Sei qui: Home » Fotografia » “Ferdinando Scianna. Ti ricordo Sicilia”, l’amore del grande fotografo per la Sicilia

“Ferdinando Scianna. Ti ricordo Sicilia”, l’amore del grande fotografo per la Sicilia

Inaugurata qualche settimana fa, la mostra "Ti ricordo Sicilia" è un'occasione imperdibile per scoprire la produzione di Ferdinando Scianna ammirando il legame che lo unisce alla sua terra d'origine, la Sicilia.

Il 23 giugno nelle sale monumentali del Castello Ursino di Catania ha aperto al pubblico la grande mostra di Ferdinando Scianna “Ti ricordo Sicilia”, curata da Paola Bergna e Alberto Bianda, Art Director, promossa dal Comune di Catania e dal Museo Civico di Castello Ursino e prodotta da Civita Sicilia. Scopriamo subito di più su un percorso espositivo che non potete perdervi se vi trovate in Sicilia, amate la fotografia e volete approfondire la conoscenza di uno dei più grandi maestri del nostro tempo, Ferdinando Scianna.

Il legame con la Sicilia

Una selezione di oltre 80 fotografie stampate in diversi formati che attraversa l’intera carriera del grande fotografo siciliano e si sviluppa lungo un articolato percorso narrativo, costruito su diversi capitoli e varie modalità di allestimento in bianco e nero per evidenziare lo stretto legame che lo unisce alla sua terra d’origine. Ti ricordo, Sicilia, è un vero e proprio viaggio che permette al visitatore, attraverso soggetti, immagini, luoghi, riti, festività ed usanze, di conoscere ed esplorare la terra tanto cara al fotografo.

Il percorso espositivo

Ricordata nel titolo “Ti ricordo Sicilia”, e nei soggetti rappresentati nelle fotografie, le immagini della mostra ci accompagnano attraverso luoghi, riti, festività ed usanze della terra tanto cara al fotografo. L’esposizione si arricchisce con le foto di una delle muse dell’artista, Marpessa, immortalata in terra siciliana, ritornando dunque agli esordi della carriera del fotografo.

Un allestimento ed una selezione di immagini studiata appositamente per la sede di Castello Ursino, con contributi video e grafici, per celebrare il rapporto tra il territorio ed il grande fotografo siciliano ed una sezione speciale dedicata a Leonardo Sciascia, a cui Scianna era molto legato.

Ferdinando Scianna, gli esordi

Da sempre uno dei nomi più noti sulla scena nazionale ed internazionale, Ferdinando Scianna è tra i grandi maestri della fotografia non solo italiana.

Primo fotografo italiano a far parte, dall’inizio degli anni Ottanta, della prestigiosa agenzia Magnum, ebbe numerosi legami con personalità del mondo dell’arte e della cultura che segnarono la sua carriera; tra questi Leonardo Sciascia, a cui è dedicata un’intera sezione di mostra e al quale Ferdinando Scianna fu legato da una stretta amicizia.

Nato il 4 luglio 1943 a Bagheria, Ferdinando Scianna si iscrive alla Facoltà di Lettere e Filosofia presso l’Università di Palermo, dove ha seguito diversi corsi senza tuttavia portare a termine gli studi. Nel 1963 Leonardo Sciascia visita quasi per caso la sua prima mostra fotografica, che ha per tema le feste popolari, presso il circolo culturale di Bagheria.

Quando s’incontrano di persona, nasce immediatamente un’amicizia che sarà fondamentale per la carriera di Scianna. Sciascia ha infatti contribuito, attraverso prefazione e testi, alla stesura del suo primo libro, “Feste religiose in Sicilia”, che gli fa vincere il premio Nadar nel 1966.

La notorietà

Trasferitosi a Milano, nel 1968 inizia a collaborare come fotoreporter e inviato speciale con l’Europeo, diventandone in seguito il corrispondente da Parigi. Nel 1977 pubblica in Francia “Les Siciliens”, con testi di Domenique Fernandez e Leonardo Sciascia, e in Italia “La villa dei mostri”.

A Parigi scrive per Le Monde Diplomatique e La Quinzaine Littéraire. Proprio a Parigi conosce Henri Cartier-Bresson, le cui opere lo avevano influenzato fin dalla gioventù. Il grande fotografo lo ha introdotto nel 1982 come primo italiano nella prestigiosa agenzia Magnum, di cui diventerà socio a tutti gli effetti nel 1989. Nel 1984 collabora con Bresson e André Pieyre de Mandiargues per Henri Cartier-Bresson: portraits.

Nel frattempo stringe amicizia e collabora con vari scrittori di successo, tra i quali Manuel Vázquez Montalbán. Negli anni ottanta lavora anche nell’alta moda e in pubblicità, affermandosi come uno dei fotografi più richiesti. Nel 1995 ritorna ad affrontare i temi religiosi, pubblicando Viaggio a Lourdes, e nel 1999 vengono pubblicati i ritratti del famoso scrittore argentino Jorge Luis Borges. Oggi è amato e apprezzato in tutto il mondo.

Credits: Civita.art

© Riproduzione Riservata