I versi di Angelo Maria Ripellino su una domenica autunnale

17 Novembre 2024

Leggiamo e analizziamo questi versi di Angelo Maria Ripellino che ci proiettano all'interno di una domenica uggiosa d'autunno, tra pioggia e nebbia.

I versi di Angelo Maria Ripellino su una domenica autunnale

I versi di Angelo Maria Ripellino, tratti dalla raccolta poetica Notizie dal diluvio, invitano il lettore a immergersi in un universo onirico, dove il linguaggio si fa denso di immagini evocative e simboli complessi. Ripellino, noto per la sua vasta conoscenza delle culture slave e per il suo ruolo accademico di spicco, riversa nella sua poesia una sensibilità capace di intrecciare mondi apparentemente distanti: il quotidiano e il mitico, il reale e il visionario. Leggiamo i versi su una domenica uggiosa d’autunno:

“Verdi trecce di capelli piovosi si spandono
su questa lunga domenica vegetaliforme,
su questo celtico intreccio di rovesci e spruzzaglie.
Si rammarica il gatto Merlino, il batuffolo
impigliato in una camicia di latte e di nebbia.”

Un paesaggio vegetale, liquido e triste, quello della domenica descritta da Angelo Maria Ripellino

I primi versi evocano un paesaggio dominato dalla pioggia, descritto attraverso una metafora viva e sensoriale: le “verdi trecce di capelli piovosi” che si spandono sull’ambiente. Questa immagine intreccia il mondo naturale con quello umano, dando vita a una dimensione ibrida in cui la pioggia non è solo un fenomeno meteorologico, ma un’entità quasi animata, con un’identità propria.

La “lunga domenica vegetaliforme” suggerisce un tempo sospeso, forse malinconico, in cui il ritmo della natura prevale su quello umano. La scelta dell’aggettivo “vegetaliforme” richiama una fusione tra uomo e natura, un tema ricorrente in Ripellino, che amava esplorare la connessione profonda tra l’essere umano e l’ambiente che lo circonda. Questo paesaggio, descritto come un “celtico intreccio di rovesci e spruzzaglie,” richiama atmosfere ancestrali, quasi mitiche, dove la natura è densa di significati simbolici.

La figura del “gatto Merlino” aggiunge un elemento surreale e giocoso alla scena, pur mantenendo una sfumatura di mistero. Il nome Merlino richiama il celebre mago delle leggende arturiane, un personaggio legato alla magia, alla conoscenza e al mistero. In questo contesto, però, il gatto è descritto come un “batuffolo” che si rammarica, una creatura vulnerabile, impigliata in una “camicia di latte e di nebbia.”

Questa immagine evoca delicatezza e fragilità, suggerendo un senso di intrappolamento. La camicia di latte e nebbia può essere interpretata come una metafora di confusione, di un ambiente ovattato che ostacola la libertà di movimento, ma che al tempo stesso avvolge con dolcezza. Il rammarico del gatto Merlino potrebbe rappresentare la consapevolezza di una condizione di isolamento o impotenza, ma anche un’ironica accettazione dell’ineluttabile.

La fusione tra realtà e sogno

La poesia di Ripellino si distingue per la sua capacità di fondere il reale con il fantastico, il quotidiano con il sogno. In questi versi, l’autore costruisce un universo in cui gli elementi naturali, come la pioggia e la nebbia, si intrecciano con immagini umane e animali, creando una realtà alternativa in cui ogni elemento assume un significato nuovo.

Il linguaggio poetico, ricco di metafore e descrizioni sensoriali, trasporta il lettore in uno stato di sospensione, dove il tempo e lo spazio si dissolvono. La “domenica vegetaliforme” non è solo un giorno della settimana, ma un’intera dimensione, un tempo dilatato in cui la natura prende il sopravvento e l’individuo si perde in un labirinto di percezioni.

Il titolo della raccolta, Notizie dal diluvio, suggerisce un contesto più ampio per interpretare questi versi. Il diluvio, inteso sia come evento catastrofico che come simbolo di purificazione e rinascita, diventa uno sfondo ideale per esplorare il rapporto tra l’uomo e l’universo. In questo scenario, la pioggia, la nebbia e gli intrecci vegetali non sono semplicemente descrizioni naturalistiche, ma simboli di un processo di trasformazione e rinnovamento.

Il gatto Merlino, con il suo rammarico e la sua fragilità, potrebbe rappresentare l’essere umano che si confronta con l’immensità e l’imprevedibilità del mondo. La poesia di Ripellino, pur evocando un senso di malinconia, lascia spazio alla possibilità di trovare bellezza e significato anche nel caos.

I versi di Angelo Maria Ripellino sono un invito a esplorare la realtà con occhi nuovi, accogliendo la complessità e la ricchezza delle percezioni sensoriali e delle emozioni. Attraverso immagini dense e simboliche, Ripellino costruisce un mondo in cui il confine tra natura e sogno si dissolve, lasciando emergere una visione profonda e poetica della condizione umana. La “lunga domenica vegetaliforme” e il gatto Merlino ci insegnano che, anche nei momenti di smarrimento e malinconia, possiamo scoprire frammenti di bellezza e meraviglia.

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