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Una frase di Banana Yoshimoto sulla ricerca della felicità

Ecco una lezione sulla vita e sulla felicità che la scrittrice Banana Yoshimoto ci consegna attraverso le pagine di "Ricordi di un vicolo cieco"

La scrittrice giapponese Banana Yoshimoto è sicuramente una delle autrici contemporanee più amate. Nata il 24 luglio 1964, ha esordito in libreria nel 1988 con il suo romanzo più famoso: “Kitchen”. Tradotto in venti lingue racconta la storia di Mikage, rimasta sola al mondo dopo la morte della nonna. Dal libro sono stati tratti ben due film, uno girato a Hong Kong e l’altro in Giappone.

C’è una frase di Banana Yoshimoto, tratta dal romanzo del 2006 “Ricordi di un vicolo cieco” edito in Italia da Feltrinelli che ben rappresenta la sua filosofia di vita, e in particolare il suo concetto di felicità. 

La felicità è sempre dietro l’angolo: la felicità arriva all’improvviso, indipendentemente dalla situazione e dalle circostanze, tanto da sembrare spietata […]. È imprevedibile come lo sono le onde e il tempo. I miracoli sono sempre in attesa, senza far distinzione per nessuno. 

L’imprevedibilità della felicità

tutti siamo sempre alla ricerca di felicità e benessere, ma non sempre riusciamo a trovarla quando la cerchiamo. A volte ci si impegna senza ottenere risultati, e le aspettative mancate possono generare frustrazione e il sentimento contrario: tristezza e malinconia.

Ciò che ci vuole trasmettere la scrittrice giapponese con questo aforisma è che la felicità può essere più vicino di quanto si pensi, ma è impossibile prevedere quando si paleserà a noi. L’imprevedibilità è l’essenza stessa della felicità: proveremmo la stessa emozione e la stessa meraviglia se sapessimo il momento e il luogo preciso in cui saremo felici? Probabilmente no.

Quindi accettiamo l’imprevedibilità della felicità “come le onde e il tempo” e mettiamoci nelle condizioni di riceverla senza forzature, costrizioni o frenesia: solo così, come ci dice Banana Yoshimoto, “i miracoli” arriveranno e potremmo vivere appieno quei momenti felici che tanto attendiamo. 

Banana Yoshimoto

Banana Yoshimoto, figlia di Takaaki Yoshimoto, uno dei più importanti e famosi filosofi e critici giapponesi degli anni sessanta, è nata a Tokyo il 24 luglio 1964.

La sorella di Banana, Haruno Yoiko, è una conosciuta disegnatrice di anime giapponesi. Si è laureata al college delle arti dell’Università Nihon con una specializzazione in letteratura. Durante quel periodo ha adottato il suo pseudonimo, Banana.

Conosciuta come “Banana” da tutti, in realtà il vero nome della scrittrice è Mahoko. Da dove viene questo curioso pseudonimo?

Qualcuno sostiene che si riferisca alla passione dell’autrice per i fiori rossi del banano, pianta di cui tiene un esemplare nella sua casa di Tokyo. Ma, “Banana” è anche un nome che si pronuncia quasi allo stesso modo in tutte le lingue e si ricorda facilmente. Lei ha dichiarato di averlo scelto perché lo reputa carino. 

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Ricordi di un vicolo cieco

Cinque racconti per cinque personaggi che, in seguito a eventi improvvisi e dolorosi, si interrogano sul significato della propria vita e sulla possibilità di essere felici. Nel primo racconto, due compagni di università, Setsuko e Iwakura, sono legati da un’intensa amicizia destinata a trasformarsi in un amore profondo.

Il secondo racconto parla di un tentativo di avvelenamento ai danni di Matsuoka, una ragazza che lavora in una casa editrice.

Il terzo racconto è una tragica storia di amicizia tra bambini. Il quarto racconto narra le vicende di una ragazza ingenua che nonostante le avversità riesce a vivere in armonia con se stessa.

L’ultimo racconto, che dà il titolo al libro, ha come protagonista Mimi, una ragazza che scopre il tradimento del fidanzato. Decide allora di cambiare città per cercare di dimenticarlo e incontra Nishiyama, la felicità.

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