Una frase di Vasco Rossi, tratta dal libro La versione di Vasco, ci offre un’interpretazione dell’incredibile potere che può avere la fantasia sul benessere psico-fisico delle persone. Il cantante con un linguaggio semplice e concreto parte dalla sua esperienza di vita per condividere un messaggio che non può che suscitare la dovuta riflessione.
“La realtà pone grandi limiti alle aspirazioni umane, mentre non pone alcun limite alla sofferenza. La fantasia e l’immaginazione sono la rivincita (meglio, «la rivolta») della mente umana nei confronti di una natura insensibile e insensata.”
La frase fa parte del secondo capitolo, Ci fosse anche solo una probabilità, de La versione di Vasco, scritto dal cantautore nato a Zocca, in provincia di Modena, il 7 febbraio 1952 e pubblicato dalla Casa editrice Chiarelettere, il 24 novembre del 2011.
Tutto il potere della fantasia in una frase di Vasco Rossi
La frase di Vasco Rossi fa profondamente riflettere sul rapporto tra realtà e fantasia, e sulla capacità di quest’ultima di saper donare quel percorso sperato che molte volte la cruda realtà non permette di raggiungere.
Il pensiero che propone il cantante emiliano è fortemente incentrato sulla sua esperienza di vita, che tra l’altro è il contenuto del libro La versione di Vasco, che può essere condiviso o meno. Dal nostro punto di vista soffermandoci sulle parole espresse dal Blasco del suo libro, che finiscono inevitabilmente per dare senso alla frase, siamo convinti che il cantautore abbia ragione.
Il concetto di fantasia che esprime Vasco Rossi è coerente con la sua esperienza di artista e con personaggio che ha raggiunto il successo solo grazie alle sue canzoni e alla sua arte. L’alternativa che aveva era il posto fisso sperato dal Padre o tentare la difficilissima via dello spettacolo. E partendo dal basso, all’insegna della sua “vita spericolata, è riuscito a diventare uno dei più grandi artisti internazionali di tutti i tempi.
Vasco lo dice esplicitamente, “l’arte, l’amore, la fede e la musica fanno parte, secondo me, del regno della fantasia e dell’immaginazione, e sono le grandi consolazioni umane.” Se ci pensiamo le sue canzoni hanno saputo attingere dalla reali emozioni umane e hanno saputo dare voce, grazie alla fantasia dell’autore, all’inquietudini di diverse generazioni.
Nell’incipit del secondo capitolo de La versione di Vasco, il cantante ci dona una riflessione di grande significato:
“Ci fosse anche solo una probabilità… giocala
La realtà, a vederla bene, è dura, squallida,
non sempre giusta,
ma io la prendo
come una sfida
e dico sempre: andiamo a vedere
fino in fondo.
Questo è ciò che
ci fa essere uomini,
andare avanti nonostante tutto, anche se intorno
la realtà ti fa schifo.”
Ecco cosa intende per “fantasia” Vasco Rossi, ovvero la capacità di credere che possa esistere qualcosa di meraviglioso anche se la vita che ci circonda sembra essere infernale, senza nessuna via d’uscita.
D’altronde se ci fermiamo a cogliere tutto il marcio che restituisce il reale si finisce per deprimersi, per restare intrappolati nel fango dell’esistenza non riuscendo mai a spiccare il volo verso qualcosa che si è sognato o desiderato o di fare o di vivere.
Purtroppo, a leggere bene le parole di Vasco, oggi la fantasia sembra stia abbandonando tanti, soprattutto le nuove generazioni, costrette a fare i conti con una realtà che imprigiona la fantasia e quindi magia di riuscire a fare qualcosa di diverso rispetto all’ordinaria.
Non va scambiata la fantasia con i travestimenti digitali che sa offrire la tecnologia o i filtri dei social. Paradossalmente, quella è ugualmente realtà seppur mediata che finisce per imprigionare la fantasia del voler raggiungere ciò che conta veramente nella vita, ovvero l’amore e il bene per gli altri.
Bisogna avere la capacità di credere, questo è avere fantasia
Vasco Rossi ha saputo interpretare le generazioni in cui è vissuto immergendosi nelle sofferenze interiori dei suoi ascoltatori e dandone voce. Ha saputo liberare quel pianto represso che bagna ogni parte dell’anima, offrendogli sfogo, una fessura per poter arrivare fuori e non annegare l’esistere.
Vasco Rossi sempre nello stesso contesto del capitolo che contiene la frase dice:
“È importante avere un ideale, credere in se stessi o comunque in qualcuno. In un amore. O in un progetto. Un’illusione da accarezzare ci aiuta a stare meglio. È importante avere una fede e credere in un mondo migliore, nell’aldilà. Aiuta a vivere meglio e non è poi tanto importante che siano promesse ingannevoli.”
Vasco ci esprime l’importanza di vivere seguendo i principi dell’amore, per se stessi e per gli altri, e il valore di avere fede, un credo che sia religioso o meno. Si deve affrontare la vita pensando che ci sia qualcosa di meglio rispetto al male che ci circonda.
Il credere non deve mai essere imposto ma deve corrispondere ad una scelta.
“Ma le fedi, così come le visioni o le illusioni, non si devono imporre agli altri con la forza. Si può scegliere di condividerle, ma solo liberamente. E devono essere tollerate tutte, se non fanno del male agli altri. Ognuno dovrebbe essere libero di pensare al suo bene, rispondendone solo davanti alla propria coscienza. Né religione, né Stato dovrebbero imporre regole o criteri di vita.”
La fantasia e vivere seguendo i propri sogni significa essere liberi, nessuno può imporre il proprio credo agli altri. La vera condivisione è basata sulla tolleranza e sul rispetto del prossimo, partendo dal rispetto di se stessi.
Pensare seguendo quanto racconta Vasco Rossi è agire con amore, è manifestazione del proprio coraggio e della propria identità.
Uno da giovane vuole cambiare il mondo. Con gli anni si accorge che i cambiamenti veri richiedono tempo e che il cambiamento più importante è quello che facciamo su di noi.
I cambiamenti richiedono tempo e condivisione
“Uno da giovane vuole cambiare il mondo. Con gli anni si accorge che i cambiamenti veri richiedono tempo e che il cambiamento più importante è quello che facciamo su noi stessi.”
Nel capitolo del libro Vasco Rossi dice tante grandi cose, ma ciò che è davvero importante e che bisogna mostrare pazienza e credere che dobbiamo migliorare per primi noi se si vuole cambiare il mondo e renderlo come noi lo vogliamo.
Serve ascoltare il prossimo e costruire insieme agli altri le cose che possono veramente rivoluzionare ciò che non va. Bisogna saper “condividere”, parola purtroppo abusata, ma il cui significato è la molla per migliorarsi e migliorare, ovvero saper capire, andare d’accordo, abbracciare regole comuni agli altri.
Possiamo quindi concludere affermando che la fantasia è necessaria per sperare che ci sia un domani, e speriamo un presente, di vero amore.