl Sagan, quanto piccolo sia il nostro punto di vista dei terrestri.

“La Terra è un piccolissimo palcoscenico in una vasta arena cosmica.”

Eppure, la presunzione e l’avidità umana è grande come l’Universo. Non ci rendiamo conto di vivere in piccolissimo punto ai confini dell’Universo. 

Dovremmo prendere coscienza che non ci sono alternative ed invece l’umanità agisce con un’arrogante voglia si sopraffare tutto ciò che esista.

“I nostri atteggiamenti, la nostra apparente presunzione, il delirio di avere una posizione privilegiata nell’Universo, sono messi in discussione da questo punto di luce tenue.”

Nessuno può venire a salvarci segnala l’astronomo americano. Quindi, non ci resta che agire in modo diverso rispetto a come l’umanità si sta comportando fino ad  adesso.

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