I versi di Arthur Rimbaud che rievocano la dolce giovinezza

18 Ottobre 2024

Leggiamo assieme questi dolci versi del precocissimo poeta Arthur Rimbaud sul tempo spensierato della giovinezza.

I versi di Arthur Rimbaud che rievocano la dolce giovinezza

I versi di Arthur Rimbaud tratti dalla poesia Romanzo offrono uno scorcio vivido e malinconico della giovinezza, una fase di vita intrisa di inquietudini, speranze e una leggerezza sfuggente. La poesia, che fa parte del ciclo Poésies, riflette il genio precoce di Rimbaud, capace di catturare con poche frasi le contraddizioni e la complessità emotiva dell’adolescenza.

“A diciassett’anni non si può esser seri.
Una sera, al diavolo birre e limonata
e gli splendenti lumi di chiassosi caffè!
Te ne vai sotto i verdi tigli a passeggiare.”

Arthur Rimbaud: il precoce poeta che divenne un simbolo della poesia

Analisi versi

Il verso d’apertura, “A diciassett’anni non si può esser seri”, riassume con grande semplicità una verità universale: l’adolescenza è un’età dominata dalla leggerezza e dal desiderio di esplorare il mondo senza le costrizioni della responsabilità. A diciassette anni, la serietà è una qualità estranea, quasi una minaccia all’esplorazione della vita. La ribellione insita in questa fase dell’esistenza si manifesta attraverso la decisione di mandare al diavolo birre e limonata e gli splendenti lumi di chiassosi caffè.

Qui, Rimbaud cattura il rifiuto delle convenzioni sociali e della routine. I caffè, simbolo della vita mondana e delle convenzioni borghesi, vengono sostituiti da una fuga verso qualcosa di più autentico: una passeggiata solitaria sotto i tigli, un atto che rappresenta un tentativo di riconnettersi con la natura e con se stessi.

Rimbaud, a soli diciassette anni, era già un poeta anticonformista, capace di esprimere una ribellione verso le norme e le aspettative della società. Il suo rifiuto di aderire ai modelli tradizionali della poesia e della vita borghese lo spinse a cercare nuove forme di espressione e di esperienza. In questi versi, vediamo un riflesso della sua stessa ricerca di libertà e autenticità, che si manifesta nel desiderio di allontanarsi dai luoghi affollati e dalle bevande che simboleggiano la superficialità della vita cittadina.

Il contrasto tra città e natura

Uno degli elementi più interessanti di questi versi è il contrasto tra la città, rappresentata dai caffè rumorosi e illuminati, e la natura, simboleggiata dai verdi tigli. La città è un luogo di confusione e distrazione, dove il giovane cerca inizialmente rifugio nelle birre e nella compagnia rumorosa. Tuttavia, alla fine, decide di allontanarsi, preferendo la solitudine e la tranquillità offerta dalla natura. In questa scelta, si può leggere il desiderio di sfuggire alla superficialità della vita urbana per immergersi in un’esperienza più autentica e profonda.

Il camminare sotto i verdi tigli non è solo un atto fisico, ma anche una metafora di una ricerca interiore. I tigli, con il loro verde rigoglioso, evocano un senso di pace e di connessione con il mondo naturale, in netto contrasto con la confusione e la frenesia della vita cittadina. Rimbaud sembra suggerire che, per trovare un senso più profondo della vita, è necessario allontanarsi dalle distrazioni superficiali e immergersi in qualcosa di più grande e più autentico.

Nonostante la leggerezza apparente dei versi, c’è una sottile malinconia che pervade la poesia. L’adolescenza è un periodo di transizione, un momento fugace che, come il camminare sotto i tigli, passa rapidamente. Il giovane protagonista della poesia è ancora troppo giovane per essere serio, ma allo stesso tempo si rende conto, anche se in modo inconscio, che questa fase di spensieratezza non durerà per sempre.

In questo senso, la poesia di Rimbaud può essere letta come una riflessione sulla fugacità della giovinezza. L’atto di passeggiare sotto i verdi tigli è un momento di sospensione, una pausa temporanea prima che le responsabilità e le aspettative della vita adulta si facciano sentire. È un momento in cui si è ancora liberi, ma al contempo consapevoli che questa libertà è destinata a svanire. La malinconia che emerge da questi versi è, quindi, legata alla consapevolezza che la giovinezza, con tutta la sua leggerezza e ribellione, è solo un capitolo della vita destinato a chiudersi.

Rimbaud e la sua poetica

Arthur Rimbaud, uno dei poeti più rivoluzionari della sua epoca, ha scritto la maggior parte delle sue opere durante l’adolescenza, prima di abbandonare definitivamente la poesia a soli ventuno anni. La sua vita e la sua opera sono intrise di un senso di urgenza e di desiderio di esplorazione, sia interiore che esteriore. In Romanzo, come in molte altre sue poesie, Rimbaud cattura la complessità dell’adolescenza, una fase in cui ci si sente in bilico tra la libertà e l’inquietudine, tra la spensieratezza e la consapevolezza della fugacità del tempo.

Il giovane poeta era profondamente consapevole del conflitto tra la vita mondana e l’aspirazione a qualcosa di più elevato. I suoi versi riflettono questa tensione, esprimendo una ricerca incessante di significato che lo spingeva a esplorare nuove strade sia nella vita che nella poesia. A diciassett’anni non si può esser seri diventa, quindi, non solo un’affermazione sulla leggerezza dell’adolescenza, ma anche un invito a vivere pienamente, a esplorare la vita in tutte le sue sfaccettature, senza lasciarsi intrappolare dalle convenzioni.

I versi di Arthur Rimbaud catturano l’essenza dell’adolescenza, un momento di ribellione, esplorazione e ricerca di sé. Attraverso immagini vivide e contrasti suggestivi, il poeta riesce a trasmettere l’inquietudine e la leggerezza che caratterizzano questa fase della vita. La poesia diventa così un viaggio simbolico, un’esplorazione di ciò che significa essere giovani, liberi e, allo stesso tempo, consapevoli della fugacità di questo momento.

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