Edvard Munch è universalmente conosciuto come il pittore dell’angoscia esistenziale, dell’inquietudine interiore e dell’espressione più intensa delle emozioni umane. Tuttavia, oltre ai suoi celebri dipinti come L’urlo o Il bacio, Munch fu anche un raffinato scrittore e poeta, capace di tradurre in parole la stessa profondità emotiva che caratterizza la sua arte visiva.
La speranza è verde tenue
eternamente e incessantemente bella.
Il marrone è tenacia
in fuga dalla quiete della mente
destino perseverante e saldo
compito del paradiso.
Edvard Munch e la vita come energia, fiamma che arde
Nei versi tratti dalla sua poesia Colori, contenuta nella raccolta Frammenti sull’arte, il pittore norvegese associa emozioni e concetti astratti a due tonalità cromatiche: il verde tenue e il marrone. Attraverso il linguaggio poetico, Munch esplora il legame tra i colori e il vissuto umano, creando immagini che suggeriscono un rapporto profondo tra percezione visiva e stati d’animo.
Il verde della speranza: un’eterna bellezza
Il primo colore evocato nella poesia è il verde tenue, descritto come la tinta della speranza, dotata di una bellezza eterna e incessante. Il verde è tradizionalmente associato alla rinascita, alla natura e alla vitalità. È il colore delle foglie primaverili, dell’erba che ricresce dopo l’inverno, della vita che si rinnova ciclicamente.
Munch non si limita a definirlo speranza, ma lo caratterizza come una bellezza perenne, mai interrotta. Questo suggerisce che, nonostante le difficoltà e le ombre della vita, la speranza resta un elemento inalterabile dell’esistenza. Anche nelle sue opere pittoriche, il verde appare spesso accostato alla luce e alla rinascita, come nella serie dedicata alla Madonna, dove il verde simboleggia la fertilità e il mistero della creazione.
La scelta del verde tenue, anziché di una tonalità più intensa, è significativa: un verde delicato non urla la sua presenza, ma si insinua dolcemente nell’animo, come una promessa sottile ma costante. La speranza, per Munch, non è un’emozione euforica o accecante, ma piuttosto una luce soffusa che accompagna silenziosamente l’individuo nel suo cammino.
Il marrone della tenacia: un destino in movimento
Dopo la speranza, Munch introduce il marrone, associandolo alla tenacia e al destino. Il marrone è il colore della terra, delle radici, della stabilità. Ma nella sua poesia, questo colore non è statico: è in fuga dalla quiete della mente, simbolo di un’energia incessante che non si arrende alla passività.
L’espressione “in fuga dalla quiete della mente” suggerisce un’inquietudine interiore, una forza che spinge l’individuo a non fermarsi, a cercare oltre. Il marrone non rappresenta solo la solidità, ma anche la perseveranza, la lotta costante per il proprio destino.
Munch parla di un “destino perseverante e saldo”, come se il marrone fosse il colore di un compito imposto dall’alto, una missione che l’essere umano deve accogliere. Qui emerge la concezione esistenziale del pittore: la vita è un viaggio difficile, ma il destino è una forza inarrestabile che ci guida. Il marrone diventa così il simbolo di una resistenza interiore, di una volontà che non si arrende alle avversità.
Infine, la chiusura con “compito del paradiso” apre una dimensione più mistica: forse la tenacia e la capacità di affrontare il proprio destino non sono solo un dovere terreno, ma una prova spirituale, un elemento che avvicina l’uomo a una dimensione superiore.
Colori e psicologia nell’arte di Munch
L’associazione tra colori ed emozioni è un tema centrale nella pittura di Munch. Le sue tele non si limitano a rappresentare la realtà visibile, ma trasmettono stati d’animo profondi attraverso l’uso simbolico delle tinte. Nei suoi dipinti, il rosso può esprimere passione o angoscia, il blu può evocare solitudine o serenità, e il verde può rappresentare sia la speranza che il mistero dell’ignoto.
Nella poesia Colori, Munch trasforma il linguaggio pittorico in parole, dando ai colori una valenza poetica e filosofica. Il verde e il marrone non sono solo pigmenti, ma diventano archetipi di forze interiori che guidano l’esistenza umana: la speranza che illumina il cammino e la tenacia che permette di affrontarlo.
Anche se Munch scriveva in un contesto storico e culturale specifico, il suo messaggio resta universale. Ognuno di noi sperimenta momenti di speranza e di lotta interiore, sente il richiamo del proprio destino e affronta la sfida di rimanere saldo nelle difficoltà.
I versi di Colori ci ricordano che la vita è un alternarsi di luce e ombra, di attese e battaglie. La speranza è un filo sottile che ci guida, mentre la tenacia è la forza che ci permette di andare avanti.
Nel tradurre questi concetti in immagini poetiche, Munch dimostra che l’arte non è solo pittura, ma anche parola, emozione, pensiero. E proprio come nei suoi quadri, i colori non sono mai semplici sfumature: sono l’anima stessa delle cose.
Ma ora immergiamoci nei colori dell’intera poesia:
Colori
La speranza è verde tenue
eternamente e incessantemente bella.
Il marrone è tenacia
in fuga dalla quiete della mente
destino perseverante e saldo
compito del paradiso.Il giallo è sfrontatezza dell’inganno
malfidato e astuto per natura
mi si dica come potrei stanarlo.La gioia è cielo azzurro
stupendo da ammirare.
La tomba immancabilmente è nera
la fonte è irrimediabilmente perduta.
Ora socchiudi gli occhi
e assapora della vita il gioco dei colori.