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World Press Photo, le 5 foto che documentano gli avvenimenti sconvolgenti del 2018

Ecco, le cinque fotografie che raccontano gli avvenimenti che hanno sconvolto il mondo durante il 2018

Il premio più prestigioso al mondo per il fotogiornalismo torna al Forte di Bard, dal 6 dicembre 2019 al 6 gennaio 2020, per raccontare gli avvenimenti più sconvolgenti del nostro tempo. Giunto alla 62esima edizione e ideato nel 1955 dalla World Press Photo Foundation, Il World Press Photo premia ogni anno i migliori scatti che hanno documentato e illustrato la contemporaneità sui giornali di tutto il mondo. In esposizione le 140 immagini vincitrici e più rappresentative del 2018, divise in otto diverse categorie: Contemporary issues, Environment, General newsLong Term ProjectsSpot news, NaturePortraitsSport Spot news. Le fotografie sono state scelte da una giuria composta da 17 professionisti e presieduta da Whitney C. Johnson, vice-presidente della sezione che si occupa di contenuti visivi ed immersivi del National Geographic.

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Crying Girl on the Border

Crying Girl on the Border
© John Moore, Getty Images

Vincitrice di questa edizione è Crying Girl on the Border di John Moore. Lo scatto mostra la piccola Yanela Sánchez, originaria dell’Honduras, che si dispera mentre la madre viene perquisita da agenti della polizia di frontiera statunitense a McAllen, in Texas. Dopo che la foto fu pubblicata, la Polizia di frontiera confermò che Yanela e sua madre non erano fra le centinaia di persone che erano state separate dagli agenti statunitensi. Nonostante questo, la protesta pubblica circa le pratiche controverse attuate al confine tra Messico e Stati Uniti determinò un’inversione di rotta a partire dal 20 giugno 2018. 

Almajiri Boy

Almajiri Boy
© Marco Gualazzini, Contrasto

Un ragazzo orfano oltrepassa un muro con disegni raffiguranti razzi lanciagranate a Bol, in Ciad. Nel bacino del Ciad è in atto una crisi umanitaria, causata da una complessa combinazione di conflitto politico e fattori ambientali. Il Lago Ciad, che una volta era uno dei laghi più grandi dell’Africa e un’ancora di salvezza per 40 milioni persone, oggi sta vivendo una massiccia desertificazione. Siccità prolungata, deforestazione e cattiva gestione delle risorse hanno determinato un ridimensionamento del lago, la cui superficie è diminuita del 90 percento negli ultimi 60 anni. I mezzi di sussistenza tradizionali come la pesca stanno morendo e le carenze idriche causano conflitti tra agricoltori e allevatori di bestiame. Il gruppo jihadista di Boko Haram, che è attivo nella zona, beneficia di queste difficoltà, utilizzando i villaggi locali come terreno di reclutamento.

Being Pregnant After FARC Child-Bearing Ban

Being Pregnant After FARC Child-Bearing Ban
© Catalina Martin-Chico, Panos

Yorladis è incinta per la sesta volta, dopo altre cinque gravidanze negli anni del FARC. Dice che è riuscita a nascondere la quinta gravidanza al suo comandante indossando fino al sesto mese abiti morbidi. Dalla firma di un accordo di pace tra il governo colombiano e il movimento ribelle delle FARC nel 2016, c’è stato un baby boom tra le ex donne guerrigliere, molte delle quali vivono nei campi istituiti per aiutare i membri delle FARC nel passaggio alla vita di tutti i giorni. La gravidanza era ritenuta incompatibile con la vita di guerriglia. Le donne erano obbligate a mettere la guerra davanti ai bambini, lasciando i bambini con parenti o subendo aborti forzati. 

The Migrant Caravan

The Migrant Caravan
© Pieter Ten Hoopen, Agence Vu/Civilian Act

Fra ottobre e novembre 2018, migliaia di migranti centroamericani si sono uniti in una grande carovana che si dirigeva verso il confine con gli Stati Uniti. La carovana, assemblata attraverso una campagna social, era partita da San Pedro Sula in Honduras, il 12 ottobre 2018, e aveva attirato gente dal Nicaragua, da El Salvador e dal Guatemala. Tutti fuggivano in cerca di una vita migliore, chi scappava dalla repressione politica, chi dalla violenza, chi dalle difficili condizioni di vita. Le carovane di migranti si recano al confine degli Stati Uniti ogni anno, ma questa è stata la più grande carovana della storia recente con oltre 7000 viaggiatori, tra cui almeno 2.300 bambini, secondo le agenzie delle Nazioni Unite. Le condizioni lungo la strada erano estenuanti, con persone che camminavano per circa 30 km al giorno, spesso a temperature superiori a 30° C. 

A Fight for Democracy

A Fight for Democracy
© John Wessels, Agence France-Presse

Un sostenitore di Martin Fayulu, leader di un partito di opposizione, scappa dal gas di un poliziotto a Kinshasa, il 19 dicembre 2018. La scena è ambientata durante le elezioni generali, a lungo ritardate per trovare un successore al Presidente Joseph Kabila nella Repubblica Democratica del Congo. La corsa alle elezioni è stata segnata da proteste, manifestazioni di piazza e scontri tra sostenitori dell’opposizione e polizia. Le elezioni sono state vinte da Felix Tshisekedi, leader del più grande partito di opposizione della RDC, l’Unione per la democrazia e il progresso sociale. Il risultato è stato contestato dai partiti rivali, ma accolto con favore a livello internazionale come il primo trasferimento pacifico di potere dall’indipendenza del Congo nel 1960.

 

 

 

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