Doris Lessing (1919–2013), premio Nobel per la Letteratura nel 2007, rimane una voce potente e originale della letteratura del XX secolo. Nata in Persia e cresciuta in Rhodesia, entrata nella scrittura in un momento storico segnato da colonialismo, guerre e trasformazioni sociali, Lessing ha saputo raccontare con rigore e passione non solo la condizione femminile, ma la condizione umana nella sua interezza: fragilità, ambizione, desiderio, ribellione.
10 frasi di Doris Lessing che ci insegnano a pensare, sentire e trasformarci
Doris Lessing è stata una voce che ha rotto silenzi, accettato contraddizioni, sfidato convenzioni. Le sue frasi ci offrono strumenti per abitare il nostro tempo con più coscienza: per riconoscerci fragili, ma pronti a pensare, a sentire, a evolvere. Doris Lessing ci regala il coraggio dell’individuo, non come isolamento, ma come radice di verità.
Le frasi
1.
“La natura volle fare della donna il suo capolavoro: ma sbagliò tono e la prese troppo acuta.”
Una frase spiazzante: Lessing evidenzia la potenza della donna e al contempo la sua sottovalutazione dal mondo. “Prendere troppo acuta” significa forse troppo sensibile, troppo scomoda per il ruolo che le è stato assegnato.
2.
“Pensa in modo sbagliato, se vuoi, ma in ogni caso pensa con la tua testa.”
Un invito radicale alla libertà di pensiero: non il pensiero conforme, ma il pensiero autentico. Lessing ci dice: meglio sbagliare da te stesso, che avere ragione perché sei un automa.
3.
“È terribile far finta che sia di prima qualità ciò che è di seconda. Far finta di non aver bisogno d’amore quando ce l’hai. O che ti piace il tuo lavoro quando sai che sei capacissimo di fare ben altro.”
L’autoinganno è un peccato silenzioso. Lessing ci ricorda che la dignità richiede verità: verso gli altri, ma soprattutto verso se stessi.
4.
“Le piccole cose divertono le piccole menti.”
L’ironia pungente di Lessing: le grandi menti cercano profondità, non distrazione. Non è disprezzo per il semplice, ma una chiamata alla serietà del pensare.
5.
“In una società come la nostra, organizzata per favorire i conformisti, i mediocri e gli ubbidienti, la sensibilità e la capacità di percezione straordinarie dell’eroe, o del protagonista, finiscono per essere un impedimento.”
Un’adesione alla consapevolezza che spesso chi vede o sente troppo è penalizzato. Lessing smaschera il sistema che premia l’omologazione e penalizza la visione.
6.
“La verità è destinata a essere sempre il parente povero della situazione.”
Nelle dinamiche di potere, nelle convenzioni sociali, la verità non ha spesso posto di riguardo. Lessing ne segnala l’invisibilità sistemica.
7.
“La solitudine, la capacità di star soli, questa gran dote, dipende dalla salute, o da un’approssimazione della salute.”
Essere soli non è una pena, ma una dote. Lessing rovescia la visione comune e mostra che la solitudine può essere libertà, condizione di pensiero e non solo privazione.
8.
“Studiare è questo. Improvvisamente si comprende qualcosa che si era capita da tutta una vita, ma da un nuovo punto di vista.”
L’apprendimento non è accumulo, ma trasformazione. La vera svolta non arriva addestrando di più, ma cambiando angolazione.
9.
“Il destino non è altro che il temperamento di ciascuno di noi, quello che attrae invisibilmente la gente e gli eventi.”
Lessing dà al destino un volto interno: non è inevitabile, ma affioramento del nostro carattere. Gli eventi non sono solo esterni: siamo noi a portarli con noi. Doris Lessing non credeva al fato, piuttosto credeva che l’essere umano fosse artefice del proprio, dipeso dal carattere.
10.
“Questo significa apprendere. All’improvviso capisci qualcosa che avevi capito da sempre, ma in un modo diverso.”
Apprendere è «capire ancora», ma con altri occhi. L’idea di maturazione che ritorna. Doris Lessing ci incoraggia ancora ad apprendere come forma di libertà individuale e di guida nel mondo.