Sei qui: Home » Frasi » I versi di Erri De Luca su ciò che ha valore nella vita

I versi di Erri De Luca su ciò che ha valore nella vita

Leggiamo i versi di Erri De Luca, posti in calce alla sua poesia "Valore" nei quali l'autore elenca certi aspetti della vita che hanno valore per l'uomo.

Erri De Luca, scrittore, poeta e pensatore napoletano, è una delle voci più limpide e autentiche della letteratura italiana contemporanea. Nei versi tratti dalla sua poesia Valore, egli compone un catalogo personale e poetico di ciò che considera degno, importante, meritevole di rispetto. Ma non lo fa con la voce solenne dei grandi proclami morali. Al contrario, si muove tra le pieghe dell’esistenza quotidiana, cogliendo gesti minimi, dettagli marginali, istanti silenziosi che si rivelano, nella loro umiltà, come portatori di un’etica profonda.

“Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe,
tacere in tempo, accorrere a un grido,
chiedere permesso prima di sedersi,
provare gratitudine senza ricordare di che.”

Erri De Luca è cos’è “valore” per lui

Fin dai primi versi, si intuisce la natura rivoluzionaria della poesia: Erri De Luca capovolge la scala di valori dominante nella società contemporanea, fondata sull’apparenza, sul profitto, sulla prestazione. Qui, invece, il valore risiede nella sobrietà, nella gentilezza, nella discrezione. Risparmiare acqua non è soltanto un gesto ecologico, ma un atto di consapevolezza. Riparare un paio di scarpe significa non buttare via, non consumare inutilmente: è un ritorno a un’etica del limite, che rispetta ciò che si ha. E poi c’è il valore del “tacere in tempo”, che è segno di intelligenza emotiva, di capacità di ascolto, di non prevaricazione.

C’è una delicatezza antica eppure urgentissima in questi versi, come se De Luca stesse cercando di ricordare a tutti noi che l’umanità si misura nei dettagli, nelle sfumature, nei gesti piccoli e disinteressati. Chiedere permesso, accorrere a un grido, provare gratitudine anche senza un motivo specifico: sono tutti comportamenti che rivelano un animo attento, una disposizione a vivere in relazione, a non occupare lo spazio altrui con arroganza.

“Considero valore sapere in una stanza dov’è il nord,
qual è il nome del vento che sta asciugando il bucato.”

Qui la poesia si fa ancora più evocativa. Sapere dov’è il nord non è soltanto un’abilità geografica: è metafora dell’orientamento interiore, del saper trovare la propria direzione anche nel disorientamento del presente. E conoscere il nome del vento — sapere che è la tramontana o lo scirocco — significa essere in sintonia con la natura, con il mondo che ci circonda, sentirsene parte.

“Considero valore il viaggio del vagabondo,
la clausura della monaca, la pazienza del condannato,
qualunque colpa sia.”

In questi versi, De Luca abbraccia vite marginali, esistenze ai confini della società. Il vagabondo, la monaca, il condannato: figure che spesso non incontrano rispetto o comprensione. Eppure, per De Luca, il loro vissuto è portatore di valore. Il vagabondo è simbolo di libertà, di disobbedienza alla logica del possesso. La monaca rappresenta la scelta interiore, il raccoglimento, l’ascolto del silenzio. E il condannato, chiunque egli sia, porta con sé la pazienza, l’attesa, forse la redenzione. È un gesto poetico e civile di accoglienza, di riconoscimento dell’umanità anche dove più ferita.

“Considero valore l’uso del verbo amare
e l’ipotesi che esista un creatore.”

A chiusura di questo elenco poetico, De Luca colloca due verità vertiginose: l’amore e la fede. Ma le nomina con sobrietà, senza dogmi. L’uso del verbo “amare” è un valore — non l’amore romantico, stereotipato, ma l’atto di amare, di uscire da sé per prendersi cura dell’altro. L’ipotesi che esista un creatore non è una certezza, ma appunto un’ipotesi, un’apertura spirituale, un atto di umiltà davanti al mistero dell’esistenza.

Il finale amaro e realistico della poesia

“Molti di questi valori non ho conosciuto.”

È la frase che conferisce al testo tutta la sua forza umana. De Luca non predica dall’alto una lista di buone azioni. Ammette, con sincerità disarmante, di non aver conosciuto tutti quei valori. Ma il fatto che li consideri tali, che li nomini e li celebri, rivela la direzione verso cui il suo cuore tende. È un’utopia personale, una mappa etica che non pretende perfezione, ma desiderio, tensione morale.

La poesia Valore di Erri De Luca è un manifesto di umanità in un tempo che sembra aver dimenticato la delicatezza, la sobrietà, la gratuità. Non è un catalogo nostalgico, ma un invito a guardare la vita da vicino, ad apprezzare ciò che non fa rumore ma fonda il vivere civile: l’attenzione, il rispetto, la gratitudine, l’amore, la fede. È un testo che educa senza insegnare, che commuove senza sentimentalismo, che indica una via possibile per restare umani in un mondo che spesso disumanizza. E in questo, risiede il suo valore più grande.

© Riproduzione Riservata