Il 2 luglio del 1961 Ernest Hemingway decise di togliersi la vita con un colpo di carabina. Gli ultimi anni del grande scrittore americano furono caratterizzati da un rapido deterioramento delle sue condizioni di salute, sia fisiche sia psichiche. Lo statunitense viene ricordato come uno dei più grandi scrittori dello scorso secolo soprattutto in Italia dato che il suo legame con il nostro paese è stato fortissimo. Tra le sue opere nella memoria sono rimaste in particolare “Addio alle armi” e il celebre “Il vecchio e il mare” che gli valse il premio Pulitzer nel 1953.
Hemingway, i 10 aforismi più celebri
La vita ci spezza tutti. Solo alcuni diventano più forti nei punti in cui si sono spezzati.
È sbagliato giudicare un uomo dalle presone che frequenta. Giuda, per esempio, aveva degli amici irreprensibili.
È stupido non sperare, pensò. E credo che sia peccato.
Dobbiamo abituarci all’idea: ai più importanti bivi della vita, non c’è segnaletica.
La guerra non è vinta con la vittoria.
Preferisco un nemico sincero a gran parte degli amici che ho conosciuto.
Se tu non mi ami, non importa, sono in grado di amare per tutti e due.
A parlarne troppo non si apprezza più nulla.
Non era che un vigliacco e quella era la maggior sfortuna che un uomo potesse avere.
Il mondo è un bel posto, per il quale vale la pena di lottare.
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