Cristina Campo, pseudonimo di Vittoria Guerrini, è una delle figure più enigmatiche e affascinanti della letteratura italiana del Novecento. I versi da lei scritti rappresentano un esempio della sua poetica densa di significati, complessa e carica di simbolismi.
“Amore, oggi il tuo nome
al mio labbro è sfuggito
come al piede l’ultimo gradino…
ora è sparsa l’acqua della vita
e tutta la lunga scala
è da ricominciare”
Cristina Campo: L’amore e l’oblio
In questi versi, Cristina Campo affronta un tema universale: la perdita dell’amore e il conseguente senso di smarrimento. L’immagine iniziale del nome dell’amore che sfugge dalle labbra ricorda il momento in cui si perde qualcosa di prezioso, di essenziale. Questa perdita non è solo verbale o superficiale; rappresenta un distacco profondo, una sorta di vuoto esistenziale. Il paragone con l’ultimo gradino di una scala, che sfugge al piede, suggerisce una caduta, un’improvvisa mancanza di sostegno, quasi a simboleggiare la fine di un percorso, o la scoperta di un’assenza che destabilizza.
L’oblio dell’amore si manifesta come un vuoto nell’anima, come se un punto fermo della propria vita fosse scomparso, lasciando solo incertezza. L’amore, che era un punto di riferimento, un sostegno, è diventato un ricordo evanescente, qualcosa che sfugge, che non si riesce più a trattenere. Questo smarrimento si traduce in un senso di perdita più ampio, quello dell’orientamento nella vita stessa.
L’immagine dell’acqua sparsa della vita è potente e carica di simbolismo. L’acqua, da sempre simbolo di vita, purezza e rinascita, qui rappresenta qualcosa che è stato perso, qualcosa che è stato versato e non può più essere recuperato. La vita, simboleggiata dall’acqua, sembra essere fuori controllo, sparsa, disordinata. Questo potrebbe indicare una crisi esistenziale, un momento di profonda riflessione in cui si avverte che qualcosa di fondamentale è andato perduto.
Tuttavia, questo non è solo un momento di sconforto. L’immagine della “lunga scala” da ricominciare suggerisce un percorso di rinascita. La scala, simbolo del progresso spirituale e della crescita personale, deve essere affrontata nuovamente, nonostante la caduta. Questa immagine può essere interpretata come un invito a non arrendersi, a trovare la forza di riprendere il cammino anche dopo una caduta dolorosa.
La scala che deve essere ricominciata allude al tema della ripetizione, del dover rifare un percorso già intrapreso. C’è un elemento di fatica in questa immagine, ma anche un senso di resilienza. Nonostante la perdita, nonostante l’acqua della vita sia stata sparsa, c’è ancora la possibilità di riprendere il cammino, di ricominciare.
Questa idea di ripetizione non è necessariamente negativa. Potrebbe infatti essere vista come un’opportunità di crescita, un’occasione per riflettere su ciò che è stato perso e per affrontare il percorso con una nuova consapevolezza. Cristina Campo sembra suggerire che, anche se la vita può sembrare disordinata e caotica, c’è sempre una scala da risalire, una possibilità di riscatto e di rinascita.
L’importanza del nome e della parola
Il riferimento al nome dell’amore che sfugge dalle labbra è particolarmente significativo in una poetessa come Cristina Campo, per la quale la parola e il linguaggio hanno sempre avuto un ruolo centrale. Il nome, in molte culture, ha un potere sacro; perdere il nome dell’amore è come perdere la connessione con ciò che si ama, è un distacco che va oltre il semplice dimenticare.
Questa perdita del nome può essere vista come una metafora della difficoltà di esprimere i propri sentimenti, di dare un nome a ciò che si prova. Cristina Campo ci mostra quanto sia difficile, a volte, mantenere viva la connessione con ciò che amiamo, e quanto possa essere doloroso quando quella connessione si perde. Tuttavia, il fatto che la scala debba essere ricominciata suggerisce che c’è sempre un’altra possibilità, un nuovo tentativo di riconquistare ciò che è stato perduto.
I versi di Cristina Campo esplorano temi complessi e universali come l’amore, la perdita, il cammino della vita e la resilienza. Con la sua scrittura poetica e carica di simbolismo, Cristina Campo ci invita a riflettere sulla natura della vita e sulle sfide che essa ci pone. Nonostante la perdita, nonostante l’acqua della vita sia stata sparsa, c’è sempre una scala da ricominciare, un cammino da riprendere. È un invito a non arrendersi mai, a trovare sempre la forza di rialzarsi e di continuare a vivere, anche quando sembra che tutto sia perduto.