Una frase di Alessandro Baricco sulla gioia di guardare l’amato

28 Febbraio 2025

Immergiamoci nella prosa narrativa di Alessandro Baricco, con le sue descrizione evocative e piene di pathos che descrivono bene la passione.

Una frase di Alessandro Baricco sulla gioia di guardare l'amato

Alessandro Baricco, con il suo stile raffinato ed evocativo, ha saputo costruire in Seta una narrazione delicata e al contempo intensa, fatta di silenzi e attese, di emozioni che si intrecciano ai paesaggi e ai destini dei personaggi. La citazione in esame rappresenta uno dei momenti più intimi e carichi di tensione emotiva del romanzo:

Rimani così, ti voglio guardare, io ti ho guardato tanto ma non eri per me, adesso sei per me, non avvicinarti, ti prego, resta come sei, abbiamo una notte per noi, e io voglio guardarti, non ti ho mai visto così, il tuo corpo per me, la tua pelle, chiudi gli occhi, e accarézzati, ti prego.

Alessandro Baricco e il viaggio intrapreso in “Seta”

Queste parole racchiudono un momento di sospensione temporale, in cui il desiderio, la contemplazione e la rivelazione si fondono in un’unica dimensione. La scena evoca un’idea di amore che trascende la mera fisicità, per sfociare in una dimensione quasi estatica, dove lo sguardo diventa il principale veicolo di contatto e possesso.

Uno degli aspetti più significativi di questa citazione è la presenza insistente dello sguardo come atto di amore e di possesso. Il protagonista non chiede un contatto fisico immediato, non brama un’unione carnale diretta, ma piuttosto desidera osservare, assimilare la presenza dell’altro attraverso la vista. Questo tipo di approccio rievoca un amore platonico e quasi mistico, in cui il desiderio non si consuma nell’azione, ma si esalta nel momento della contemplazione.

In Seta, il viaggio del protagonista Hervé Joncour non è solo un viaggio geografico, ma anche un viaggio interiore. Attraverso i suoi incontri e le sue esperienze, egli scopre nuove dimensioni del desiderio, e questo passo rappresenta il culmine di una tensione trattenuta per lungo tempo. Il personaggio femminile, che fino a quel momento era rimasto un miraggio, diventa improvvisamente reale e accessibile, ma la sua vicinanza non è sufficiente: ciò che conta è il tempo della visione, il momento dell’attesa prolungata.

Il contrasto tra lontananza e vicinanza

Baricco gioca sapientemente con il dualismo tra lontananza e vicinanza. La frase io ti ho guardato tanto ma non eri per me, adesso sei per me esprime il passaggio da un desiderio irraggiungibile a una possibilità concreta. Tuttavia, il protagonista non vuole annullare del tutto la distanza: non avvicinarti, ti prego, resta come sei. Questa richiesta testimonia il timore che il desiderio, una volta consumato, possa dissolversi o perdere il suo potere evocativo.

L’atto di guardare, quindi, diventa più importante dell’atto di toccare. La tensione erotica non è risolta in modo immediato, ma viene alimentata da questa distanza carica di significato. La bellezza dell’amato è qualcosa da contemplare, da assimilare lentamente, piuttosto che da afferrare subito.

Il corpo come territorio sacro

Il corpo, in questa citazione, assume una dimensione sacra. Il protagonista vuole che l’altro si accarezzi, non per una spinta voyeuristica fine a se stessa, ma come atto di auto-rivelazione, come se il contatto con la propria pelle fosse un gesto di accettazione e consapevolezza.

Questa prospettiva richiama il concetto di amore spirituale e sensuale allo stesso tempo: il corpo non è solo un oggetto di desiderio, ma un tempio in cui il sentimento trova la sua massima espressione.

L’atto di chiudere gli occhi, suggerito dal protagonista, sembra voler indicare una maggiore immersione interiore, un invito a sentire più che a vedere. È una richiesta che esprime rispetto e attenzione, un amore che si nutre di attimi sospesi e di gesti lenti.

Questa scena si inserisce perfettamente nella poetica di Baricco, il quale spesso gioca con il tempo della narrazione, rallentandolo per creare momenti di forte impatto emotivo. L’amore, in Seta, non è mai immediato né pienamente consumato: è un’attesa, un’illusione che si protrae nel tempo, una nostalgia per qualcosa che forse non sarà mai completamente vissuto.

La notte evocata nella citazione non è solo un momento temporale, ma un simbolo di sospensione: abbiamo una notte per noi suggerisce un’unità fuori dal tempo, un angolo di mondo dove i due personaggi possono esistere in una dimensione separata, lontana dalle convenzioni e dai limiti imposti dalla realtà.

Attraverso queste parole, Alessandro Baricco ci invita a riflettere sulla natura del desiderio e dell’amore. L’amore non è solo possesso e contatto fisico, ma anche distanza e contemplazione. Il desiderio, quando trattenuto e osservato, acquista una potenza inaspettata, trasformandosi in un’esperienza quasi metafisica.

La citazione, con la sua delicatezza e la sua intensità, ci mostra un amore che non si esaurisce nella materialità del corpo, ma che si nutre dell’attesa, della visione e della consapevolezza dell’altro. Baricco riesce a descrivere un’intimità che va oltre il contatto fisico, un’intimità fatta di sguardi, di silenzi e di sospensioni, che risuona profondamente nell’animo del lettore.

© Riproduzione Riservata